Anno IX - Numero 29
Tutte le guerre sono combattute per denaro.
Socrate

1 D4

Le Riflessioni di Gianni Di Quattro *

2 ottobre
Diciamolo.
Assistere, in Italia e nel mondo, alla scalata sociale e politica di uomini senza qualità è molto preoccupante: è il tentativo delle idee conservatrici, disumane e spesso volgari, di frenare il progresso, di cancellare pezzi di civiltà faticosamente messi insieme nel tempo.
Sapere che questo è un fenomeno costante nella storia dell’uomo, che è proprio parte ineludibile della sua natura, non conforta. Non conforta nemmeno sapere che esistono momenti in cui questo fenomeno sembra concentrarsi, perché sopraggiunge la coscienza che le preoccupazioni possono trasformarsi rapidamente in paure. E allora accadono cose molto dolorose e brutte.
Quelle cose che fanno temere per il futuro e riempiono di tristezza tante belle persone.


20 febbraio
Diciamolo.
Un quarto della popolazione italiana è anziana ed è molto probabile che questa quota, continuando la tendenza, sia destinata a crescere. Forse anche notevolmente. Siamo, dunque, una società vecchia dove nessuno si preoccupa di studiare quali siano le esigenze della vecchiaia. Una società dove i giovani continueranno a essere in minoranza e, prevedibilmente, scarseggerà la forza lavoro. E non è nemmeno il male peggiore: siamo una società dove ricercare e innovare sarà sempre più difficile e, di conseguenza, mancherà terreno fertile per le nuove tecnologie. Il conservatorismo dominerò il pensiero futuro.
Credo che siamo di fronte a un problema non capito a fondo, di fronte a un futuro incerto che ci impedisce non solo di comprendere il cambiamento globale in atto ma, soprattutto, la trasformazione sociale che interesserà tutti i settori, a partire da Sanità, Scuola e Trasporti. Tutto questo mentre è chiara la nostra inefficienza in tema di politiche immigratorie e le carenze del nostro sistema industriale.
Dispiace dirlo ma la situazione è questa: non siamo pronti ad affrontare le sfide che l’economia ci impone.

13 febbraio
Diciamolo.
Quando in un paese, in occasione dell’esecuzione di un festival canoro, quasi tutte le emittenti televisive sospendono i programmi e trasmettono vecchi film, utili soltanto a tenere acceso il televisore su quel canale, si capisce quello che tanti sondaggi non riescono a dire con chiarezza: come e per chi vota la gente, qual è il livello culturale, sociale e politico medio in Italia. Si può addirittura capire quale sarà il suo futuro. Così è.

30 gennaio
Diciamolo.
Sembra che il mondo voglia cancellare i valori che hanno rappresentato il cammino dell’umanità. Valori come libertà, solidarietà, uguaglianza e democrazia, per i quali sono state fatte guerre e sono morti tante persone. La democrazia, soprattutto, sembra si stia allontanando dalle civiltà, sostituita da forme di dittatura più o meno pesanti. Sembra quasi che gran parte dei popoli non abbia più voglia di combattere, abbia capito d’aver perso la guerra per il progresso e non sappia più cosa fare.
Tutto questo non mi piace: non possiamo smettere d’immaginare un futuro migliore.

2 gennaio
Diciamolo.
Quanta sofferenza intorno a noi, quanto egoismo, stupidità, violenza fisica e morale, sociale, perfino politica. Tutto questo è molto doloroso.

28 novembre
Diciamolo.
Non sono un esperto di economia né un politico, sono un vecchio cittadino che cerca di tenersi aggiornato attraverso giornali, televisione, qualche incontro (soprattutto via zoom) con amici che sanno; cerco di capire, rispetto tutti, non odio nessuno.
Detto questo, devo confessare che ho la sensazione che, in Italia, classe politica e popolo non abbiano la sensazione del disastro in cui si trovano. Siamo diventati la nazione più disastrata del continente europeo, dietro anche a Spagna, Portogallo e Grecia. E avverto la preoccupante assenza di consapevolezza di tutto questo: non ci sono decisioni al riguardo, i partiti si combattono lanciandosi accuse come se niente fosse, nessuno ha la coscienza di dichiarare i propri grandi errori.
Siamo in mano a trafficanti e approfittatori che, spesso, lavorano con la connivenza dei politici di turno al potere.

novembre
Diciamolo.
Stiamo vivendo un periodo che non mette molta allegria. Ci sono guerre, violenze, tutto il mondo sembra incerto, molto incerto. L'Italia è vicina a una crisi economica seria di cui non parla quasi nessuno. Sento molto la mancanza di tanti amici che non ci sono più, avverto di più l'età, sento che la vita diventa sempre più complicata e, forse, si affaccia un sentimento che potrebbe essere di paura. Una paura non qualificata, una paura di non so cosa. Rimane la voglia di cercare di andare avanti, ma è difficile scacciare la tristezza.


17 ottobre

Diciamolo.
La cultura non è conoscenza, è qualcosa di più e di diverso perché richiede la conoscenza ma aggiunge la maturazione, la coscienza di alcune sensazioni ed emozioni. Aggiunge sensibilità, capisce il rispetto, soprattutto recepisce il valore di potere affrontare qualsiasi tema senza pregiudizi, senza teorie ed ipotesi da difendere a prescindere.
Ecco il grande valore della libertà, del pensiero laico, che diventa umanità e bellezza.

8 agosto
Diciamolo.
Tassare gli extra profitti delle banche produce una cifra irrisoria e, in compenso, si perde credibilità internazionale e si distraggono possibili investimenti stranieri. Non ci sono altre vie? Siamo sicuri che il governo conosca bene le leggi dell'economia?


25 luglio
Diciamolo.
Mancavano caldo anomalo e temporali pazzeschi per aggiungere il tocco esotico all’estate di questo strampalato Paese dove la maggior parte degli italiani è già vacanza, la discussione politica principale è concentrata sul salario minimo, si osserva il risultato delle urne in Spagna accorgendosi - meglio tardi che mai - del suo significato europeo.
All’appello delle corbellerie manca soltanto un decreto governativo per varare il “Talismano di Cittadinanza" grazie al quale ogni cittadino potrà ricevere, gratuitamente, un corno rosso opportunamente efficace per combattere natura cattiva, problemi dell’Italia e quanti non ci vogliono bene.
Si continua a parlare del niente e a non fare nulla, perché sembra che questo sia quel che serve per rendere tutti un po’ più allegri.
Come se bastasse ad arrestare il declino.

18 luglio
Diciamolo.
La ricerca di una politica progressista che cerchi giustizia sociale, combatta le diseguaglianze sociali, promuova un paese moderno, curi la conoscenza di tutti in qualsiasi modo e forma, è difficile. Molto difficile, al punto in cui siamo.

11 luglio
Diciamolo.
I messaggi politici (e personali) che si scambiano i partiti coalizzati nel centro destra e quelli che scambiano con gli altri partiti di destra (o meglio, di estrema destra) europei, dimostrano che l’unico pensiero che hanno è quello di vincere, conquistare il potere anche alleandosi con il diavolo, se necessario.
Nessuna ideologia né valori, nessuna cultura umana e sociale, nessuna capacità di capire il senso del futuro; aveva ragione Edoardo: bisogna aspettare che passi la nottata.
Perché, anche se questi attori da strapazzo non lo capiscono e pensano all’eternità, le nottate passano.

4 luglio
Diciamolo.
Penso che lo stato dell’informazione, sia pubblica sia privata, stia degradando; il processo è lento, però mi sembra continuo. Ho la percezione che le fonti alle quali sia possibile attingere per avere un quadro reale delle situazioni siano sempre più ridotte.
Osservando la televisione, per esempio, si nota come aumentino gli spazi dedicati alla cronaca (nera e rosa), agli eventi leggeri e allo sport a danno di quelli riservati alla politica e alla società, sempre più ridotti. La prossima “vittima” potrebbe essere la cronaca nera: la sua eliminazione concorrerebbe a dare ai cittadini la sensazione che la società è sicura e fatta da uomini determinati ed equilibrati. E c’è di peggio: nei talk show circolano personaggi (mai visti prima) che discutono di libertà e democrazia facendo sottintendere, in vari modi, che la nostra attuale situazione non è più sostenibile. Non mi piace.

27 giugno
Diciamolo.
Nei telegiornali, come in giro per il mondo, si vede tanta brutta gente, e lo stesso accade osservando la classe politica italiana: gente senza pudore, senza conoscenza, che ha conquistato il potere - al quale rimane attaccata - grazie a un banda d’ingenui, sprovveduti in tutti i sensi. È la storia del mondo, è sempre stato così e bisognerebbe rassegnarsi, ma si fa fatica. Almeno, io faccio fatica.
E credo che sia lo stesso per i miei amici.

20 giugno
Diciamolo.
La decisione del ministro di proporre un disegno di legge che vieti l'appello da parte dei pm per i reati minori a me pare molto corretta ed è strano che non sia stata pensata e fatta prima.
Non voglio entrare in ragioni politiche né partecipare a polemiche ma credo che da un punto di vista dell'equilibrio del processo e della garanzia per l'accusato consenta risparmi pubblici e per le parti, velocizzi i percorsi, spinga pm e avvocati a una maggiore attenzione ai processi stessi e risponda ad un criterio di vera giustizia.

13 giugno
Diciamolo.
In Italia, il dibattito è un po’ diverso rispetto al passato. Ho la sensazione che qualcosa stia cambiando ma non sono completamente tranquillo. La cosa strana, la più strana, è che nessun partito politico lancia l'ipotesi di un piano d’emergenza per la conoscenza e la cultura.
A queste condizioni non ci saranno né lavoro né futuro, a prescindere dal colore di chi avrà la maggioranza elettorale.
Possibile che non si riesca a capirlo?

6 giugno
Diciamolo.
Siamo arrivati a un punto difficile della storia del nostro paese.
Penso che la Costituzione e le istituzioni abbiano bisogno di modifiche e spero che la Sinistra non faccia solo opposizione ma collabori attivamente per favorire e influenzare le soluzioni nell'interesse di tutti.
Penso sia necessario avviare un grande piano per la cultura, la conoscenza: è la via maestra per rifare il paese partendo dai cittadini. È anche la maniera per risolvere il problema del lavoro, perché la società del futuro è conoscenza: il lavoro senza conoscenza non esisterà. Credo che queste dovrebbero essere le battaglie della sinistra. È l'unico modo per avere un futuro, stare con tutti, avere lavoro, essere una nazione al passo con i tempi.


23 maggio
Diciamolo.
C’è molta gente che parla a vanvera di lavoro, di tecnologia, di economia. Gente che parla senza aver capito come sarà il futuro del lavoro, che ignora il pensiero dei giovani, il ruolo della conoscenza e della tecnologia, soprattutto alla luce degli scenari legati allo sviluppo del'intelligenza artificiale. Mi assale una grande tristezza se penso che il nostro futuro è nelle mani di chi non solo non ha capito fin qui ma soprattutto non è in condizioni di capire. Oppure, peggio, non vuole capire.


2 maggio
Diciamolo.
Secondo me è un errore e nella migliore della ipotesi una sottovalutazione del problema l’idea di risolvere il problema del lavoro lottando contro il precariato e pensando che il precariato sia il problema del lavoro nel futuro. È chiaro, in linea di massima, che bisogna favorire il lavoro stabile ma per farlo bisogna favorire il lavoro in generale, perché questa è la vera garanzia che permetterebbe a tutti quelli che vogliono lavorare di poterlo fare.
Favorire il lavoro significa, per i lavoratori, veder garantiti livelli retributivi adeguati e migliorata la qualità del lavoro (ambiente, servizi, responsabilità, formazione…), così come per i datori di lavoro è necessaria una politica fiscale del lavoro dipendente pari - se non più favorevole - rispetto ai redditi da attività finanziarie, patrimoniali o professionali.


18 aprile
Diciamocelo.
Io sono per la sinistra, nella misura in cui la sinistra rappresenti il progresso, lo sviluppo, l'innovazione, la difesa dei diritti sociali e la lotta per attenuare nei limiti del possibile le diseguaglianze sociali. La destra liberale, conservatrice è una cosa seria, rappresenta ovunque tanti pensieri.
La democrazia è fatta da pensieri e identità diverse, visioni umane e civili alternative: maggiori sono queste diversità, più è viva la democrazia, a beneficio di tutti.
Però non riconosco la destra che governa l’Italia in questo momento: non ha cultura, ha nostalgie e visioni politiche condannate dalla storia, non è liberale, è sovranista e autocratica come tendenza, quando il mondo cerca di camminare in direzione opposta, non ha una classe dirigente capace di gestire le complicazioni della modernità, trascura i diritti personali. È una destra che non è riuscita a camminare nella storia, rimasta a valori non sempre conciliabili con quelli della libertà e della cultura.

11 aprile
Questa destra vuole cambiare la società, introdurre una cultura di destra, cambiare i valori del paese; del futuro dice cose generiche, come dio patria e famiglia, libertà d’azione in campo economico, legge e ordine.
All’opposizione, la sinistra dice che si opporrà e sarebbe bello sapere cosa vorrebbe fare una volta andata al potere, conoscere a quale tipo di società pensa per l’Italia; insomma, esca dalla narrazione generica della lotta al precariato, della Saute per tutti, delle politiche attive.
Il mio dubbio è che né destra né sinistra pensino al futuro, che non sappiano andare oltre il presente. Forse perché il futuro dev’essere capito mentre entrambe ne hanno paura e cercano di allontanarlo.
Se fosse così, non sarebbe una buona notizia per l’Italia, ferma mentre nel mondo tutto sta cambiando, ferma proprio nel momento in cui la tecnologia spinge verso orizzonti mai raggiunti prima.
Nel momento in cui la politica richiede intelligenza e coraggio non può più essere affidata a persone mediocri o ignoranti. Antiche.


28 marzo
Diciamocelo.
L’Italia ha lottato per diventare unita. Il nostro Risorgimento è una delle pagine belle della storia eppure oggi sembra sia dimenticato, c’è una incomprensibile volontà di allontanare le regioni.
In passato abbiamo assistito al fenomeno dell’emigrazione verso l’America, l’Australia o paesi a noi più vicini, Belgio, Francia, Germania e Svizzera: serviva per sopravvivere, per restare vivi. Con numeri meno importanti, ancora oggi andiamo all’estero ma non sempre per mere ragioni di sopravvivenza.
La nostra storia ha conosciuto la dittatura, la perdita della libertà, la meschinità di una società mediocre e violenta, appare quindi poco comprensibile la ragione per cui giustifichiamo, magari ci alleiamo, con coloro che sono come noi siamo stati.
Dai Borboni in poi, la classe politica del Sud si è distinta per incapacità e corruzione e l’unità nazionale per molti è stata l’occasione per provare a correggere questo malcostume. Tutto ciò non è avvenuto, anzi incapacità e corruzione si sono allargate alle regioni del Nord.
Dimentichiamo. Troppo in fretta.

14 marzo
Diciamocelo.
Continuano gli sbarchi, aumentano i morti.
Si fanno decreti, si aumentano le pene agli scafisti, si bloccano le Ong, si complicano le procedure di intervento in mare, si fa più profonda la differenza tra intervento di polizia e intervento di salvataggio, si moltiplicano gli appelli all'Europa per prendere parte di quelli che arrivano, si dice che si possono accogliere più regolari ma non si specificano i flussi per ricevere quelli che vogliono arrivare, non si fa nulla per stabilire l'accoglienza, per creare strutture adeguate, stabilire programmi di formazione e d’inserimento adeguati, non si cambia la legge Bossi Fini. Si dice che si vogliono catturare tutti gli scafisti esistenti al mondo ma non si dice come, si fanno accordi con paesi che non esistono nella realtà, si buttano via soldi per pagare altri, si regalano navi: si fa finta di risolvere, insomma.

28 Febbraio
Diciamocelo.

Mentre il nostro governo - che ha ottenuto un vasto consenso tra la gente - fa la guerra alle Ong, nel Mediterraneo continuano a morire migliaia di persone. I rappresentanti delle istituzioni dicono che non ci sono alternative e che il governo fa quel che è giusto e doveroso fare: un grande alibi per le coscienze, ammesso che abbiano una coscienza, umanità.
Penso che molte persone, nascoste dietro una coscienza foderata di egoismo e cinismo, abbiano la responsabilità di questo dramma umano, che odino l'umanità.
O forse non sanno nemmeno cosa sia.


24 Febbraio
Diciamocelo.
Leggendo i giornali, guardando i talk show, parlandone e scrivendone (o meglio, tentando di scriverne) ho cercato di capire quello che succede in Ucraina, nel mondo e in Italia. Depongo le armi: non ho capito. Non sono attrezzato per capire, mi vergogno e mi dispiace ma è la verità ed è onesto dirlo, prima di tutto a me stesso.
Non so cosa succederà, non mi azzardo a dare giudizi senza avere capito, non capisco il pensiero dei personaggi sulla scena.
E vi confesso che mi sembra ci sia davvero tanta brutta gente in circolazione.

21 Febbraio
Diciamocelo.
Osservando i fatti di questi giorni, è chiaro che poche persone hanno capito che l’Italia è piena di debiti e i soldi per fare quello che tutti chiedono non ci sono. Altrettanto chiaro è che sono pochi quelli che hanno capito che chiedere ulteriore credito è rischioso, perché se un giorno dovessero smettere di finanziarci saremmo in acque davvero cattive.
Chiaramente la responsabilità è di chi, fino ad oggi, ha gestito il Paese in modo sconsiderato aumentando costantemente il debito, per incapacità o per interesse (suo e dei suoi compari…), alla ricerca di un facile ma pericoloso consenso. L’augurio è che aumenti il numero di quelli in grado di capire la situazione.
Sarebbe già un passo avanti.

