Dal 2007, anno dell’ingresso della Romania nell’Unione Europea, nel paese sono affluiti oltre 62 miliardi di euro Ue. Sarebbero potuti essere di più, ma lo stato romeno non è riuscito ad attirarli tutti. Perché?
di Laura Popa
Nel gennaio 2007, quando la Romania ha festeggiato la sua adesione all’Unione europea, oltre la metà della popolazione nel paese non aveva fognature, il rapporto Pil/pro capite era inferiore alla metà della media europea e il salario netto medio era di 1042 lei (circa 210 euro, n.d.r.). Il paese guardava con fiducia al progetto europeo (il livello di fiducia nell'Ue nel 2007 era al 75%) e con speranza alle decine di miliardi di Euro comunitari destinati a strade, acqua, fogne, scuole e ospedali. La Romania sognava di essere un paese moderno.
Sedici anni dopo, il Pil pro capite della Romania è vicino a quello di Ungheria e Polonia, il salario netto medio ha raggiunto i 4593 lei [920 euro] e nel paese sono affluiti più di 62 miliardi di Euro dall'Unione europea.
Continua a leggere...