14 Febbraio
Diciamocelo.
La maggior parte delle persone - senza distinzione di ceto e censo - ragiona di politica come se parlasse di sport, cioè per partito preso, con pregiudizi che magari si sono formati correttamente ma in altre epoche, altre situazioni, altri ambienti. E, esattamente come avviene per lo sport, non cambia mai opinione nonostante eventi e mutamenti che spingerebbero verso la revisione delle proprie convinzioni.
Il pensiero veramente laico è raro (e questo non è un bene per la democrazia) e il sistema politico e sociale è in crisi in tutto il mondo anche per questo motivo, per la facilità che hanno personaggi spregiudicati a cavalcare giudizi radicati e spesso anche fanatici ma ormai lontani dalla realtà di tanta gente. Quella stessa che li porta al potere.

24 Gennaio
Diciamocelo.
Quale dev’essere la natura del Pd? Quella di un partito impegnato a fare opposizione alle destre e, se riesce, andare al governo come accade da un po’ di tempo a questa parte o, piuttosto, quella di un partito progressista e democratico? Vorrei la sua ragione di esistere fosse questa, ovvero che avesse una visione della società, del futuro, della cultura, che fosse impegnato a limitare le diseguaglianze sociali ed economiche, a garantire la giustizia, a permettere a tutti l’accesso della tecnologia, a promuovere umanità e rispetto. Chiedo troppo?

24 Gennaio
Diciamocelo.
Parlare di Mafia è diventato di moda perché nei giorni scorsi c'è stato un arresto importante; chiacchiericci, ipotesi, discussioni, politica e media si stanno scatenando poi, passata la buriana, tutta la vicenda sarà messa nella scatola dei ricordi e si tornerà a parlare d’altro.
È la dinamica della vita, la cultura del nostro paese: nessuno che si chieda quanti personaggi legati alla politica siano vicino alla Mafia, si siano resi disponibili per ambizione, per professione, per vedere aumentato il proprio potere. Anche se si trattasse soltanto di un episodio, anche se appartenesse al passato: chissà quante persone - oggi come in passato - sono entrate in politica grazie alla spinta ottenuta da situazioni strane, opportunità che magari apparivano casuali e invece non lo sono state.Persone autorevoli hanno detto che senza rapporti con la politica, senza collusioni con organi dello Stato, la Mafia non esisterebbe: per affrontare il fenomeno delle mafie in Italia bisognerà attendere il giorno in cui il potere sarà in mano a chi non guarda soltanto al consenso o ai sondaggi. Forse.

17 Gennaio
Diciamocelo.
L’idea della Lega di Salvini e di Calderoli in merito alle autonomie regionali è un progetto che tende a dividere il paese, cancellare il Risorgimento, spaccare socialmente ed economicamente gli italiani.
Abbiamo già avuto l’esperienza del famoso Titolo Quinto, una riforma fatta brutalmente e cinicamente da Massimo D'Alema per motivi politici e che ha fatto - e continua a fare - male al paese e a tanta gente; spero, vivamente, che Giorgia Meloni riesca a bloccare questo progetto spregiudicato.
Spero altrettanto che Sergio Mattarella faccia sentire la sua voce e che la Corte Costituzionale si dimostri ferma nella difesa del paese così come è e come è stato costruito.
Spero, inoltre, che i media si facciano carico di osteggiare il progetto e che la gente trovi le giuste motivazioni per scendere in piazza in difesa del paese. Questo paese, non quello che vorrebbero Salvini e Calderoli. È incredibile come si faccia leva sull'egoismo della gente per bassi motivi di potere dimenticando che certe operazioni contribuiscono a distruggere l’identità di una nazione, la sua cultura, la speranza.
Brutta storia.

10 Gennaio
Diciamocelo.
Sono tanti i Paesi in cui si sta tentando di cancellare la democrazia. È un brutto momento, forse bisognerà ricominciare a combattere per i diritti fondamentali: libertà, giustizia, dignità, rispetto. In alcune nazioni c’è chi lo sta gia facendo, morendo per questo.
Il mondo è pieno di persone ignoranti, senza coscienza, manovalanza ideale di spregiudicati manipolatori che sentono il potere e sono disposti a tutto per mantenerlo.
Anche alla violenza e alla ferocia più primitiva.

3 Gennaio
Diciamocelo.
Siamo al centro di un cambiamento talmente veloce che molte persone - la maggioranza - non se ne rendono conto. È una legge della fisica che si adatta al momento - difficile, critico, ma molto affascinante -, soprattutto per i giovani e per quanti hanno quell'età che dovrebbe consentire di vedere una società diversa, una trasformazione di comportamenti e di valori. 
Il
 mondo affronta una grande sfida, resa possibile per tutto quello che è successo e sta succedendo: la tecnologia, la globalizzazione, il fatto che la gente oggi conosce direttamente il mondo, tanti paesi come mai prima, una serie di processi che stanno mettendo in crisi valori acquisiti e principi considerati indiscutibili, incluso le religioni, quello che avviene al loro interno e questo malgrado crescano le persone al mondo attaccate a qualche religione, forse per l'incertezza del momento e forse anche per la mancanza di idee forti, laiche, che possano contare soprattutto sulla ragione. Perchè la ragione se non è alimentata dalla cultura, dalla conoscenza, dal rispetto degrada anch'essa e quando non è ammorbidita da sentimenti ed emozioni diventa dura, irremovibile, incapace di adattamenti umani di qualsiasi tipo.

27 Dicembre

Stanno approvando la finanziaria, la legge di bilancio dello Stato, una legge che rispetta la struttura finanziaria dello Stato e anche le norme europee e questo è un giudizio positivo.
Gran parte delle risorse sono destinate a rimborsare famiglie e imprese per il caro energia e anche questo è positivo. Quello che rimane, è stato utilizzato dal governo per lanciare dei segnali. E sono una parte di questi segnali che inquietano. Perché fanno parte di una visione della società premoderna, sono risultato di superficialità usate a scopo elettorale, sono conseguenza di ignoranza (professionale e istituzionale) e, non ultimo, frutto di una visione sociale poco solidale, molto spaccata tra categorie sociali, geografiche, culturali, persino morali. Quest’ultimo aspetto, soprattutto, dovrebbe preoccupare tutti gli italiani, perché a un governo senza opposizione bastano pochi anni per fare male (molto male) all’intera nazione. Non rimane che la speranza.
Spetta ai cittadini capire cosa potrebbe succedere e come costruire il proprio futuro dando precisi segnali in merito.


20 Dicembre
Diciamocelo.
Guardando la televisione e osservando politici o giornalisti che esibiscono la loro mediocrità intellettuale (e umana), può capitare di pensare come mai costoro debbano essere ricoperti di denari, come mai la società, la comunità, gli conceda privilegi senza criterio, magari avvilendo tanta gente valida che nella vita arranca.
D’altra parte, penso che la vita sia così e non bisogna invidiare nessuno, perché ognuno di noi costruisce il proprio percorso, coltiva i suoi sentimenti. Ama la vita a modo suo.
Ed è proprio questo il bello della vita!

6 Dicembre
Diciamocelo.
Ha ragione chi sostiene che nel nostro paese esiste una melanconia sociale.
Basso livello di conoscenza, alto livello di diseguaglianze sociali, politica squinternata, media aggregati in maggioranza a questo o a quello, mondo della cultura, quello vero, sparito o messo nell'angolo... Un paese geograficamente abbandonato da decenni in cui la superficialità del modo di vivere ha superato anche l'edonismo reaganiano, dove la violenza e l'odio sono sempre più diffusi e la povertà dei sentimenti belli è in declino persa dietro semplici emozioni.
Per forza esiste la melanconia!

22 Novembre
Diciamocelo.
Prima di continuare a finanziare assunzioni nel settore della Sanità, bisognerebbe procedere a una riorganizzazione generale. L’integrazione del privato con il pubblico, per esempio, va bene, ma soltanto a condizione che il servizio sia identico anche per chi proviene dal Ssn. Penso che i contratti di concessione andrebbero rivisti così come sarebbe utile guardare ad altri Paesi, uno per tutti la Spagna, per riorganizzare i presidi sanitari di base, dando potere e strutture ai medici di base, spesso sentinelle nel deserto…
È necessaria, in sintesi, una maggiore efficienza organizzativa, un supporto all'acquisto di apparati che costano sempre di più (centri acquisto) e una spinta importante verso una tecnologia amichevole, almeno nei rapporti con i pazienti. Che non possono essere chiamati né definiti clienti.


22 Novembre
Diciamocelo.
Passano i governi, si alternano le forze politiche ma ho la sensazione che nemmeno con questo governo, a giudicare dalle premesse e dalle nomine, il problema della Scuola verrà affrontato seriamente. E quello dell'istruzione è il primo e più importante dei temi da affrontare (e risolvere) per avere un futuro nel paese, per avere una democrazia che funzioni davvero, per superare le diseguaglianze sociali.
Non riescono a capirlo, non hanno interesse a farlo, perché non gli serve per gestire il potere. Ma per il nostro paese è una tragedia.

15 Novembre
Diciamocelo.
Il pandemonio con la Francia lo ha provocato Matteo Salvini con le dichiarazioni che hanno fatto seguito a quelle dei transalpini disposti a ricevere la nave con relativi emigranti.
Insensibile al ruolo che ricopre e alla diplomazia che questo richiede, si è curato soltanto di informare il suo elettorato che il risultato ottenuto era una sua vittoria, che aveva avuto ragione.
Osservando i fatti, siamo di fronte a un pericolo pubblico, un pericolo per la democrazia, un pericolo per il futuro dell'Italia che Giorgia Meloni non riesce a contenere. La situazione non potrà andare avanti per tutta la legislatura, se così fosse saremmo ridotti male. Molto male.

8 Novembre
Diciamocelo.
Sinora abbiamo avuto l'impressione che questo governo sia soprattutto quello di Matteo Salvini più che di Giorgia Meloni; abbiamo l'impressione che lei ci metta la faccia e lui ne determini la politica.
Forse Meloni vuole rimanere Presidente a ogni costo e chi la sostiene è interessato soltanto ai posti di potere, chissà!
Spero di sbagliare, perché se così fosse per l'Italia sarebbe un disastro.

27 settembre
Diciamocelo.
Così come stanno le cose, l’augurio è che Giorgia Meloni riesca a fare un governo duraturo, perché l’Italia, nel bene o nel male, ha bisogno di stabilità e di investimenti programmati e pluriennali. Tuttavia, osservando i comportamenti di Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, è concreto il dubbio che questo possa accadere.
I prossimi giorni saranno fondamentali, vedremo se Giorgia Meloni riuscirà ad addomesticarli, se riuscirà a spiegargli che il governo deve anteporre gli interessi del paese a quelli personali. Non è una battaglia navale né una corsa ad arraffare soldi e posizioni.


6 settembre
Diciamocelo.
Questa campagna elettorale procede su binari brutti e pericolosi. Le persone anziane hanno capito da tempo che nei prossimi mesi la loro vita sarà più difficile, quanti rientrati dalle vacanze lo stanno scoprendo in questi giorni. Ci sono, inoltre, numerose persone che non lo capiranno nemmeno tra un po’ e inizieranno a protestare soltanto quando arriveranno le vere sofferenze, non capendo che sono loro stesse che hanno contribuito al disastro. Sono quelle che non sono più andate a votare nelle ultime occasioni o hanno votato per partiti slegati dalla realtà, ostaggio di facinorosi estremisti di qualche ideologia; quelle senza capacità obiettive di contribuire all'interesse di tutti.
Che vuol dire anche rispetto dello Stato e delle sue regole, della Costituzione e della sua storia, delle sue possibilità e del suo ruolo nel mondo.

6 settembre
Diciamocelo.
I candidati della prossima tornata elettorale sono vecchi protagonisti ancora alla ricerca di ruoli di primo piano o compromessi con il passato che cercano di entrare nei nuovi scenari politici. Gli schieramenti promettono cose che il Paese non può permettersi o sono umanamente ingiuste. I parlamentari esclusi dalle nuove liste protestano perché non godranno più di quanto avuto negli ultimi cinque anni (prestigio, ma soprattutto soldi) in un tourbillon di offese incrociate tra partiti e persone.
E poi ci sono i giovani, scelti senza attenzione: innocue comparse per il teatro dell’assurdo.


30 agosto
Il 25 settembre andrò certamente a votare, come ho sempre fatto sinora. Lo considero un dovere e non solo un diritto, ho sempre pensato che sia il livello minimo di partecipazione che ciascun cittadino deve alla comunità.
Cercherò di votare con la testa, cercando di capire le battaglie politiche dei partiti, di valutare senza pregiudizi e senza ideologie fasulle o superate.
Però non mi piace votare in settembre, non vedo buoni presagi tra un mondo sconvolto da guerre e insurrezioni, una grande epidemia che non vuole scomparire e poi i soliti protagonisti della società e della politica che dicono e promettono spesso senza nemmeno capire quel che dicono. E si vede, palesemente: sono pochi quelli che hanno qualche idea di cosa sia la finanza statale, di come si amministri uno Stato. Spero di scoprire qualche presagio positivo prima che arrivi l’inverno.
Se lo trovo ve lo comunico.


2 agosto
Se si osserva con attenzione e in modo neutrale quel che stanno facendo i partiti e questa classe politica - che trattano gli elettori come dei cretini, persone con deficit intellettuali e culturali notevoli - vien da pensare che abbiano ragione loro, basta ricordare, ad esempio, come votino gli italiani ormai da diversi decenni. La democrazia è questa. Siamo tutti uguali, ma se l'Italia è nelle condizioni in cui si trova la responsabilità è anche di questa superficialità, della stupidità dei cittadini. I politici non li porta Babbo Natale.

26 luglio
Trovo difficile che il centro destra - che ormai si può chiamare solo destra - possa trovare l'accordo tra i principali partiti che lo compongono perché è composto da gente innamorata del potere e interessata principalmente alle nomine. È chiaro che faranno finta di essere d'accordo per raccogliere i voti di tanti creduloni (tipologia di elettore che abbonda in Italia) ma non è in alcun modo ipotizzabile che Giorgia Meloni spartisca il potere con Matteo Salvini, senza considerare il Cavaliere, che ormai è un pupo nelle loro mani al punto da suscitare molta compassione umana, anche se non politica e sociale.


19 luglio
In questi giorni il paese si è fermato, si parla solo di Mario Draghi. I giornali gongolano, le televisioni fanno maratone interminabili, si discute ovunque. Draghi sta sconfiggendo anche il caldo tremendo di questi giorni e i soliti servizi sulle vacanze che vedono milioni di persone nei posti di villeggiatura impegnate a spendere quello che secondo le statistiche ufficiali non dovrebbero avere. Che paese!

12 luglio
Una ventina d’anni fa il Giappone era in crisi. Ha avuto la fortuna d’incontrare Shinzo Abe che, con coraggio e grande visione, lo ha risollevato e riportato al suo posto nel panorama internazionale. Ha potuto farlo perché in possesso di un grande consenso, sia al proprio interno sia a livello internazionale. Era un uomo molto intelligente, un politico esperto che anteponeva gli interessi del suo Paese a ogni cosa. Per risollevarsi dalla crisi servono quindi due cose: l’incontro con un uomo capace e coraggioso (e forse, con Draghi, l’Italia ci sta arrivando) e un sistema politico che lo lasci lavorare senza essere prigioniero di lotte per la conquista di potere e interessi particolari. Purtroppo siamo proprio tanto lontani.


5 luglio

Economisti, osservatori, sociologi, militari ed ex militari prevedono un autunno di lacrime e sangue. Dicono che a causa l'inflazione diminuirà il potere d’acquisto di stipendi e pensioni perché aumenteranno tutti i prezzi, dalla benzina alle patate, e si allargheranno le differenze sociali. Sembra anche certo che la guerra continuerà e questo avrà ripercussioni sulle forniture di gas e petrolio. Il governo non avrà più tanti soldi da destinare a bonus e contributi perché la Bce allenterà gli acquisti dei nostri titoli di Stato. Intanto i giovani continueranno a scappare appena possono e i vecchi si faranno di lato ad aspettare d’andarsene, avvolti da una depressione compensata soltanto un po’ dai ricordi e dagli episodi belli della propria vita. Se ce ne sono stati.

21 giugno
L’Italia non ha mai avuto un piano energetico né un piano sanitario (e la Sanità, malgrado i soldi spesi per quelli che non possono permettersi quella privata, è veramente difficile), non ha mai avuto un piano industriale o un serio programma per l'eliminazione dei rifiuti. Ha lavorato sempre concedendo sovvenzioni, bonus o elargizioni a vario titolo per garantire ai politici (e alla burocrazia) il potere di scegliere quando e a chi dare e a chi non; anche di scegliere se farlo al posto di riforme strutturali e di servizi uguali per tutti, operazione che è stata uno stimolo per lo sviluppo della corruzione e delle mafie. Potremmo proseguire osservando che non ha mai avuto un piano nazionale dei trasporti, ha sempre trascurato l'utilizzo delle coste, la manutenzione del verde e dei corsi d'acqua; nemmeno l'agricoltura ha un piano di riferimento e l'attenzione necessaria. Spostando l’attenzione, come non notare che anche il sistema costituzionale andrebbe aggiornato, al pari di quello elettorale, del sistema giudiziario e carcerario. Senza dimenticare, in primis, quello scolastico. Mi domando: ma che governi abbiamo avuto, quali interessi hanno fatto i partiti, di che cosa si sono occupati gli uomini politici? E ancora: perché qualcuno spara teorie strampalate sull'astensione elettorale del paese? E perché i media, i sindacati e i corpi intermedi, le associazioni culturali e politiche hanno taciuto o (quando lo hanno fatto) parlato solo sottovoce? Come possiamo nutrire speranze per il futuro, su chi possiamo contare?

14 giugno
Sul problema del numero di persone che nelle democrazie occidentali vanno ancora a votare, ormai una minoranza, si discute ovunque: si fanno ipotesi, si formulano teorie sui partiti - allontanatisi dal territorio e incapaci di coinvolgere gli elettori - e sulle ideologie (che sono morte da parecchio), sul basso livello culturale e umano dei candidati.
La verità, forse, è che i cittadini sono diventati consapevoli dell’ininfluenza del proprio voto, spesso usato come alibi dai politici in uno stanco refrain che narra di una nazione pienamente democratico quando in realtà non lo è più. Votare non rappresenta più l’indice della democrazia di un Paese, basti osservare che si vota anche in Stati molto lontani da forme democratiche. Stati che, purtroppo, nel mondo stanno diventando la maggioranza.

7 giugno
Quando si verificano delle brutte situazioni, spesso si pensa al complotto di qualche truffaldino che le ha provocate per approfittarne mentre, invece, quasi sempre dietro a una criticità c'è soltanto un cretino. O una massa di cretini. Tanta mediocrità insomma. Se cominceremo a osservare attraverso questa lente quanto accade in Italia (e anche nel mondo) capiremo meglio e perché avvengono molti strani episodi.
Senza bisogno di perdere il sonno alla ricerca di una spiegazione né quello di scomodare grandi esperti veri o presunti per farci spiegare cose tanto semplici.

31 maggio
Non si riesce a capire perché per fare il parlamentare non servano curriculum né esami (e si possa essere ignoranti, privi di scolarizzazione, persino stupidi) mentre per esercitare qualsiasi altro mestiere o professione servano competenza, conoscenza e capacità. È così per tutti: professionisti, tecnici, manager, artisti, attori. Per non parlare del difficile ruolo delle casalinghe.
Che tristezza pensare al Parlamento come il luogo in cui si legifera e dove si assumono le decisioni atte a dirige la politica del nostro Paese.

24 maggio
Il mio pensiero è lontano da Fratelli d'Italia, il partito di Giorgia Meloni. Quando ci si avvicina a qualcuno di loro si sente quel leggero antico odore che Sartre non riusciva a sopportare quando saliva su una Mercedes. Ammetto, tuttavia, che Meloni e il suo staff sanno fare politica e, forse, la fanno meglio di tanti altri partiti, non soltanto quelli arrangiati (come alcuni che attraversano con disonore la nostra vita politica) ma anche quelli tradizionali. Non per nulla, almeno stando ai sondaggi, sono il primo partito del paese.
Possibile che gli altri segretari non riescano a capire, osservare e tentare di copiare?

17 maggio
Bisogna fare qualcosa.
Non è più possibile mandare in Parlamento dei quaquaraqua, come avrebbe detto Sciascia. Non è più possibile affidare a costoro la funzione legislativa e di direzione dell'Italia né pensare di consegnare il nostro futuro a parlamentari e capi partito stupidi, incapaci di fare politica, disinteressati ai problemi della nazione. Questa non è più democrazia, è bruttocrazia.

10 maggio
Nella sua eccitazione (e anche a causa del fatto che non abbondi d'esperienza politica né di cultura del settore), il Presidente dei 5Stelle pensa che fare casino sia la maniera giusta per acquisire consenso. Sono convinto che, senza nemmeno rendersene conto, romperà il patto anche con il Pd scavalcando Letta, che continua a essere indeciso sul da farsi (e come spesso gli capita, preferisce non fare); ma penso che sarà un bene per il Pd.
Esattamente come penso che il piacere inebriante di fare la trottola spingerà l'avvocato foggiano in un tunnel da cui non sarà facile uscire. E se, magari, ci restasse, il paese non soffrirà la mancanza: di agitatori sociali senza scopi precisi nella nostra politica ce ne sono già abbastanza.


3 maggio
È banale o superfluo ricordare a tutti che l'umanità, il rispetto, l'educazione personale e civile, la solidarietà, rendono la vita più bella? È forse stupido ricordare come la bellezza e la conoscenza aiutino a essere sereni e spesso più felici e che l'amicizia è il sentimento più importante, più bello, più umano? È inutile ricordare che la serenità, la consapevolezza umana, la solidarietà, la felicità anche se a sprazzi, possono fare davvero amare la vita a prescindere da quanto dura, da dove si consuma e da dove si arriva?

26 aprile
Penso che le destre e i populismi siano in avanzamento dovunque e lo facciano anche quando non vincono, perché comunque condizionano.
Assistiamo all'attenuazione dei valori di fraternità, eguaglianza, libertà che si sono affermati con la rivoluzione francese e hanno dato origine all'epoca moderna. C'è un ritorno al passato, quando il potere apparteneva a pochi, come pochi sono oggi quelli che stanno concentrando denaro, cioè potere.
E forse anche la tecnologia sta favorendo questo fenomeno, perché è in mano a pochi nuovi oligarchi al servizio del potere.

12 aprile
Adesso che la paura del nucleare è diventata tangibile, tanti si stanno dando da fare per cercare di mediare. La verità è che ormai è difficile arrestare Putin nella sua azione: è sempre più deciso di dimostrare al mondo la grandezza della Russia e che lui è un grande condottiero al livello del passato. Di fronte a questo scenario, tutti i paesi devono ripensare al loro futuro e al futuro di tutti, compresi la Cina e soprattutto l'Europa.
Non so come potrà finire questa dolorosa storia ma so che nessuno sa come sarà il futuro, si può solo dire che sarà diverso da come lo avevamo sinora programmato e pensato.
È il momento dei giovani, spetta a loro il compito di rompere il cerchio conservatore che da decenni ferma il progresso dell'occidente e del mondo.

29 marzo
Molti pensano che non bisogna mandare le armi all'Ucraina; per loro, il Paese invaso dovrebbe arrendersi e rinunciare alla propria libertà. Sono persone che ragionano con pregiudizio, per le quali valori come dignità e democrazia sono solo parole, di cui è possibile fare a meno. Si trovano ovunque: in televisione, sui giornali, anche tra i miei amici, gente che stimo, che considero intelligente. Mario Draghi, che sostiene l'aiuto all'Ucraina, è sotto attacco anche per questo. Poi ci sono i partiti e le lobbies che si oppongono a tutto: alle spese militari (soprattutto i 5Stelle e la Lega), alla riforma del catasto (Lega e Forza Italia) o della Giustizia (il Csm e i 5Stelle). Naturalmente sono gli stessi partiti che si oppongono agli investimenti per la produzione dell'energia, per l'eventuale rigassificazione, per lo smaltimento dei rifiuti. Non si capisce come questa gente voglia risolvere i problemi: sollevando Draghi? C’è ancora qualcuno che crede che siamo sulla buona strada?

22 marzo
Molti si meravigliano che nel nostro paese ci siano seguaci di Putin: è stato sempre così.
Temporibus illis abbiamo avuto i seguaci di Hitler e oggi 
ci sono quelli che amano i tanti capi di Stato (anche europei) che non rispettano i diritti umani, ci sono quelli che sono tornati entusiasti dopo una visita in Corea del Nord e quelli che sono rimasti indifferenti in tante occasioni, dall'Argentina di Videla o il Cile di Pinochet fino agli Stati Uniti di Trump. Ammettiamolo: in Italia la gente è quella che è. Non facciamoci illusioni e smettiamola di parlare di una grande nazione.

15 marzo
È doloroso vedere tanti ucraini morire o la fuggire costretti a scappare, abbandonando tutto ciò che hanno alla ricerca della sopravvivenza. È doloroso quanto osservare le persone sfidare la morte sui barconi alla ricerca della salvezza o saperle scomparse in mare.
Anche sapere che esiste una categoria di uomini chiamati a decidere a cui non importa niente di tutto questo, anzi studia e predica come cacciare tutti, è doloroso. E trovo questo umanamente insopportabile.

8 marzo
Sulla guerra, sull'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, le parole sono finite.
Sono pessimista su quello che succederà a breve, sulla ferocia dei russi, sul futuro: lo scenario geopolitico del mondo è cambiato per sempre.

Capisco quelli che dicono che l'Ucraina deve cedere, arrendersi, dare alla Russia quello che vuole per risparmiare vite umane, ma non concordo: perché l'uomo non può cancellare di colpo la dignità, l'onore, la vita, la libertà solo perché qualcuno è più forte di lui. Sarebbe come cancellare civiltà, cultura, speranza, solidarietà, in una parola umanità. Ognuno la pensi come vuole, io mi taccio. Mi vergogno a parlare mentre tanti stanno morendo inutilmente sotto i colpi di uno spregiudicato cinico e disumano.

1 marzo
I russi hanno già tanto distrutto l'Ucraina, ammazzato gente, fatto scappare moltissimi, provocato dolore. Gli ucraini attorno al loro Presidente, che sta dimostrando una tempra e un coraggio straordinari, stanno resistendo eroicamente, ma sino a quando?
I russi finiranno per distruggere completamente l'Ucraina con cinismo e disprezzo di qualsiasi forma di umanità e rispetto; forse per l'Ucraina è giunto il momento della resa, per salvare il salvabile. In questo caso, la vittoria di Putin sarebbe una grande sconfitta per tutto il mondo.
Umana, politica, economica e strategica.


22 febbraio
Il dibattito politico attuale è banale e inutile.
Manca l'intelligenza, manca la volontà di considerare le esigenze della collettività, dominano egoismo e desiderio di potere, dei singoli e dei gruppi. Manca soprattutto il coraggio, la voglia di lottare, di cambiare, di assumersi responsabilità: manca l'amore per la vita.
Questi politici, invece, sembrano vivere e pensare come topini alla ricerca di un pezzo di formaggio.

15 febbraio
Il futuro del mondo è a Oriente, verso l'Asia.
Lo dicono tutti quelli che se ne intendono, studiano da tempo le tendenze e le situazioni: l'Europa perde progressivamente (ma inesorabilmente) il suo ruolo. Non è una bella notizia per noi.
Le divisioni tra Stati, l'incapacità di creare accordi tra i popoli europei, la mancanza di coraggio, l'egoismo, il degrado culturale, la crisi della democrazia, la voglia sfrenata di autarchia, la fine delle ideologie, dei valori e delle speranze vere, il mancato investimento sul futuro, la subordinazione nel campo della tecnologia, sono alcune delle cause di questo fenomeno.

8 febbraio
Ho in grande stima Mario Draghi, penso stia facendo bene, anzi benissimo, il suo lavoro. E considero una fortuna la destituzione di Giuseppe Conte, che continuava a parlare tutte le sere alle televisioni senza dire alcunché, prigioniero del caso cioè delle cose come succedevano (come dimostra la sua attuale situazione politica nei 5Stelle).
Penso anche che Draghi dovrebbe avere più coraggio nell'affrontare le situazioni urgenti dell'Italia, quelle che il Presidente Mattarella continua a segnalare in tutte le sedi.
Deve provare a farlo se vuole credito per il suo futuro istituzionale e, soprattutto, se vuole davvero contribuire al futuro della nazione, gestione del Pnrr e pandemia a parte.

1 febbraio
C’è tensione tra i partiti della sinistra. Il Movimento 5 Stelle (chissà poi perché viene definito di sinistra, mah!) sta cercando di spaccarsi con il massimo disordine mentre il Pd ha le sue correnti che nelle assemblee si siedono insieme ma poi fanno ognuno come gli pare e i piccoli partiti sono sempre alla ricerca della via (e chissà se la trovano anche perché sono diversi galli nello stesso pollaio). L’unica cosa che accomuna questa Sinistra è l’incapacità dei suoi presunti leader.
Al momento possiamo contare soltanto sul nostro nuovo (vecchio) Presidente della Repubblica - che però è stanco e ha scarsi poteri - e un Presidente del Consiglio che deve ancora capire la politica e cerca di fare quanto può. Intanto i problemi del Paese aumentano, lo scenario internazionale diventa sempre più scuro, il sistema economico non è più rassicurante, la Cina lancia la sfida al mondo, gli Stati Uniti (e non soltanto loro) sono alle prese con la carenza di manager, la Russia avanza alle porte dell’Europa mentre la Nato sta a guardare… Insomma speriamo di cavarcela.
Mal che vada possiamo sempre consolarci con il festival di Sanremo.

25 gennaio
L'affare Quirinale si complica.
Ho la strana sensazione che Mario Draghi non sia disposto a fare la foglia di fico davanti al mondo per garantire una banda di politici privi del senso delle istituzioni e lontani dai problemi del Paese, intenti soltanto a anteporre i propri piccoli interessi. Il candidato alla Presidenza della Repubblica potrebbe rivedere certe posizioni davanti a una ferma e globale richiesta, con mandati precisi - come quello di una riforma costituzionale - e poteri di indirizzo in speciali settori del paese (Economia, Sanità, Scuola).
Ma sembra difficile che questa politica che ci ritroviamo, con i suoi piccoli leader, sia capace di gesti di orgoglio e di consapevolezza.


18 gennaio
Immaginiamo che Mario Draghi continui a fare il Presidente del Consiglio. Per la presidenza della Repubblica troveranno una soluzione ma con questa maggioranza Draghi non riuscirà più a fare quello che dovrebbe e dopo un pò se ne accorgerebbero anche a livello internazionale. Un esempio: il famoso "Superbonus 110", fonte di corruzione, pensato per dare soldi a chi li ha già (e magari anche tanti). Mario Draghi ha detto chiaramente che rappresenta un errore ma ha dovuto accettare il ricatto dei 5Stelle.
Con questa politica il Paese non riuscirà mai ad andare avanti, neanche con Draghi, ovunque si troverà. Un peccato, una grande pena: questo popolo non riesce a capire come costruire il suo futuro.

11 gennaio
Non credo che riusciranno a convincere Mattarella ad accettare il rinnovo, l'uomo è troppo ligio verso la Costituzione e troppo stanco (e lo si può capire) e poi non vorrebbe creare un precedente. La partita è aperta. Draghi non è certo che possa andare al Quirinale, Berlusconi è ancora in gioco (forse anche più di qualche settimana fa) e le forze politiche meno intelligenti potrebbero riuscire a mettere in crisi questo governo. Alle prossime elezioni voterà non più del 30% dei cittadini, la tempesta non è molto lontana e il Paese non ha ammiragli degni del momento e se li ha la ciurma non intende farli lavorare. Riflettendoci bene, penso che se non sarà eletto al Quirinale, la stagione politica di Mario Draghi si può considerare conclusa.

22 dicembre
Come direbbe un ex ministro noto esponente della destra oltranzista, i governi che si sono succeduti così come quello di Mario Draghi non vogliono risolvere davvero il problema dell'evasione fiscale, anche se farlo potrebbe essere la soluzione strutturale dei nostri problemi.
La verità è che a destra come a sinistra, estremisti inclusi, tutti hanno una paura fottuta di perdere voti, così aspettano di vedere chi si muove per primo. Un Paese da barzelletta.

7 dicembre
Il rapporto Censis (e tutte le altre indagini degli istituti specializzati) disegna un paese ignorante dove la cultura è privilegio delle élite, socialmente diseguale (fenomeno in aumento), con partiti politici ridotti a semplici comitati elettorali, corporazioni rigide che impediscono un'economia integrata e la compilazione di un vero piano industriale, una scuola che ha abbandonato la serietà e il merito, un sistema universitario scollegato (e in molte sue parti inattuale), un sistema mediatico costituito da interessi privati contrapposti e un sistema giudiziario che (da "Mani pulite" in poi) non ha più la giustizia come regola e condiziona ogni cosa.
Ci sono anche uomini validi, competenze, giovani meritevoli e vecchi da cui attingere esperienza ma un Paese stupido non può tenere conto di questo.

23 novembre
Osservo con apprensione come nessuno dei grandi partiti stia facendo politica. Al momento sono tutti proiettati a occupare posti di potere, impegnati a organizzarsi per le prossime elezioni o per essere riconosciuti come grande elettore del futuro Presidente della Repubblica. Chi sono i grandi partiti? Secondo i sondaggi, Lega, Fratelli d'Italia, Pd e Movimento 5 Stelle; gli altri sono sotto il 10% e molti non raggiungono nemmeno il 5%.
Uno spettacolo brutto e pericoloso per il futuro.

16 novembre
Le manovre per l’elezione del Presidente della Repubblica sono iniziate. Si avverte una battaglia feroce, a tratti brutale. Sulla scena si si muovono con diversi livelli di aggressività strani figuri: opinionisti traffichini, politici avamposti di gruppi d’interesse, vecchi protagonisti spesso anche patetici, giovani politici che non ci stanno capendo una mazza, personaggi che hanno occupato immeritatamente posizioni di potere, che non sanno fare politica e cercano di intorbidire le acque. A tutto questo si aggiungano giornalisti che inventano scenari e gruppi sociali impegnati a elencare con enfasi le caratteristiche che deve avere il futuro Presidente. Un guazzabuglio, un Hellzapoppin’. Che potrebbe essere comico se non fosse che condizionerà il futuro di tutti noi.

9 novembre
La politica e i media - che in fondo sono un appendice della politica - adesso hanno paura della bravura di Mario Draghi. Il pensiero corrente vuole che non esista nessuno in grado di fare il Presidente del Consiglio come lo fa lui, che sia l'unica maniera di aiutare il paese e che sarà un problema, forse addirittura un disastro, sostituirlo. Proprio per questo stanno pensando di eliminarlo: prima lo faranno meglio si sentiranno. Perché altrimenti il pericolo che avvertono rischia di diventare troppo per loro. Ogni commento è superfluo.

26 ottobre
In Italia, la maggior parte delle persone, anche quelle che appartengono a organizzazioni, partiti politici o associazioni di qualsiasi tipo, molto spesso non riescono ad anteporre l'interesse generale, ciò che riguarda tutti, a quello personale che riguarda il gruppo, la casta, il partito cui appartengono. Comprendo sia difficile ma osservo anche che siano in pochi, pochissimi, a sforzarsi per capire questo concetto, per capire quanto bello sia (o potrebbe essere) curare gli interessi di tutti. Servono uomini superiori.
Continuiamo a sperare prima o poi succeda anche da noi, per il bene di tutti, e che quando accadrà non si cerchi di boicottarli.

19 ottobre
C’è disagio nel Paese. Certamente c'è tanta gente in difficoltà ma c'è anche molto disagio intellettuale: gente che non riesce a stare nella società di oggi, non la capisce, non ha gli strumenti morali e culturali per viverci. C’è anche tanta solitudine: gente che per non sentirsi sola parla con gli altri di qualsiasi cosa in qualsiasi posto, che non riesce a capire cosa deve fare, che non riesce a guidare i propri sentimenti e le proprie emozioni. Gente che si butta sui consumi e se non può comprare ruba o protesta, cerca di imitare i ricchi, quelli che non sanno più che farsene dei soldi e spendono 300 euro per una cena o migliaia di euro per una giacca. La religione è l'alibi in cui spera chi crede nell'utopia, nel sovrannaturale, in quel che non si sa cosa sia e proprio per questo oggetto di speranza. Siamo diventati ormai una società senza capo né coda, fatta da gente che non capisce quale futuro vorrebbe costruirsi, con i rapporti umani ridotti a esibizioni, espressioni di puro piacere scambiate per passione o peggio per sentimento. Una società in cui la gente scende in piazza per protestare anche senza conoscere i motivi, perché considera la protesta il nuovo modo di fare società, di avere un ruolo. Il piacere dell’illusione di esserci.
Rileggete Pasolini: aveva previsto quasi tutto.

12 ottobre
Ho la sensazione che quanto accade nel paese venga sottovalutato dalla maggior parte della stampa che tende a smorzare i fatti, a dire che sono da addebitare a piccoli gruppi di facinorosi.
Anche se sono vecchio e potrei scivolare sopra quel che succede, sono più spaventato che preoccupato; per me la situazione è molto grave e la rete di stupidità e ingenuità (o interesse, se volete) intorno a questi gruppi fascisti mi sembra tanto estesa quanto inconsapevole. Potrebbe essere pericoloso.

12 ottobre
Si può vincere perché più forti della concorrenza oppure perché questa è stupida e sbaglia le sue strategie. Capire perché si è vinto è un esercizio importante per evitare questo rischio al giro successivo. Spesso c'è gente che lo dimentica

5 ottobre
Non credo che Matteo Salvini sarà ancora segretario della Lega alle prossime elezioni politiche. Credo invece che buona parte della classe dirigente della Lega (come buona parte del suo elettorato nelle regioni del Nord) non condivida più niente col pensiero salviniano.
Sono anche convinto che nemmeno in un paese sgangherato come il nostro le cose prive di contenuto possano durare a lungo, come testimonia la fine dei 5 Stelle. Prepariamoci quindi: dopo queste amministrative e dopo l'elezione del Presidente della Repubblica qualcosa finalmente cambierà.

28 settembre
I 5Stelle sono stati un disastro per il paese e continueranno ad esserlo fino alla loro scomparsa totale, tuttavia la stupidità di tanti cittadini non consente molto ottimismo. Nell'interesse del Paese, i partiti dovrebbero coalizzarsi e cercare di contrastarli mentre, invece, assistiamo al comportamento quasi criminale del Pd che cerca di mantenerli in vita attraverso alleanze pericolose.
Speriamo capisca rapidamente che quello che sta facendo sarà anche utile al partito - nel senso di voti e consenso - ma del tutto contrario all'interesse del Paese.

21 settembre
Ci sono diverse ragioni per cui il Pd dovrebbe fare una politica per promuovere il lavoro: perché lo dice la nostra Costituzione, perché è l'unico modo per dare dignità a tutti e perché è l'unico modo per sviluppare il Paese e questo significa anche progresso, più diritti, meno diseguaglianze.
Ove non emergenziali, le politiche assistenziali vanno lasciate ai gruppi che non hanno alcuna idea di un sistema economico e sociale di un Paese civile o a quelli che attraverso queste politiche cercano la sottomissione dei cittadini. Cioè quelli che vanno combattuti.

14 settembre
Fatico a stimare la massa degli italiani che con i loro voti e le spinte hanno sostenuto quelle persone responsabili della rovina del paese. Masse che continuano a non capire, probabilmente sono in buona fede ed è solo a causa di una grande ignoranza che non riescono a sviluppare la logica.
Negli ultimi tempi sta balzando all'attenzione, prepotentemente, un elemento importante nella nostra società: quando si propone un referendum su qualsiasi cosa (giustizia, diritti civili e personali, situazioni fiscali, eccetera) i cittadini corrono in massa a firmare e sottoscrivere la richiesta. Lo trovo molto imbarazzante per tutti i partiti: significa che il loro ruolo di intermediazione non è più riconosciuto.
Non vi sembra che la nostra democrazia stia continuando a perdere pezzi?

7 settembre
Siamo nel semestre bianco. Le manovre per la elezione del capo dello Stato sono già cominciate da tempo e chissà cosa stanno inventando i partiti. Io dichiaro fin da ora che sono favorevole all'elezione di Mario Draghi alla presidenza della Repubblica: è il nostro miglior garante a livello internazionale, è il punto di equilibrio delle politiche dei partiti, sa cosa bisogna fare e lo fa direttamente o indirettamente. Sono certo non firmerà nomine sballate e neanche riforme partigiane, saprà come nominare un buon presidente del consiglio e controllare tutto. Per il bene del Paese, questa è la migliore soluzione.
E forse l'unica per il nostro futuro.

31 agosto
La classe dirigente di questo Paese non parla d'altro che non sia il Green Pass, i vaccini o i migranti e i media le vanno appresso, come un cagnolino. Come gestire un piano di formazione sociale, la scuola, la ristrutturazione della pubblica amministrazione, la riforma del codice civile e penale, la riconfigurazione del sistema giudiziario, la mancanza di forza lavoro sono problemi che per la classe dirigente non esistono. Forse non li capisce o ne ha paura, non sa come affrontarli o pensa che risolvendoli si possano perdere voti. La sintesi è questa: a prescindere dal colore e dalla collocazione, non abbiamo una classe dirigente su cui fare affidamento.

24 agosto
È molto doloroso vedere quello che sta succedendo in Afghanistan, assistere alla ferocia, al cinismo e prendere atto della propria impotenza, osservare il livello di stupidità di tanta gente e l'assoluta noncuranza di chi, invece, ha in mano i destini delle nazioni e del mondo.
Mi domando se sia solo un brutto momento oppure se siamo in presenza di un veloce processo di regressione

10 agosto
Stiamo lasciando ai giovani una società stravolta. I sentimenti sono strappati, le emozioni sopite, la democrazia indescrivibile: sono esplose le diseguaglianze perché è saltato l'equilibrio dei poteri. Anche la scuola appare inefficiente e disumana, la cultura è quasi scomparsa e i valori sono in prevalenza rivolti all'oggi, al denaro, al potere, al non adeguarsi alle regole della comunità, alla mancanza di rispetto. Ci lamentiamo dei giovani ma abbiamo anche cancellato il pudore e la vergogna.

3 agosto
Quanto successo alla Regione Lazio e forse (un forse che si potrebbe togliere) anche in altre piccole e medie aziende che non parlano per paura - in attesa della estensione del fenomeno in termini orizzontali e verticali purtroppo come è facile prevedere - è la dimostrazione di come politica e istituzioni non si occupino del futuro, non abbiano visione di dove stiamo andando, piaccia o non piaccia. È la dimostrazione dell'impreparazione professionale e culturale dei nostri manager e che aleggia nei principali responsabili dei centri di elaborazione. È anche la dimostrazione di come sono organizzati male i processi di acquisizione dei prodotti e dei servizi in nome del costo più basso, l'evidenza di come si sia capito poco dell'informatica (e delle telecomunicazioni, bisogna aggiungere), di come ha cambiato il mondo. Quanto ai partiti è meglio tacere: hanno ormai un tale livello di inutilità che è meglio non chiedere loro alcuna cosa, non contare insomma sulla loro azione. I fatti della Regione Lazio dimostrano, purtroppo, che si vanno sommando i sintomi che dimostrano il fallimento della politica.

27 luglio
Una volta il nostro Paese aveva cultura: cinema, teatro, letteratura, arti pittoriche. Aveva giornalisti di valore che analizzavano, confrontavano, immaginavano, descrivevano. Gli esami erano severi e obbligavano migliaia di candidati a impegnarsi. Nelle università i ragazzi sperimentavano la democrazia e le regole del confronto del pensiero. In tutta Italia vi erano circoli dove si dibatteva, nascevano associazioni e iniziative settoriali dedicate anche alla Scienza. I partiti, almeno alcuni di loro, favorivano gli incontri e si dedicavano alla formazione di classi dirigenti per la politica. Esistevano anche scuole superiori di management, finanziate da varie aziende, molte delle quali, peraltro, investivano nella formazione in modo autonomo e costante. Cosa è successo, perché tutto questo è sparito, perché siamo nelle mani di ignoranti spontanei, perché qualcuno arriva persino a dire che uno vale uno?

6 luglio
Osservando le proteste in corso a Cuba, penso che prima o dopo i conti tornano sempre.
La libertà è come l'aria che manca a chi si immerge in apnea: arriva sempre il momento in cui si sente il bisogno di risalire. Succede anche quando le dittature durano molto: il bisogno di libertà non può spingersi oltre un limite.
È la storia del mondo, la storia dell'uomo.

29 giugno
Penso che quanto succede nel Movimento 5 Stelle dimostri alcune cose.

La prima: il Movimento come tale deve considerarsi finito e il Pd ed Enrico Letta hanno, almeno finora, sbagliato strategia politica. La seconda: per quel che vale, sarà Giuseppe Conte a raccogliere l'eredità. La terza: con i suoi nuovi seguaci, appare evidente che proverà a mettere in difficoltà il governo Draghi (e quindi il Paese) con l'obiettivo di rivalutare le decisioni prese quando era Presidente del Consiglio e che Mario Draghi, giustamente, sta cercando con calma di cancellare.
Una brutta storia politica quella di questi ultimi anni, popolata da gente pericolosa, anche per il futuro; adesso sì che ci vorrebbe un grande "vaffa".
È giusto, invece, limitarsi a sperare che l'Italia riesca ad uscire da questa situazione e che la gente, tanta gente, capisca gli errori commessi e non li ripeta. Ma questo è più difficile.

22 giugno
Anche nella vicenda della soluzione del blocco dei licenziamenti, la capacità politica di Mario Draghi si sta manifestando in maniera decisa. Sono tanti i nostri leader che dovrebbero prendere a esempio il Primo Ministro e, forse, qualcuno lo sta facendo. Di sicuro dovrebbe farlo Matteo Renzi, capace - quando era al Governo - di una visione politica posseduta da pochi altri ma vanificata dagli errori nei tempi e nella strategia. Un peccato per l’Italia. Chissà se anche lui lo ha capito.

15 giugno
Al di fuori dai giochi partitici e dai pregiudizi ideologici, oltre che dagli interessi di bottega di una categoria, i sei referendum proposti dai Radicali e dalla Lega sono da sottoscrivere tutti. In particolare, quello che riguarda la riforma più importante, quella capace di condizionare il resto: la separazione delle carriere.

8 giugno
Un paese in cui la democrazia è zoppa (e questa pare la definizione più dolce e meno aggressiva) potrebbe anche eliminare il teatrino delle primarie. Il Pd dovrebbe badare più alla sostanza delle cose che a una forma che ormai interessa solo gruppi ristretti di persone come Bettini, che da un po’ di tempo a questa parte non si sente più. Ogni tanto una buona notizia solleva lo spirito.
Soprattutto quello degli uomini del Pd.

25 maggio
Penso che Mario Draghi non sia come il sarcastico Massimo D'Alema o l'ambizioso Romano Prodi, né come il "Pierino" Matteo Renzi o il vacuo Giuseppe Conte, con le sue parole che sembrano belle ma sono inutili.
Draghi parla con i giornalisti ma non diffonde notizie prima che si verifichino i fatti e lo stesso atteggiamento impone ai suoi. Non ha l'aria arrogante ma neanche umile: lavora. E crede nella competenza: preferisce le persone capaci di fare il loro mestiere a quelle che dicono solo di saperlo (o poterlo) fare. Forse ce la fa.
Se non ce la farà, invece, saranno davvero cavoli nostri!

18 maggio
Aumentano i leader di partiti che, pensando di dire cose utili per i loro partiti e politicamente intelligenti e innovative, riescono a dire fesserie tali da farsi bacchettare da Draghi, come fossero ragazzini ignoranti e presuntuosi: chissà quando impareranno a tacere. E magari a lavorare, collaborare, cercare di capire (e qualcuno anche a studiare). Facciamocene una ragione: abbiamo una classe dirigente mediocre.

11 maggio
La Giustizia è l’aspetto più importante e decisivo in un sistema democratico, perché dal suo funzionamento dipende (quasi esclusivamente) la qualità della democrazia.

4 maggio
L'Europa è immersa nella sua mediocrità. Affoga nella burocrazia, è priva di coraggio e di visione, persa nelle liti ataviche tra gli Stati che la compongono e che l'hanno torturata da sempre. Ma abbandonarla non è la soluzione, per nessuno. Deve semplicemente cambiare, capire che vivere insieme agli altri può essere utile e importante, un modo per progredire, per competere, per resistere. E, come in tutte le cose della vita, naturalmente è questione di uomini: le occorrono gli uomini giusti per saltare in avanti, per diventare quel che può veramente essere.

27 aprile
Se non ci fossero stati i partigiani sicuramente gli americani, le truppe alleate, ci avrebbero liberato lo stesso. Ma non avremmo avuto la libertà, la democrazia, il paese che poi abbiamo avuto, così come l'abbiamo avuto.
È commovente ripensare a quegli anni, alle speranze di chi era piccolo e quindi non poteva partecipare ma capiva, che non ha mai dimenticato e ora ricorda quanta vergogna, quanti crimini riesca a fare un regime come quello fascista. Di quanto costi liberarsene.
Io di quei tempi ricordo tanta, ma proprio tanta umanità. Quella che manca oggi.

20 aprile
Per la loro volgarità, gli interessi che nascondono e la superficialità, devo dire che non mi piacciono gli attacchi di certi partiti al ministro Speranza. Tuttavia, per correttezza, devo dire che neanche il ministro Speranza mi piace.

13 aprile
La Lombardia ha dimostrato che un certo gruppo politico è incapace di governare. Tuttavia, dai risultati dei sondaggi quel gruppo risulta ancora in testa nella scelta dei cittadini. Mi dispiace davvero, sembra essere proprio un problema di cultura della regione. Non ci sono altre spiegazioni.

6 aprile
La vicenda dello spionaggio del capitano di fregata e dei funzionari russi è una misera storia, né comica né drammatica: in linea con i tempi del nostro paese. Dubito che si potranno scoprire storie più interessanti. Siamo proprio mediocri. Anche nel male.

30 marzo
Confesso che i miei dubbi su Giuseppe Conte nascevano dal fatto che l'ho sempre sentito parlare usando i verbi al gerundio o al futuro. E quando qualcuno parla così non succede mai niente.

16 marzo
Dopo l'elezione di Enrico Letta nuovo segretario del Pd, prendiamo atto che nei partiti politici, nelle istituzioni e nella classe direzionale del paese in genere è scomparsa definitivamente la cultura marxista, socialista. È la fine di una epoca, la vittoria del mondo liberale e della conservazione.

9 marzo
Il dibattito all'interno del Pd conseguente alle dimissioni del segretario è proprio molto deludente. E forse spiega molte cose se si sanno leggere. Purtroppo.

2 marzo
I miei pensieri attuali sono rivolti alla miseria di tanta gente, all'egoismo sempre più dilagante, alla mancanza di rispetto, all'ignoranza di tanti che cercano di aggrapparsi a slogan pronunciati da spregiudicati capipopolo per tentare di dare un senso ai propri vaniloqui. E poi penso alla pandemia che non dà tregua. Non è un bel momento per il mondo, bisogna avere pazienza e ognuno deve trovare risorse umane in se stesso. È possibile, anche se non è semplice.

23 febbraio
Osservando gli ultimi tempi, sorge spontanea una domanda: stiamo andando verso soluzioni politiche aggregate (con leggi elettorali maggioritarie che garantiscono stabilità dei governi) oppure verso soluzioni incapaci di garantire una stabilità perché le alleanze possono cambiare nel corso di una stessa legislatura, cioè soluzioni in cui i partiti si presentano singolarmente con leggi elettorali di tipo proporzionale con eventuali aggregazioni successive? Un quesito non soltanto italiano.
Pensiamo, ad esempio, agli Stati Uniti, da sempre sistema politico bipolare oggi vicino alla disgregazione: presumibilmente si creerà un partito di centro che raccoglierà moderati repubblicani e democratici, l'attuale partito democratico che accoglierà i progressisti e un eventuale partito di Trump (o di quelli come lui) che raccoglierà le destre estreme in tutti i sensi, anche quelle razziste, fasciste e settarie.
Tra le cause più importanti di quello che succede e che potrebbe succedere ci sono il crollo delle ideologie, le diseguaglianze, i livelli culturali in declino, la paura del futuro. Chissà come finirà.

16 febbraio
La costituzione dell'intergruppo tra Pd, 5 Stelle e Liberi e Uguali è stata annunciata trionfalmente dai tre partiti. Un grave errore del Pd, perché ha scelto di fare politica guardando indietro e non avanti, fingendo d'ignorare che per fare buona politica ci vuole talento, visione e capacità mentre quando si cercano alleanze senza valore si resta immobili. E i cittadini prima o dopo se ne accorgono. Mi sembra evidente che, in un modo o nell'altro, questo management del Pd non può avere lunga vita. E me lo auguro, perché nella politica italiana il Pd è importante.

9 febbraio
Assistendo allo spettacolo che i 5Stelle stanno offrendo al Paese a proposito del loro Movimento, anche per la storia di questi anni, mi viene in mente Paolo Villaggio e il suo intervento a proposito della Corazzata Potëmkin.

2 febbraio
Brutta storia prendere atto che il comportamento di un partito come quello Democratico si avvicini sempre più a quello dei Cinquestelle. Lo fanno apposta o è casuale?

26 gennaio
La vera crisi è quella in cui i Governi che si sono avvicendati in questi anni hanno infilato i cittadini di questo Paese. Sono diventati più ignoranti, egoisti, impauriti. Spenti, come si spegne la magia di un'umanità

19 gennaio
Mi sembra di capire che il Partito Democratico, con la maggioranza dei suoi adepti, ami Conte, abbia voglia di fondersi con i 5Stelle e voglia presentarsi insieme a tutte le elezioni, Roma inclusa (magari a supporto della Raggi). Io non capisco cosa c’entri tutto questo con la sinistra e credo che si tratti della versione postuma e, secondo me, peggiore della peggiore Democrazia Cristiana.
Non pensavo che la politica di questo Paese potesse ridursi così, che uno come Conte potesse attirare tanti consensi ma così è, se vi pare. Come diceva un grande.

12 gennaio 
I sostenitori di Donald Trump affermano che soltanto grazie a lui, prima del Covid, il Pil era cresciuto e la disoccupazione si era ridotta. Il fatto che, intanto, abbia anche distrutto un paese, sparso odio, interpretato il suo potere nel modo più spericolato e odioso, cancellando tradizioni, scavalcando valori come la libertà e la democrazia sembra non sia rilevante. 
Una cosa miserevole umanamente, un brutto episodio nella storia dell'America. La coscienza che siamo circondati da tanta brutta gente.

22 dicembre
Se non si hanno certe capacità, se il proprio obiettivo non è quello di fare bene un lavoro che interessi terze persone (o tutta la popolazione) ma solo quello di conquistare un gradino nella personale scalata al potere, al prestigio, al denaro, se si tende a giustificare i propri errori magari indicando altri come colpevoli, penso che non si potrà mai fare bene il proprio lavoro e i destinatari del lavoro ne piangeranno le conseguenze. È troppo coraggioso o illuministico pensare questo quando si tratta di un servizio per tutta la cittadinanza?

15 dicembre
Penso che questo Natale sarà più bello e sereno per tutti con meno feste, grandi pranzi e riunioni, meno regali e meno abbracci ma più sentimento, più riflessione, più voglia di intimità. Magari sarà l'occasione per ridimensionare tanti egoismi, ragionare sul futuro in modo più dolce, capire come l'umanità, la vita sono le cose che contano davvero. E che la solidarietà è una cosa bellissima, sia quando si offre sia quando si riceve.
Credo proprio che questo Natale farà bene a tutti e più ne saremo convinti più lo apprezzeremo.

1 dicembre
Il sospetto che vi sia una stretta correlazione tra israeliani e americani nell'omicidio dello scienziato iraniano è molto forte. E si fatica a credere che le visite di Mike Pompeo nella regione pochi giorni prima dei fatti siano casuali.
Difficile anche credere che Donald Trump non speri nella reazione iraniana che permetterebbe a Stati Uniti e Israele di entrare in guerra contro l'Iran. Uno scenario che permetterebbe a Trump di lasciare una gran brutta situazione a Biden.
Appare evidente che, appurata la sconfitta elettorale, l'obiettivo di Trump sia diventato quello di provocare tensioni per rendere difficile (e molto) la vita al suo successore. Questo, sempre secondo i suoi piani, favorirebbe il suo piano per il futuro, credendosi il miglior presidente, quello legittimo: il presidente del futuro dopo questa parentesi.
Certo, il prezzo di questo delirio è elevato: moriranno persone, verrano stravolti gli interessi americani e quelli del mondo intero.
C'è da sentirsi male pensando che 70 milioni di americani l'hanno votato.

24 novembre
Ha superato gli ottant'anni, il Covid (certo, per le condizioni in cui versa la Sanità italiana la sua ricchezza lo ha aiutato) e il recente confinamento politico in cui volevano relegarlo Lega e Fratelli d'Italia all'interno della coalizione. Ammettiamolo: Silvio Belusconi, il «Silvius Magnus Fraudolentus», è ancora il politico più sveglio che recita sul palcoscenico di questo Paese.

17 novembre
Cari amici, le parole d'ordine consigliabili che è bene ci guidino in questi tempi turbolenti sono prudenza, pazienza e speranza.

10 novembre
Il Presidente Mattarella affronta sempre con competenza, senso dello Stato, rispetto delle regole e della Costituzione momenti molto difficili. Tuttavia, penso che tenere ancora in piedi questo governo sia un grande rischio; se non si vuole correre il rischio di portare il paese nel baratro, occorre trovare una soluzione, altrimenti risollevarsi sarà impossibile o, nella migliore delle ipotesi, molto lungo e doloroso.
È il momento di lasciare da parte i partiti e correre il rischio di prendere l'iniziativa, come forse avrebbero già fatto Pertini, Cossiga o Napolitano. Che, probabilmente, non si sarebbero limitati al solo rispetto delle regole perché la situazione è delicata: siamo nelle mani di incompetenti. Assoluti.

3 novembre
Consumare, lottare, vincere o perdere, odiare o amare: sta diventando tutto binario, saremo costretti a scegliere, non si potrà più temporeggiare a qualsiasi ceto o livello sociale si appartenga. Alla decisione di far fuori gli anziani - secondo alcuni persone improduttive che assorbirebbero risorse destinabili allo sviluppo e al consumo - il mondo si sta piano piano tristemente avvicinando. Personaggi di varie stature e influenze ne parlano sempre più spesso e insistono senza scrupoli di alcun tipo. Temo sia vicina la decisione di indirizzare la ricerca non verso il prolungamento della vita ma verso il suo miglioramento. 
Resto comunque curioso di osservare come evolverà questa proposta di vita e capire se riusciranno a supportarla attraverso qualche religione. Viviamo in un altro mondo, che si butta alle spalle secoli di pensiero e di cultura e, grazie alla tecnologia, si collega sempre più alle origini della civiltà nella sua rivisitazione ideologica. Forse bisognerebbe fermare o limitare la tecnologia per salvare l'umanità e garantirle un futuro.

27 ottobre
Esiste ancora il sindacato nel nostro Paese o quelli che dicono di appartenervi pensano di essere solo burocrati il cui compito principale è difendere l'esistente trascurando tutto il resto e ignorando che sistemi e valori attuali non possono essere trasportati verso il futuro?
Certo, dire cose del passato piuttosto che pensarne di nuove, piuttosto che studiare, inventare, progettare, spingere, aiutare 
è più facileMa a che cosa serve?

20 ottobre
Perchè non ci sono più i conservatori? Perchè sono diventati tutti ultra-conservatori, fanatici e fascisti? È un problema importante. Anche per chi è progressista e crede in una società equilibrata tra tendenze civili e sociali diverse.

13 ottobre
Un bel racconto a proposito di Donald Trump tratto dal NY Times.
L'attuale Presidente degli Stati Uniti, negli ultimi dieci anni non ha pagato alcuna tassa e nel 2016 ne ha pagata una, per un ammontare di 750 dollari. Sempre nell'articolo, si legge anche che la gestione del business di Trump è stata quasi sempre fallimentare e che ha perso cifre enormi: soltanto al Fisco americano deve 75 milioni (vecchie tasse non pagate n.d.r.) e nei prossimi quattro anni ha debiti in scadenza per 300 milioni di dollari, frutto di prestiti che non ha modo di rinnovare. Un articolo ben documentato che offre al lettore (e all'elettore) un sacco di dettagli come quello delle spese interamente dedotte per i servizi di barberia: 75.000 dollari.
Penso che quello delle 
tasse sarà il piatto forte del dibattito tra lui e Biden atteso per martedì sera; una storia che ricorda quella di Al Capone, dato anche il Paese di cui stiamo parlando.

6 ottobre
Era prevedibile avvenisse e puntualmente si è presentata la baruffa tra il M5Stelle e la Casaleggio & Associati; lo scenario è stato caratterizzato, da sempre, da troppi interessi privati e mediocrità così evidenti che oggi stanno emergendo in tutta la loro prepotenza. A tutto questo, si aggiunga che Davide non ha il carisma di suo padre, che Beppe Grillo è invecchiato (e stanco) e che la gente sta cominciando a capire. Nemmeno i grillini più convinti potevano prevedere un epilogo così triste che, inoltre, arriva proprio nel momento in cui i rappresentanti litigano tra loro perché assaggiato il potere non intendono perderlo. Una storia brutta come tante in giro per il mondo, non solo nel nostro paese. Una storia molto dolorosa.

29 settembre
Penso che il nostro premier stia prendendo in giro tutto il Paese. Non riesco a capire se si comporti così perché troppo condizionato dalla banda dei 5Stelle oppure perché proprio incapace d'imporre a questi di fare politica smettendola di recitare per qualche applauso. Peraltro sempre più rado.

22 settembre

Secondo me, Donald Trump ha molta probabilità di conquistare il secondo mandato (e sarebbe un disastro per il mondo) perché penso che sia molto abile nel pilotare i voti dei grandi elettori, quelli che contano davvero per vincere. Ho anche il sospetto che se dovesse perdere, come io mi auguro, sarà comunque difficile cacciarlo dalla Casa Bianca; hanno ragione quelli che dicono che bisognerà quasi certamente usare la forza.

Il personaggio è strano e ho detto tutto!


15 settembre
Il nostro sistema scolastico è in sofferenza da anni e il Covid-19 rappresenta l’occasione buona per evidenziare l'abbandono, la disattenzione sociale e politica di cui è stato oggetto. Chi governa (e chi lo ha fatto in passato) sembra non voler credere alla priorità della scuola per un Paese che vuole dirsi civile e intende offrire ai cittadini un futuro degno. Abbiamo preferito, invece, mandare militari all'estero, comprare armi, sovvenzionare i media, distribuire denari a scopo clientelare, aumentare (in modo spropositato) i privilegi del mondo politico, delle classi dirigenti e degli appartenenti all’amministrazione statale.
La scuola è stata lasciata nelle mani dei sindacati e prigioniera di ideologie fanatiche, spesso senza logica e buon senso e professionalità. Il risultato è che siamo all'ultimo posto in Europa per numero di laureati e di diplomati e al primo posto nell'abbandono scolastico.
Non siamo stati capaci di dare alla scuola un piano di sviluppo che contempli l'evoluzione sociale, privilegi il merito, si occupi della formazione dei docenti, controlli gli ambienti; l’attuale ministro è figlia di tutto questo e di un movimento che non vuole il merito e si affida al populismo per avere il potere, trovando riscontro nella ignoranza della popolazione che si dedica ad arrangiarsi come può. Spesso anche con l'odio e la violenza.

8 settembre
I nostri governanti non hanno la minima idea di cosa significhi una politica economica collegata allo sviluppo di un Paese né di come si imposta il rapporto con i cittadini in una democrazia o di come promuovere, raccogliere, gestire le idee che guardano al futuro.
Si limitano a gestire il potere e lo fanno giorno per giorno; non sapendo cosa fare, distribuiscono soldi a tutti a prescindere. Sembra pensino che possano continuare a comandare per un certo numero di anni sfasciando lo Stato. Ma il vero problema è un altro: è il popolo che non capisce.

1 settembre
È da molto tempo che la scuola viene maltrattata, dimenticata, usata come serbatoio sindacale e messa da parte da chi ha avuto negli anni la responsabilità di disegnare il futuro del paese.
Adesso, quelli che hanno ricevuto più di recente il potere (e che sono felici di esercitarlo, complici la stupidità di una gran parte del popolo italiano e il terribile virus) le stanno assestando le picconate definitive distruggendo il futuro di tutti. Personaggi mediocri che non sanno neanche cosa sia il futuro, privi di senso della storia e dell'evoluzione, dell'uomo e della civiltà.
Poteva succedere ed è successo.

18 agosto
Con questo caldo c'è il rischio di sognare, di sostenere pensieri difficili e magari di avventurarsi in previsioni spericolate.
Ma io sogno la sconfitta di Trump come necessaria per il futuro del mondo civile e temo molto il suo comportamento immediatamente successivo. L'uomo non è normale da un punto di vista della sanità mentale, è privo di scrupoli, ha interessi personali importanti da difendere, al contrario ha molto da perdere, è legato ad ambienti inqualificabili sotto ogni punto di vista. La sua caduta potrebbe essere molto rumorosa.
Sogno inoltre la sconfitta e scomparsa pubblica di Salvini. Lo penso possibile perché alla fine sarà lui stesso a convincere gli italiani sulla sua inconsistenza umana, culturale, politica e sulla sua pericolosità sociale. anche la sua caduta potrebbe essere rumorosa, ancorché necessaria.
Il grande sogno è comunque la scomparsa dei cinque stelle, la chiave che ha inquinato davvero il paese e il suo futuro e che, fra l'altro, lo ha consegnato nelle mani di persone inadeguate, stupide molto spesso, pericolose per la loro presunzione e ignoranza abissale. ed inoltre ha corrotto anche partiti ed idee storiche e con patenti vere di democrazia che per caso con loro si sono accompagnati forse in modo irreversibile
Ho la sensazione che sarà difficilissimo, perché il loro modo di essere coincide purtroppo con il modo di essere di molta parte della gente di questo paese, gente senza conoscenza e con nessuna voglia di farsela, gente che ha solo voglia di avere assistenza in danaro e in qualsiasi forma, di avere cose e di non avere doveri, di non impegnarsi anche perché non saprebbero come e cosa fare. Penso che il percorso del Paese per cancellare questa sua triste esperienza che lo segna in modo forte moralmente e che fa dimenticare gran parte della sua storia politica e di suoi importanti protagonisti, sarà lungo e molto difficile. E naturalmente non solo rumoroso ma anche molto doloroso.


11 agosto
Non riesco a capire la strategia del Pd: a cosa può servire questa subordinazione continua verso i 5Stelle? Secondo Matteo Renzi, bisogna resistere sino all'elezione del prossimo Presidente della Repubblica: una visione che può andare bene per il suo piccolo movimento, per il ruolo che si è scelto che può essere di stimolo e di condizionamento. Un ruolo ideologico e di cultura politica, di pensiero, condiviso anche dal Pd oppure siamo in presenza di un'inconsistenza umana e politica del partito? Dobbiamo davvero credere, se così stessero le cose, che in questi due anni il Paese dovrà imparare ad accettare incompetenza e impreparazione? Caro Pd, se hai una strategia è arrivato il momento di farla conoscere agli italiani.

4 agosto
Si sentono tante cose sui politici d'oggi, sui loro soldi, sui parenti, su azioni spesso discutibili sul piano morale e qualche volta persino su quello penale.
Sono lontanissimi i tempi in cui il Presidente Einaudi invitava a pranzo a spese dello Stato qualche importante personaggio del Paese e poi, al momento del dessert, lo invitava a dividere mezza pera con lui.


28 luglio
Quando non si sanno fare progetti, non si riesce ad accedere a soldi messi a disposizione dall'Ue, non si sanno (o non si vogliono) fare le riforme, si boccia il referendum mirato a migliorare il funzionamento delle istituzioni con tutto il management del Paese schierato contro, il livello dei nostri rappresentanti non è all'altezza dei compiti che dovrebbero svolgere e quando la stabilità politica del Paese non esiste, cari amici non si può adirarsi verso coloro che diffidano della nostra capacità di progettare e realizzare riforme, della nostra capacità di riformare Giustizia, Pubblica Amministrazione, Sanità e Scuola. Anzi, è probabile che anche sulla nostra capacità di guidare ed indirizzare un sistema industriale ed economico sorgano giustificati dubbi.
Dovremmo, invece, avere l'umiltà di imparare a fare i progetti, a mettere le persone meritevoli dove servono, smetterla di continuare a gridare contro l'Europa cattiva, a predicare l'uscita dalla Europa.
Dobbiamo sperare che gli italiani lo abbiano capito anche se la stupidità che ci circonda come conseguenza di un grande deficit culturale e intellettuale non lascia la speranza di un cambio di passo.
Non sarebbe la prima volta che il Paese si avvia verso una ridicola e drammatica gestione politica.


14 luglio
Il Governo continua a chiedere scostamenti di bilancio al parlamento e a dare soldi a destra e manca a chiunque chieda un contributo: a chi va in vacanza, a nonni che guardano i nipoti etc. etc. Meno attento, invece, è verso quei settori in cui servirebbe spendere con più attenzione, come il costo del lavoro, la ricerca, la sanità (la medicina territoriale), la scuola. E manca del tutto, gravissimo, un piano di collaborazione con la piccola e media industria.
Dobbiamo augurarci che arrivi, e anche in tempi rapidi, qualcuno capace di proporre un serio piano economico in funzione di una visione del futuro e si impegni per realizzarlo perché continuare così diventa sempre più pericoloso.
Dare soldi a a chi protesta pensando di guadagnare consenso non è mai stata una soluzione.

7 luglio
Sostituendo la proprietà con il possesso, politica, società e, conseguentemente, l’economia cambieranno, perché le persone non saranno più interessate a possedere un bene (quale esso sia, dalla casa all'automobile come qualsiasi altra cosa) ma ad usarlo, tutte le volte che è necessario o se ne ha voglia. Questa metamorfosi porterà a una nuova cultura del mondo, cambieranno l’interpretazione della vita e del sistema nel quale ci troviamo. Quando accadrà non lo so, ma forse ben prima di quanto profetizzato da molti.

29 giugno
Prima o poi il Paese capirà la necessità d'introdurre nella Costituzione una modifica essenziale: quanti desiderino candidarsi al Parlamento devono dimostrare di essere in possesso di solidi requisiti.
Anche il Presidente della Repubblica dovrebbe evitare di nominare ministri senza scolarità e senza le caratteristiche professionali indispensabili per fare quel mestiere. Come succede per qualsiasi mestiere, il vigile urbano o il ferroviere, il magistrato o l'ispettore di dogana, il marinaio o il farmacista. È questa la vera interpretazione della democrazia: un governo capace di fare gli interessi del popolo e in cui ciascuno contribuisce in relazione a quanto sa e quanto può.
Senza più millantatori e cantastorie.


22 giugno
A sentire parlare uomini di governo (e di partiti, stellati o meno) dei soldi europei come se fossero già in banca a Roma, viene da domandarsi se questi riescano a capire le dinamiche della politica e degli equilibri internazionali. I soldi non arriveranno fino a quando i tedeschi (principalmente) non saranno sicuri che in Italia non vi sarà mai spazio per un governo sovranista e anti europeo; è logico.
Non vedremo un euro fino a quando la Lega rappresenterà (almeno nei sondaggi) il partito più importante del Paese e Matteo Salvini il candidato più probabile a diventare Premier.


15 giugno
Quanto sta accadendo nel M5S con Di Battista che gioca a fare il politico con tendenza statista, Di Maio e Casaleggio che attaccano Grillo perché si sentono persi (come se non avessero più alcun retroterra umano soprattutto) e Conte, che fino a prova contraria è dei 5 Stelle, alla ricerca di ruoli da giocare e temi da lanciare agli italiani come se fossero un branco di cani affamati, non è incomprensibile né deve meravigliare: è naturale. Quando si va alla ricerca dell'oro e se ne trova poco, tra quelli che pensavano che ce ne sarebbe stato per tutti in abbondanza si litiga.

8 giugno
Progettare significa favorire la nascita di idee, girarle, coccolarle, riprodurle, giocare con loro. Significa sapere scegliere il mix opportuno tra organizzazione e innovazione, avere fantasia, coraggio, cultura.È difficile, forse meglio dire impossibile, progettare in Italia, un Paese conservatore, culturalmente arretrato, politicamente sciatto, senza il piacere di guardare oltre, senza il senso della comunità, proiettato all'oggi con tutti i mezzi leciti e illeciti. Un Paese in cui le parole più amate sono potere e privilegio. Senza progetto non c'è futuro, ma nessuno ha il coraggio di dirlo ai giovani. Nemmeno se sono propri figli.

1 giugno
Certi capi fanatici, facinorosi, spregiudicati, ignoranti con il piacere di esserlo, arricchiti per merito od opportunità, senza alcun ideale e senza alcun valore come, per esempio, il Presidente americano o quello del Brasile (senza dimenticare quello di San Salvador) rovinano il mondo, deturpano lo sviluppo del vivere civile e aprono le porte a conflittualità e a disastri umani.

26 maggio
In Italia abbiamo 160 magistrati distaccati presso i vari ministeri di cui 100 soltanto al Ministero della Giustizia. Questi occupano posti di responsabilità nella produzione delle proposte legislative e dei provvedimenti dell'esecutivo come intercettazioni, prescrizione, etc. etc. Difficile credere che non si tratti di una vera occupazione, che non esista l'ipotesi di un condizionamento assoluto.
Significa che l'equilibrio dei poteri voluto nella Costituzione è stato compromesso. E questo è contrario ai nostri princìpi democratici.

19 maggio
Molte persone, ancora, pensano che finita questa fase del Coronavirus tutto tornerà come prima, come se non ci fosse stata nessuna emergenza nelle abitudini delle persone, nei consumi, nel modo di fare impresa, nella economia e nella cultura. Considero questo un problema, un'emergenza sociale ed economica cui prima o dopo saremo tutti soggetti.

12 maggio
Considero l'amministrazione della giustizia uno degli strumenti principali per lo sviluppo di una società da un punto di vista culturale e politico.
Considero il processo, in particolare quello penale, affascinante e la rappresentazione del vivere civile di una comunità.
Da sempre ho amato la legge che mi ha insegnato il modo di giudicare la storia e gli uomini, il rispetto e il senso della giustizia che per me è un valore fondamentale.
Ho ammirato gli uomini della giustizia e per un po' ho sperato di farne parte: era il sogno della mia vita da ragazzo.
Vedere adesso tutto questo nelle mani dell'attuale ministro mi procura un grande dolore e rappresenta, secondo me, il segnale più evidente della decadenza della nostra società.

5 maggio
Con i suoi rappresentanti mediocri, spesso fanatici, senza storia né cultura, per tanti motivi (umani, sociali e culturali) il Movimento 5 Stelle fa meno paura di biechi personaggi che popolano lo scenario politico italiano.
Ma nella storia di questi anni, la capacità di inquinamento della vita del paese che hanno avuto i 5Stelle resterà in prima fila. È una responsabilità è tutta loro, di chi li ha promossi e di chi li ha votati. E la storia non lo negherà.

28 aprile
Questo virus ci sta portando via la primavera.
Nella vita la perdita di una primavera è un fatto importante: se riusciremo a sopravvivere ce ne ricorderemo per sempre.
Non la stiamo perdendo per motivi ideologici, perché non stiamo andando da qualche parte o perché stiamo perdendo quelle cose che ci ha sempre offerto: natura, speranze, idee, bellezza.
La stiamo perdendo perché non ce ne stiamo accorgendo

21 aprile
La storia delle migliaia di persone anziane morte nelle case di riposo di tutta Italia e di altre parti del mondo - come, ad esempio, Francia, Spagna e Belgio - è molto vicina alla soluzione finale di hitleriana memoria.
Non conta il numero dei morti (pur composto da tante migliaia) ma la volontà, palesata o inespressa non ha importanza: è la stessa cosa. È pensiero atroce considerare l'eliminazione di queste persone come irrilevante o necessario
Osservare, poi, che i decessi sono avvenuti in centri gestiti da privati che dicono di avere ubbidito a disposizioni delle istituzioni centrali o periferiche rappresenta una macchia fortissima (paragonabile ad altre come quella del sacrificio armeno) nel percorso della umanità verso la civiltà.
Una tristezza comunque grandissima per ogni persona civile, sensibile, per bene, colta.
In una parola, umana.

14 aprile
Dopo avere ringraziato quanti gli hanno salvato la vita, tra poco tempo Boris Johnson tornerà a guidare il suo Paese.
Chissà se durante tutto questo tempo ha mai pensato che le attenzioni ricevute sono state dovute al fatto che lui è il Primo Ministro e che se fosse stato un qualsiasi cittadino medio (magari povero) il rischio di morire sarebbe stato molto elevato. E chissà se quanto passato lo aiuterà a capire che un po’ più d’umiltà nella vita serve a vivere meglio.
E anche a governare meglio.


7 aprile
Forse.
Forse si comincia a capire che il Servizio Sanitario non può essere delegato su base regionale (dove ogni Regione fa come gli pare) ma dev'essere nazionale; che urge la riforma del famoso Titolo V della Costituzione.
Forse si comincia a capire che il disastro successo in Lombardia è anche figlio della politica dissennata degli ultimi decenni: smantellamento della sanità pubblica, distruzione di ogni struttura organizzativa, disinteresse verso qualsiasi piano d'emergenza, collocazione di personale "gradito" agli amici, impreparazione e superficialità diffusa. Un disastro annunciato insomma, sconosciuta era la data dell'esplosione.
Basta questo per giudicare come è stata gestita politicamente la Sanità negli ultimi decenni oppure occorre attendere ancora altro? Dubito che il popolo italiano riuscirà a capirlo. Forse.

31 marzo
Le parole sono bellissime. Consentono di capire il proprio sentire, di capire gli altri, di rappresentare la bellezza, di giudicare le cose, d'interpretare la vita. Possono rappresentare la nostra cultura, la nostra umanità, le nostre passioni.
Le parole non finiscono mai. Quando c'è qualcosa di nuovo, di diverso ecco che spunta la parola giusta che non avevamo mai usato e che non conoscevamo.
Le parole possono essere anche armi straordinarie se pronunciate da cinici avventurieri o demolitori sociali perché il fascino delle parole è grandissimo.
Amo le parole, amo farle girare nella mia mente, sentire il suggerimento che ognuna di esse riesce a dare anche quando non ci accorgiamo del loro potere.


24 marzo
Negli Stati Uniti, a forza di circondarsi di mediocri purché fedeli e smantellare con furia le strutture fatte in precedenza nel mondo della Sanità, Donald Trump si trova adesso di fronte al problema Coronavirus e non sa cosa fare perché non ha molti argomenti: dice cose roboanti ma senza senso, sembra che nemmeno lui sappia cosa vuole dire.
Appare chiaro che, a novembre, il suo avversario sarà Biden, per lui l'avversario peggiore: lo ha sempre saputo e per questo voleva metterlo in difficoltà con i suoi imbrogli ucraini.
In questo momento terribile non può nemmeno nascondere agli elettori la situazione attraverso i risultati economici delle sue politiche daziarie: Wall Street sta andando malissimo e non mostra segni di ripresa.
I conti tornano sempre.


17 marzo
Il Premier di un grande Paese pensa di sfruttare la situazione attuale per fare selezione nel suo popolo, un po’ come anni fa fece un noto tedesco di origine austriaca. Poi ce n’è uno - di un Paese ancora più grande - che cerca di corrompere una casa farmaceutica con l’obiettivo di fornire solo alla sua nazione un farmaco, un po’ come farebbe un qualsiasi mercante disonesto. Altri ancora, invece, sembra che sappiano soltanto chiudere le frontiere a tutto ciò che si può.
Abbiamo questo, invece di leader capaci di invitare tutti alla collaborazione contro un male globale, l’unica autentica arma per combatterlo. Questa è la grande lezione storica che ci sta lasciando il Coronavirus. Sempre che riusciamo a salvare la pelle.


10 marzo
Malgrado le raccomandazioni sono tanti quelli che fanno quel che gli pare mettendo a rischio loro stessi e, purtroppo, tutti gli altri. Questo è il nostro paese. 
Forse un giorno, a poco a poco, arriverà il momento in cui tutti capiranno che nella vita, di fronte a situazioni di emergenza, nessuno può fare quello che gli pare. Questa emergenza rischia di durare tanti mesi e ognuno avrà tempo per imparare.
Quando tutto sarà finito il Corona virus lascerà un'Italia diversa.

3 marzo
Quando l'epidemia di Corona virus finirà, ma temo che ci vorrà molto tempo, il mondo non sarà più lo stesso. Non solo per il numero delle vittime, per le spese e le perdite economiche ma anche per la paura di tanti (se non di tutti) e soprattutto per la presa di coscienza della sua fragilità complessiva.
Penso che qualcosa succederà: la gente capirà di più, si interrogherà sulla validità dei modelli attuali, magari saprà valutare meglio i ciarlatani in circolazione. Sarà interessante osservare anche se ci saranno intellettuali, pensatori che aiuteranno a capire, come spesso è avvenuto nel passato.

25 febbraio
Purtroppo il difetto umano più comune è l'ignoranza che non è soltanto il non sapere, ma soprattutto il non capire, non riflettere, non confrontare, non inserire i concetti appresi nella propria maniera di essere nella vita.
È vero, l'imparzialità non esiste. Ma dipende dove trova origine questa imparzialità umana: se ha origine da ignoranza e fanatismo oppure se serve per favorire un sistema relazionale superiore.

18 febbraio
Forse.
Forse gli inglesi stanno cominciando a capire, anche nelle campagne, che non possono affidare il loro passato e soprattutto il loro futuro a un pagliaccio fanatico e vuoto.
Forse stanno cominciando a capire anche che la loro amata Regina avrebbe bisogno di riposarsi e magari passare la mano a qualcun altro più pronto a capire e meno facilmente preda di parolai bizzarri.
Forse stanno cominciando a capire che il futuro si costruisce insieme ad altri e non contro tutti, che i tempi del Corsaro Nero sono finiti. Forse.

11 febbraio
Forse.
Forse l'opposizione di Renzi e del suo partito alla Prescrizione infinita è figlia di un calcolo squisitamente politico, lo fanno solo per fare ammoino, come dicono quasi tutti i media. Ma è bizzarro il fatto che, in questo Paese, quando un partito o un suo esponente si oppone con fermezza a una decisione sbagliata (giuridicamente, politicamente, eticamente o filosoficamente) viene accusato di non rispettare i patti e di compromettere non si sa bene che cosa.
Forse dipende dal fatto che i valori non esistono più, quindi quando qualcuno ne difende uno viene considerato un personaggio pericoloso, persino infame. Forse.
Ma è una bruttissima storia.

4 febbraio
Quando muore un pensatore, un filosofo, come nel caso di Emanuele Severino, a prescindere dal fatto che le tesi da questi sostenute siano capite e condivise, è una perdita pesante per ogni singola persona, anche se non percepita.

21 gennaio
Le sardine.
Gente, che cerca ed ha voglia di trovare un modo per dire in modo civile che non condivide questa campagna di odio che alcuni personaggi politici - non soltanto Matteo Salvini - spargono nel paese provocando, favorendo una forte disgregazione sociale.
Gente, che vuole dire che non gli va il modo di fare politica praticato nel Paese e chiede alla politica tutta di collaborare nel fare gli interessi del Paese.
Gente, che chiede più competenza negli addetti ai lavori, più rispetto, soprattutto più integrazione (come dicono loro) come testimonianza di umanità.
Non sono populisti, sono persone perbene.
Il problema, ora, è capire se riusciranno a sfuggire alle lusinghe dei vari partiti che le stanno tirando la giacchetta e se riusciranno a far crescere un grande movimento civile che possa rappresentare un freno alla volgarità, alla spregiudicatezza, alla vacuità, alla disumanità della politica. In altri termini, un movimento in cui chi partecipa vota poi per chi vuole ma che si impegna nello stesso tempo a fare pressione su tutti perché non si dimentichino civiltà ed educazione. Speriamo.

14 gennaio
Per come si sono messe le cose in Italia, credo sia necessario eliminare dalla scena politica il M5S.
Per lanciare un segnale a chi li protegge perché ama la confusione per mimetizzarsi, per fermare l’opera di corruzione della società civile che questo movimento ha inconsapevolmente (forse) messo in opera (ha ragione Sansonetti), per dare serietà alla politica, per eliminare il valore delle incompetenze. In poche parole per riprendere a fare politica. Costi quel che costi, nel bene o nel male.


7 gennaio
Dietro la porta di casa nostra potrebbe scoppiare un conflitto, forse anche con l’utilizzo di armi nucleari. Potrebbe essere a rischio la nostra vita, una prospettiva che non lascia tranquille le persone sane di mente. In tutto questo, magari c'è anche qualcuno che da questa vicenda pensa di poter guadagnare denaro, opportunità politiche o distrarre l'attenzione dal vuoto politico, fare ammoino: nella confusione, gli spregiudicati guadagnano sempre qualcosa. Non bisogna meravigliarsi.

17 dicembre
Le forze politiche sono troppo impegnate a combattersi per la conquista del consenso e del potere; lo fanno di continuo e, almeno secondo me, spesso nel modo più volgare. Ma non è questo l'aspetto più grave quanto piuttosto la mancanza d'interesse, vuoi per ragioni di tempo o di cultura, verso il futuro della nostra nazione.
Non si studia, non si progetta, non si propone; l'attività governativa è limitata alla gestione della spartizione quando delle poltrone quando del denaro disponibile. Chissà quali sono i temi di discussione durante gli incontri.
Un quadro già desolante, ma c'è di peggio: le forze sociali, quelle del sindacato o dell'imprenditoria, così come le altre corporazioni in cui è divisa la società (come la magistratura per fare il primo esempio) pensano anch'esse solo all'utile di oggi, mai al futuro.
Siamo un paese senza futuro o con un futuro del tutto casuale.

10 dicembre
La situazione del nostro Paese è inquietante: ignoranza, presunzione, razzismo ed egoismo sociale affondano radici, si diffondono. 
Anche se sembra che non tutti ancora se ne rendano conto, lentamente sparisce la classe media e si amplia il distacco dei poveri (sempre più poveri) dai ricchi (sempre più ricchi). La scuola sprofonda, la natalità precipita, si spopola il meridione mentre si blocca l'immigrazione.
Una nazione che si spacca, dove le Regioni anelano autonomia, le imprese fuggono (o chiudono), l'incompetenza trionfa in ogni settore.
Assistiamo a tutto questo mentre invecchiamo e facciamo le code per curarci e sperare di continuare a vivere. Assistiamo a tutto questo mentre politici e giornalisti continuano a starnazzare nei loro recinti televisivi.
Così è, se vi pare.

3 dicembre
Commentare quello che succede nel Paese e come la classe politica lo stia conducendo è quando difficile quando banale ma soprattutto inutile; ogni persona di buon senso ha capito dove stiamo andando e preso atto dell'inarrestabilità del processo.
In questo contesto, la magistratura ha preso coscienza del suo potere e lo esercita senza più alcun pudore: credo che non vi sia altro da aggiungere quando tramite uno dei suoi principali esponenti si dichiara che non esistono cittadini innocenti ma soltanto cittadini non ancora indagati.
Dato che non si nota alcun sintomo che possa opporsi a questi processi, arzigogolare sulle vicende italiane è un compito che ormai possiamo lasciare agli storici.

19 novembre
Le tendenze peroniste e razziste in un paese si diffondono spesso, molto spesso, mentre tanta gente si accanisce a negare che siano in atto fenomeni di questo tipo.
Se si riflette sul comportamento politico e personale di Matteo Salvini, sui suoi consensi in continua crescita, si ha la netta sensazione che molti italiani, la gran parte a quanto pare, aspettavano uno come lui per affidargli il paese.
Una considerazione che prescinde da qualsiasi pensiero politico di parte e da qualsiasi giudizio di adesione o di condanna, una foto della realtà del paese insomma.

12 novembre
Che bella cosa la curiosità, la spinta a cercare, a sapere, a vedere, a infilarsi dove vi siano cose interessanti. La spinta a innovare, studiare, conoscere, andare dove c'è vita, speranza, futuro. 
La curiosità è una delle caratteristiche fondamentali dell'intelligenza, la principale manifestazione di vita.

5 novembre

«L'Italia dovrebbe uscire dall’Unione Europea e se poi non vuole faccia come crede». Sono le parole del Presidente del paese più potente del mondo, gli Stati Uniti. Uno che dovrebbe essere un grande statista e conoscere a menadito i segreti della diplomazia più raffinata. Questo, invece, il livello di alcune persone che hanno in mano il destino del mondo.
Non possiamo meravigliarci più di niente.

23 ottobre
Ad Ascoli Piceno, il partito di Giorgia Meloni ha organizzato una festa in occasione dell'anniversario della presa del potere del fascismo in Italia.
In questo paese, con questo degrado morale e culturale, in questo contesto di stupidità e ignoranza, con questi partiti che godono della maggioranza delle adesioni dei cittadini, tutto è possibile e niente ci deve meravigliare.
Alla faccia di chi ancora spera in una presa di coscienza della gente e di chi crede che il futuro non si costruisce solo con il ritorno al passato.


15 ottobre
La ricerca del consenso a prescindere distorce valori, spinge verso falsi obiettivi, cambia le persone e giustifica la menzogna. D'altra parte, oggi, il consenso è necessario per tutto: per il successo, per il potere, per l'orgoglio; sempre più ragione di vita. La politica è figlia di questi tempi e di questa cultura per fare un esempio e proprio per questo non riesce a recepire le sollecitazioni di maestri del pensiero e di pensatori indipendenti.
Un giorno, forse tutto questo cambierà, quando le diseguaglianze, il cinismo e la miseria toccheranno il fondo le reazioni non si faranno attendere.
Chissà chi sarà a cavalcarle.

10 settembre
Pigrizia mentale, conservatorismo, opposizione al cambiamento, abitudine a incassare utili scaricando sullo Stato le perdite (e i fallimenti), continua richiesta di contributi e sovvenzioni. E poi, ancora, sottovalutare la formazione e la cultura, avere rancore verso quanti non riconoscano la nostra grandezza, l'incapacità di cavalcare i nuovi fenomeni economici, di capire l'importanza delle relazioni internazionali, riuscire a studiare una strategia per qualsiasi cosa. La superficialità.
Non capire il futuro, pensare che sia solo una proiezione del passato.
Sono questi i i motivi principali del declino del paese.

10 settembre
Molte persone, sempre di più, sembrano essere assolutamente certe di quello che dicono anche se il loro pensiero è figlio di un pregiudizio o della cieca adesione verso pensieri altrui, magari quello di oratori bravi a condizionare le masse.
Ogni tanto incontro qualcuno che dice "forse", che dubita, che non è prigioniero di forme distorte di coerenza. Che pensa e ama pensare.
Mi viene voglia di abbracciarlo.


3 settembre
I movimenti, il comportamento di chi sta perdendo, di chi capisce che ha fallito, di chi vede con chiarezza che il suo momento sta finendo sono sempre di grande pericolosità, perché sono scomposti, spesso violenti, ispirati a distruggere, senza più interessi per nessuno; umanamente penosi. Trovate che, nel palcoscenico della politica italiana, in questi giorni ci sia qualcuno che corrisponda a questa riflessione?

27 agosto
Prima o dopo bisognerà cominciare a insegnare ai giovani che per avere successo nella vita bisogna studiare e, soprattutto, lavorare: non basta inventare o giocare. Bisognerà cominciare a spiegare loro che oltre ai soldi e alle conquiste (femminili o maschili, dipende dai generi) ci possono essere altri valori. Ci sono regole sociali che servono per vivere insieme perché uno dei traguardi più belli della vita è l'amicizia, il piacere di avere tanti amici.
Capisco che da un po’ si è persa l'abitudine di insegnare, di guidare, di parlare e di assistere i giovani, ma prima o dopo bisognerà farlo. Se si vuole il futuro. 


20 agosto
Le prossime possibili future elezioni saranno un multi referendum: favorevoli o contrari a Salvini, all'Europa, all'euro, alla democrazia. Potremmo andare avanti all'infinito citando chi vuole una società basata sulla pace e chi, invece, ama odiare per vincere, quanti sono a favore dell'occidente e chi, invece, vuole entrare nell'orbita orientale, fino ad arrivare a chi è per la professionalità gestionale e chi, invece, preferisce inventare per distruggere. 
Speriamo che la maggioranza degli elettori, se proprio non riesce a capirlo, almeno lo percepisca.


13 agosto
Salvini ha un progetto. Non sta lasciando al caso gli eventi, compreso il fatto di non andare subito alle urne; ogni sua mossa è finalizzata a un obiettivo, ogni persona collocata in un ente o in una istituzione ha un suo scopo preciso. Sa dove vuole arrivare e sa che per farlo ha bisogno di preparare ambiente e persone, come sa che non può forzare la mano più di tanto.
Il problema è che in questo paese lo stanno lasciando fare e ogni tanto polemizzano con lui per un fatto di portata quasi irrilevante che lui lancia agli oppositori, proprio come si fa quando si lancia un osso ai cani.
Il Movimento 5 Stelle, da parte sua, ha deciso che la sua vocazione è di servire il nuovo padrone anche se ogni tanto dice che sente male ma insomma si sta abituando come stanno facendo i suoi vari profeti nel paese. Il Pd, maggior partito di opposizione non si sa ancora per quanto tempo, si occupa di ricompattarsi e cioè tenta in pratica di riprendere quelli che in sostanza Renzi aveva di fatto cacciato e che nel paese non hanno voti e valore se non per pochi intimi, ma non ci riesce perchè prima o dopo i riformisti veri se ne andranno per fare un'altra aggregazione politica e rinunciare alla nostalgia del secolo passato e alle ideologie sconfitte dalla storia. Comunque ogni tanto grida per dire che c'è ma nessuno lo sente anche perchè non ha proposte, non ha progetti, non ha strategie, ha solo parole e spesso parole che ormai non dicono niente.
La marcia su Roma, la marcia verso il potere assoluto di Salvini prosegue comodamente e mai nella storia un Paese ha sviluppato una dittatura così dolcemente come sta facendo il nostro, seguendo una sua tradizione storica prima dell'unità (peraltro in bilico) e dopo la stessa, una tradizione che lo ha sempre reso succube di qualche padrone. Nazionale o meno.


6 agosto
Penso esista un filo nero che unisce tutti i dittatori (o aspiranti tali) nel mondo. I loro comportamenti sono simili: con nomi diversi praticano tutti una politica di estrema destra (nella forma e nella sostanza) e il razzismo (magari negandolo), intendono la revisione delle libertà e dei diritti come una concessione o un privilegio in cambio di fedeltà e di collaborazione, non amano la democrazia e, se necessario, usano anche con la violenza per farsi sentire.
Osservando i leader politici mondiali di questa epoca, notiamo che i loro comportamenti si equivalgono, si imitano, si rafforzano l'uno con l'altro, si cercano e si sostengono; e, purtroppo, si diffondono nel mondo. Tutto questo mentre i popoli sperano nei miracoli, si affidano alla fede, cercano di capire quello che non capiscono.
O che hanno paura di capire.


30 luglio
Non capisco dove siano finiti i costituzionalisti, anche quelli che facevano soltanto finta di esserlo.
Dove sono finiti tutti quelli che all'epoca del governo Renzi hanno riempito i media e le piazze per boicottare il referendum su modifiche costituzionali approvate dal parlamento e sottoposte democraticamente al giudizio dei cittadini? Dove sono in un momento cruciale come questo, in cui - attraverso la legge sulle autonomie - il potere rischia di sconvolgere tutto l'assetto istituzionale e costituzionale del Paese arrivando, addirittura, a comprometterne la stessa unità? 
Dobbiamo credere che fossero collusi o, comunque, in malafede? Non lo so, però se questi sono gli elementi è difficile immaginare che, a suo tempo, non abbiano giocato una battaglia sporca contro la nazione.

23 luglio
Le autonomie regionali richieste dalle regioni leghiste del Nord sono figlie della politica secessionista da sempre bandiera della Lega.
La novità è che questo obiettivo oggi scavalca lo stesso Salvini, costretto ad adeguarsi perché quei leghisti rappresentano il bacino di voti e consensi più determinante per il suo partito.
Il vero obiettivo della Lega è, da sempre, la rottura dell'unità nazionale, il distacco dal resto del paese, il disinteresse verso la nazione, il disprezzo verso la storia dell'Italia, la continuazione di una politica di conquista vista in chiave attualizzata: per fare tutto questo, lo strumento principale è l'odio tra le parti. E tutto questo sta distruggendo il tessuto del paese.
Una bruttissima storia.


9 luglio

La vicenda Alitalia è un simbolo di questo paese, del suo malgoverno, dell’incapacità culturale, politica e operativa dei sindacati, del modo di lavorare e dell’incompetenza di tanta gente. Un simbolo dell’incapacità e della mancanza di voglia di guardare un po’ oltre il proprio naso, degli sprechi, dei soldi buttati dopo averli raccolti penalizzando il lavoro di tutti i cittadini. Un simbolo che questo governo, per voglia di adeguarsi, per incapacità, per desiderio di conquistare il solito consenso come tutti non vuole smentire e cancellare.


2 luglio
Quanto sta accadendo è incommentabile e mostra tutti gli elementi dell'anticamera di un regime, costruito con la complicità dei media e della intellighènzia della nazione.
Osservate, ad esempio, quanto accade all'Istat, dove i dati sull'economia e la loro interpretazione lasciano basiti, o in Rai: ai vertici hanno personaggi fedelissimi (e spregiudicati). 
La sensazione è quella di essere vicini a un'accelerazione di questo processo, la svolta potrebbe essere prossima osservando come vengono agitate le bandiere sulla necessità im-pro-ro-ga-bi-le di cambiare il sistema organizzativo e funzionale della magistratura. 
Perdiamo ogni giorno un pezzo di democrazia e il popolo, invece che preoccuparsi per quanto gli viene negato, corre verso il vincitore e i suoi fedeli.

25 giugno
Uno uguale uno, nessun premio al merito, fuori dall'Europa, autarchia, zero investimenti strutturali, decrescita più o meno felice, gestione del partito o movimento affidata a privati.
Aiutatemi a capire: sulla base di quale criterio hanno agito i milioni di italiani che li hanno votati? Ignorano la democrazia, non gli importano i valori di uno Stato democratico e amano solo protestare, un po’ come la plebe di un tempo, quella che attendeva un pezzo di cosciotto gettato dal sovrano come oggi potrebbe attendere il reddito di cittadinanza?
Dicono che forse scompariranno: non è così difficile capirne il perché.


11 giugno
Non bisognerebbe mai mischiare politica e magistratura perché, per essere credibile, la giustizia deve essere indipendente. Ma la magistratura da anni è dentro la politica. Nel parlamento, nei ministeri, nelle segreterie dei ministeri, nelle commissioni, nella burocrazia tutta; collabora alla definizione delle leggi, condiziona tutto e tutti. Se un magistrato decide di scendere in campo per partecipare attivamente alla vita politica può tornare indietro quando vuole, ma non è possibile fare il contrario. La magistratura è dentro la politica, l'ha invasa e occupata: riusciamo a capirlo o aspettiamo qualcuno che ce lo spieghi meglio?

4 giugno
Qualcuno è convinto che le ultime elezioni europee non abbiano apportato molti cambiamenti. La maggioranza è sempre nelle mani dei due principali gruppi, i popolari e i socialisti, magari con un ruolo più significativo - rispetto al passato - dei liberali, mentre i sovranisti e le destre nazionaliste non hanno avuto il successo che si era temuto. Però sarebbe utile ricordare che le destre nazionaliste sono presenti nel parlamento molto più di prima e, soprattutto, precisare che - forse solo con la eccezione di Spagna e Portogallo - le destre sono cresciute e stanno crescendo in quasi tutti i Paesi; una situazione che non potrà non avere un’influenza importante (e significativa) nel comportamento della nuova commissione europea e dello stesso parlamento. Il panorama europeo post-elettorale, quindi, è molto diverso dal recente passato e non si può ignorarlo o continuare a dire che nulla è cambiato. Al contrario: bisognerebbe adottare politiche e comportamenti, dedicare più attenzione alla cultura ed ai temi unificanti come la fiscalità, la difesa e la sicurezza. E bisognerebbe, soprattutto, porre maggiore attenzione e rispetto per la democrazia sostanziale, meno finanziaria e più ugualitaria, meno concentrata nelle mani di due o pochi paesi e magari più allargata, pur nel rispetto dei ruoli e dei valori di tutti.

28 maggio
E così il pessimismo non era ingiustificato e hanno avuto torto quanti pensavano che, alla fine, gli italiani avrebbero capito. La strada è tracciata e tutti sappiamo dove stiamo andando, solo gli ingenui, gli stupidi, gli interessati o gli incoscienti non lo capiscono: ci attende, tra gli applausi di masse di italiani, un regime di estrema destra. Per dire che non avevano capito, che non c'erano o inventarsi altre scuse ci sarà tempo dopo, quando il disastro sarà entrato senza aspettare ulteriormente.

21 maggio
A proposito delle prossime elezioni europee e della situazione politica del nostro paese, ormai è chiaro come tutto dipenda dai giovani perché i vecchi non hanno capito e continuano a non capire, chiusi nel loro egoismo che sta diventando disumanità.
I giovani devono capire quello che succede e partecipare in massa, il futuro è loro: non devono farselo portare via. L’aspetto positivo del momento dice che si cominciano a vedere tanti giovani nelle manifestazioni, nei cortei, nei comizi, sulla rete; insomma pare ci siano molti segnali positivi, forse ancora non sufficienti, ma questa è la strada.
Bisogna avere pazienza: risalire dall’abisso in cui siamo piombati non è facile né semplice.

14 maggio
Il cambio di strategia del Movimento 5 Stelle è evidente e, ogni giorno, si avverte con maggiore chiarezza: mentre rimangono operativamente superficiali, incapaci e lontani da qualsiasi valore, in realtà lavorano nella direzione di occupare lo spazio politico ed elettorale di centro sinistra spingendo il Pd (o quel che ne rimane) sempre più verso l'angolo, complice la sua tattica autolesionista. Com’è possibile, altrimenti, questo giocare a fare la sinistra antica senza capire cosa stia succedendo, con personaggi fuori tempo che danno l'idea di aggrapparsi all’opposizione come la soluzione più comoda (e meno responsabile), aspettando per assurdo che il mondo cambi senza che loro debbano cambiare? Osservato da questa prospettiva, il cambio del responsabile della comunicazione nel Movimento 5 Stelle non è casuale e il suo ruolo è anche più importante di quello che appare nelle etichette.

7 maggio
Valutare l’operato di un governo è facile, sapendo quali sono i dati fondamentali da tenere in considerazione. Per esempio: un governo nel quale sono aumentati gli investimenti italiani e stranieri, sono aumentati i consumi, è cresciuta la fiducia dei mercati e della gente, è aumentata l'occupazione e si sono avviati buoni (o nuovi) rapporti internazionali, si può considerare un buon governo o ci sono dei dubbi in proposito? La recente indagine del Sole24Ore dice che il governo Renzi è stato un ottimo governo.
Difficile comprendere, allora, perché il suo stesso partito - con la connivenza della opposizione ora al governo - lo abbia fatto cadere.

30 aprile
Pensare è la cosa più bella che ci sia. Chi pensa poco non è in grado di farlo e non capisce quello che si perde. Pensare aiuta a riflettere. E riflettendo sorgono spontanee domande.
Ad esempio: perché il Partito Popolare Europeo, erede di Adenauer e comprendente i partiti conservatori e liberali europei non espelle l'ungherese Orban, il fascista cui si deve la proposta di una “democrazia illiberale” che è una presa in giro perché una contraddizione in termini? Oppure: perché Forza Italia non prende le distanze da Matteo Salvini il cui pensiero neofascista diventa sempre più evidente?
Alla base di queste situazioni risiedono motivi elettorali utili a capire come queste non siano più soltanto indecisioni ma vere e proprie condivisioni. Tutto questo, aiuta a capire come il mostro non si aggiri soltanto nel nostro paese ma in tutta Europa. E trovi sempre più connivenze.
La situazione diventa ogni giorno più preoccupante.

23 aprile
Lo sfascio economico, sociale e culturale provocato da questo governo riguarda, purtroppo, maggiormente il Sud, ovvero quella parte del Paese più debole e meno attrezzata da tutti i punti di vista. L’azione fin qui intrapresa dal governo conferma l'assistenzialismo come sistema di vita sociale mentre il lavoro viene offerto soltanto da parte del potere al quale si deve giurare fedeltà (almeno se si vuole vivere). Intanto scuola e sanità vengono trascurate e ai vertici, nelle posizioni di responsabilità, prevalgono mediocrità e fanatismo. Altre “perle” di questo governo, i contatti con ambienti a dir poco equivoci, gli inviti alla sicurezza personale, la democrazia umiliata a mera etichetta formale. 
E tutto questo continua a trovare terreno fertile.

16 aprile
Il modo di questo governo di trattare le situazioni di crisi è la dimostrazione che questi non sappiano cosa fare e non abbiano idee da mettere seriamente sul tavolo. Un esempio per tutti, la vertenza Alitalia. Il momento è difficile: chiunque chiamato a salire su qualche pulpito e uscendo dall'anonimato si sente in diritto e dovere di comunicare alla nazione qualche idea strampalata per risolvere i problemi, come accaduto con il nuovo presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, secondo il quale basterebbe ridurre l'orario di lavoro nel Paese per ridistribuire ricchezza e aumentare l’occupazione. Siamo a cavallo.

9 aprile
Piero Gobetti diceva che il fascismo era l'autobiografia del popolo italiano, una frase che fa pensare. A riferirlo è Norberto Bobbio, che di Gobetti aveva una grandissima stima.

2 aprile
Se davvero vuole avere possibilità di successo, il PD deve mettere a punto un piano di collaborazione con le imprese e presentarlo al Paese per illustrare come intende far crescere l'economia e risolvere (davvero) i problemi del lavoro, dell'occupazione e della crescita della nazione. 
Deve spiegare ai suoi elettori come (e perché) intende incentivare e promuovere le imprese di determinati settori rispetto ad altre, come pensa di favorire l'aggregazione delle imprese per aumentarne la competitività internazionale, deve realizzare una struttura capace di favorire l'export e stabilire un trattamento giuridico e fiscale dei collaboratori dipendenti e dei sistemi di distribuzione. Non basta: deve anche spiegare quali incentivi possono essere realizzati per favorire gli investimenti stranieri. Fatto questo, occorrerà spostare l'attenzione verso un altro piano grande e pieno di investimenti per la scuola e la cultura, un piano mai visto in precedenza capace di far crescere la cultura e le competenze del Paese rivedendo piani di studi, struttura scolastica, ruolo delle università e delle scuole professionali, senza dimenticare livello e trattamento dei docenti, luoghi alternativi e paralleli di formazione.
Il resto può anche essere importante, ma non serve all'Italia per crescere.


26 marzo
Ho imparato che per esprimere valutazioni bisogna sempre avere pazienza ed attendere lo scorrere del tempo. Tuttavia nel caso del Pd certe tendenze si cominciano a vedere già dall'alba della nuova segreteria che, rispetto agli ultimi anni, vuol dare un nuovo corso al partito, come sostengono tutti quelli che fanno parte dello staff vincente del nuovo segretario. Tuttavia, salvo smentite dei prossimi eventi, a me sembra che nel Pd sia in atto una restaurazione non solo ideologica ma anche e soprattutto metodologica e politica.
Vedo, in altri termini, un gruppo di responsabili intento a riprendere metodi del passato, su temi del passato e con alleanze del passato. Non vedo all’orizzonte, invece, obiettivi nuovi e in linea con i cambiamenti che hanno interessato il mondo né nuove soluzioni sociali e politiche, una nuova visione della funzione sociale di un partito sociale con l'interesse per i temi dei diritti sociali e personali; anche l’attenzione verso l'ambiente, la cultura e la formazione o progetti su come vivere le nuove tecnologie (a partire dal 5G) sono argomenti assenti.
Ho l’impressione che gli uomini nuovi della segreteria Zingaretti non abbiano la cultura, la voglia e, soprattutto, il coraggio per lanciare nuove sfide al paese per una società moderna, diversa, più in sintonia con la natura e con il futuro. In questo atteggiamento vedo, purtroppo, i medesimi problemi che interessano il nostro Paese e che hanno contribuito a sviluppare una forza e una cultura fascista che insieme prefigurano scenari molto brutti, soprattutto per i giovani.


12 marzo
Penso sia inconcepibile che il Governo non capisca l'importanza dei collegamenti ferroviari per i costi, la velocità, la sicurezza, la comodità e per potere raggiungere le connessioni più lontane, senza tener conto dei vantaggi ambientali per la salute che si otterrebbero trasferendo il trasporto delle merci dalla gomma alla ferrovia, motivo che da solo giustificherebbe ben altri investimenti. Basterebbe osservare quello che stanno facendo altri paesi come la Francia, l'Austria o la Svizzera, che si sta attrezzando per realizzare una alternativa all'Italia per far transitare sul proprio territorio le merci con tutto quello che ne concerne in termini economici. Abbiamo dato la responsabilità di guidare il paese a gente che non sa, non studia, non si informa, rifiuta il confronto. Siamo proprio sicuri che capiscano?


19 febbraio
L'autonomia delle Regioni è (o potrebbe essere) una specie di anticamera per future secessioni. Osservata in quest'ottica, la regionalizzazione della scuola è completamente criminale, perché rappresenta l'inizio di un'accelerazione del degrado culturale del Paese e soprattutto della sua disgregazione sociale.
Al di là del significato morale e culturale, in ogni caso, i provvedimenti proposti contribuiranno a fare esplodere ulteriormente la spesa pubblica e fomenteranno conflitti sociali profondi; sono fatti per negare la storia di questo paese e distruggerlo. Chissà chi li sostiene per conto di chi lo fa.

12 febbraio
Riflessioni post voto. Il Movimento 5 stelle ha dimostrato non solo che non sa vincere ma che non sa neanche perdere. Il Pd funziona se fa parte di una coalizione ma non funziona come marchio indipendente. Il centro destra con Berlusconi è ormai nella fase di uno struggente tramonto mentre la destra della Lega è in dirittura di arrivo (con un uomo solo al comando) grazie al supporto di Fratelli d'Italia che ha scoperto che aggregandosi alla Lega aumenta i voti. A questo punto, costituzionalisti, sociologhi, economisti (quelli veri però!) e umanisti potrebbero cominciare a spiegarci quale sarà (e soprattutto come sarà) il nostro futuro. Mi piacerebbe si astenessero dal farlo i sondaggisti (che ormai hanno gli algoritmi in sofferenza) e i giornalisti, la cui gran parte è impegnata a saltare sul carro del vincitore, il nostro vecchio modo di reagire alle invasioni siano esse militari o ideologiche e politiche.

5 febbraio
Ci sono persone intelligenti, non intelligenti (purtroppo) e quelle intelligenti solo “a tratti”. Queste ultime alternano momenti in cui riescono a dimostrare le loro capacità intellettuali ad altri in cui queste capacità sono offuscate da pregiudizi, paure, fanatismi di ogni genere (dal cibo alla politica, dallo sport al modo di vivere), forme estreme di invidia e di presunzione.
Sto scoprendo con sorpresa (e con un certo dolore) che le persone intelligenti “a tratti” sono tante e i rapporti con loro sono difficili perché può capitare di avviare una discussione nei momenti "in" e allora è tutto stupendo ma, al contrario, può capitare di farlo nei momenti "out" e allora è un disastro. Ed è proprio nei momenti confusi come questo che stiamo vivendo nel nostro Paese che gli intelligenti “a tratti” emergono con tanta evidenza.

15 gennaio
Che cosa avevate detto? Lasciamoli lavorare? E loro hanno conquistato il potere (Rai, Istat, Consiglio Superiore di Sanità, enti ed aziende di Stato), politicizzato l'Inps (con l’introduzione del CdA e la limitazione dei poteri del Presidente), avanzato proposte di modifiche costituzionali (poche migliaia di votanti per imporre una legge al Governo e al Parlamento), sostenuto una politica estera appesa alle situazioni di giornata e alle convenienze di potere, proseguito la politica a tutela delle banche (vedi Carige ad esempio) dopo aver vituperato il comportamento di passati governi, introdotto norme sulla sicurezza che sembrano essere la prova di un regime sociale centralizzato e poliziesco, avallato la disumanità del comportamento verso chi cerca aiuto, moltiplicato episodi di razzismo e atteggiamenti altezzosi di membri del governo, affidato l'economia a economisti improvvisati, tagliato gli investimenti infrastrutturali, aumentato la disoccupazione come conseguenza del decreto dignità. 
Siete ancora convinti della necessità di lasciarli lavorare?


13 novembre
Il Movimento 5 stelle è prossimo alla chiusura del suo ciclo: il massimo casino che poteva fare nella società italiana lo ha fatto e, per buon peso, sta anche formalmente consegnando il paese a Matteo Salvini che, forte del consenso in aumento e dei voti dei gregari dei 5 stelle, potrà diventare il capo di un regime che è ogni giorno pericolosamente più vicino. Tutto questo per la felicità della maggior parte degli italiani che dopo, quando sarà il momento dei pianti e dei rimorsi, diranno che loro non ne hanno colpa e tutto è dipeso dal destino crudele e dalla sinistra mollacciona e litigiosa, perché gli italiani sono esperti storicamente nel provocare i loro danni per poi lamentarsene e pretendere, anzi, risarcimenti.

6 novembre
Pensate che un governo che scrive le norme sul lavoro (che decide di chiamare "dignità" ma avrebbe potuto usare qualsiasi altro termine, per il valore che gli si può attribuire) con la collaborazione o la influenza di un vecchio sindacalista prossimo ad un ruolo ancora più importante (vecchio di stampo e non di età nel senso che immagina la società come negli anni 50), le norme sulla giustizia penale (prescrizione, intercettazioni, ecc.) con la collaborazione o la influenza di un vecchio magistrato (che pensa che tutti siamo colpevoli anche se ancora non sono indagati), che affida i rapporti con l'Europa ad un vecchio signore che sogna il disfacimento della Unione Europea, che gestisce l'economia con un prestanome che ubbidisce a degli spontanei influenzati da personaggi che si sono auto-nominati economisti (e della più varia provenienza professionale) ed inoltre un governo gestito da un dandy educato che va in giro esibendo i suoi polsini e la conoscenza degli ordini che gli sono stati dati, ci stia portando verso la modernità, il futuro? Pensate che un governo con tanti ministri che vengono nascosti per pudore e che ogni tanto tuttavia sfondano il reticolato e impressionano per la fantasia dimostrando che stanno vivendo un sogno e non una realtà, possa davvero portare il paese verso un equilibrio sociale (con attenuazione delle diseguaglianze), una maggiore coesione e un ruolo di primo piano a livello internazionale? Non so voi, ma io ne dubito fortemente.

30 ottobre
Luigi Di Maio ha detto che se le banche dovessero fallire lo Stato non dovrebbe mettere nemmeno un euro per il loro salvataggio. Interrogato su che cosa accadrebbe in questo caso a correntisti e i risparmiatori ha risposto che non esiste nessun problema, ci penserebbe lo Stato a rimborsare tutti. Anche per dipendenti e i fornitori non esisterebbe nessun problema: di fronte al fallimento delle banche, lo Stato assumerebbe tutti o li sosterrebbe comunque, con il reddito di cittadinanza o attraverso un’altra forma.
Qualcuno potrebbe spiegare a Di Maio che non si guida una Nazione giocando a Monopoli?


23 ottobre
I nostri attuali governanti usano sempre parole roboanti e auliche come popolo (soprattutto), onestà e dignità e mai quelle educazione, rispetto, solidarietà, umanità, dialogo. Non si confrontano mai con il futuro ma solo con il passato, gridando come bambini che attraversano una stanza buia, magari distorcendo la realtà o quantomeno inducendo a non capirla. Ogni cosa che propongono di fare e fanno dicono di farla contro qualcuno o qualcosa, mai cercando di individuare e spiegare motivi e prospettive a prescindere.
Un modo bizzarro e pericoloso di gestire un paese, soprattutto un grande paese.

16 ottobre
Bambini esclusi da mense e scuolabus, donne che non vogliono pagare al supermercato perché il cassiere è nero, il ministro che si preoccupa di cancellare e punire ogni angolo dove si pratica solidarietà e ogni persona che si coinvolge, il sud del paese trattato come una colonia che deve continuare a votare per il potere ricevendo in cambio mance e non prospettive, giornali minacciati, funzionari a cui viene intimato di ubbidire o, in alternativa, andarsene.
A tutto questo si aggiunga una spinta verso un'economia dirigista e una cultura autarchica - prodromi di una concezione di società chiusa - una schiera di mantenuti ubbidienti con ampi limiti allo sviluppo umano e tecnologico, l'occupazione quasi militare di posizioni nel mondo economico e mediatico, il discredito sulle istituzioni indipendenti che non dichiarano sottomissione.
Dite ancora che non ci sono i sintomi del regime?


9 ottobre
Di Maio, Salvini, Casaleggio, Grillo, Savona, quelli de Il Fatto, i giornalisti de La7 e del Corriere della Sera, Luca Telese e quelli che stanno cambiando casacca come Stefano Fassina, i famosi costituzionalisti difensori della patria: sono tutti impegnati a fare i propri interessi.
In questa bolgia, l'unica cosa che si fatica a capire è come può essere così stupido il popolo italiano che assiste a tutto questo senza prendere le distanze, senza combattere per il proprio futuro e invece di difendere il suo prestigio si mette ad applaudire.

2 ottobre
Il Movimento 5 Stelle sembra essere sempre più vicino ad una setta religiosa, tipo Scientology per intenderci. 
I leader del movimento e i seguaci più fanatici ormai hanno perso il senso della realtà, la percezione del bene e del male, inseguono visioni e utopie. I loro discorsi sono assimilabili a prediche in cui i toni e il fanatismo si accentuano come promesse di paradisi splendidi con campi verdi sempre assolati, fanciulle che danzano leggere e schiavi che servono prelibatezze mentre musiche celestiali si diffondono in un mondo dove tutti sono uguali, nessuno lavora e tutti godono i privilegi del vivere. Un mondo paradisiaco dominato da un unico rischio: potrebbe arrivare l'arcangelo Gabriele a svegliare tutti con la sua tromba!

25 settembre
Con i loro pensieri (e quelli di tanti nuovi consiglieri emersi dalla muffa del nulla), questi nostri attuali governanti ci stanno portando, più o meno consapevolmente, verso un modello di società diversa, per la felicità di buona parte del popolo italiano. Così sembra, almeno. Ne prendo le distanze, dolorosamente, perché continuo a credere nell’umanità, nell’uguaglianza, nel talento, nel progresso, nella speranza. Credo nel futuro.

18 settembre
Quello che questo governo può fare, nel bene e nel male, è indefinibile. È tutto e il contrario di tutto. Sembra vogliano farci vivere un periodo interessante, misterioso e pieno di suspence, consci che questo genere di attività provoca un aumento dell’attenzione nel popolo, costretto a stare con gli occhi sbarrati e le orecchie diritte. È vero, ci sono anche i risvolti negativi: bisogna avere i nervi saldi e abituarsi a vivere nella totale incertezza, nella speranza che arrivi in tempo qualcuno a salvarci, soprattutto se si è avanti in età o se si ha un carattere e un cuore debole.
Sono quel genere di problemi sconosciuti ai ricchi, quelli che, magari, da anni risiedono all’estero, dove - con lungimiranza - avevano già provveduto a portare i propri soldi in passato. Loro possono godersi lo spettacolo, tutti gli altri, no.


11 settembre
Avrei voluto fare un commento sul lavoro che sta facendo questo governo con i partiti che lo compongono ma non ci sono riuscito, nel senso che non sono proprio riuscito a capirne la logica, la visione, l'obiettivo. Ho sempre la sensazione che le decisioni avvengano giorno per giorno, un po' "a rampazzo" come direbbe un grande filosofo del passato. Chissà, forse questa è una strategia originale, magari si rivelerà anche vincente. Chissà!

4 settembre
Il 23 maggio (giorno più o meno) si voterà per eleggere il Parlamento europeo. 400 milioni più o meno sono gli elettori in 27 paesi chiamati alle urne e cioè in pratica l'Europa quasi tutta.
le forze che si chiamavano destre (ma questa definizione è secondo me superata storicamente) si stanno già organizzando e collegando (gli incontri di Salvini e del Presidente Conte con rappresentanti del Visegrad sono un esempio). in altri termini sono già in campagna elettorale operativamente.
queste forze si possono classificare come le forze della chiusura: ai mercati, alle frontiere, alla cultura, alla modernità con esclusione della tecnologia.
nel nostro paese la Lega è in prima fila e fa parte del network ma il movimento 5 stelle è della partita (infatti, i due partiti al governo magari non condividono reciprocamente alcuni valori ma certamente condividono gli interessi). non è vero come dicono alcuni che tra i due ci possa essere un divorzio a prescindere da scaramucce assolutamente normali tra forze di provenienza diversa e che stanno assestandosi reciprocamente (come succede nelle migliori famiglie).
queste forze di chiusura sono in sviluppo in tutta Europa, dai paesi ex satelliti della Unione Sovietica, all'Austria, all'Olanda, al partito in crescita della AfD in Germania, al gruppo della Le Pen in Francia per finire appunto con il gruppo Lega/5 stelle anche esso in crescita nel nostro paese (come tutti i sondaggi attestano).
in contrapposizione in ordine sparso ci sono i partiti e i gruppi che si chiamavano di sinistra (definizione anche essa superata perchè costoro niente hanno a che fare con la storia, l'origine e i valori della sinistra storica). questi gruppi sono disorganizzati, non hanno leader, hanno politiche confuse, difficoltà di comunicazione, sono pieni di lotte interne. e sono lontani dall'iniziare la campagna elettorale sul piano operativo al contrario degli altri.
comunque sono quelli che potrebbero definirsi forze di apertura (in completa contrapposizione con i valori e gli interessi delle forze di chiusura).
la conclusione è che alle prossime elezioni europee è molto, ma molto probabile che il Parlamento della Unione ( e la Unione medesima di conseguenza) sia occupato a grande maggioranza dalle forze di chiusura e non dalle forze di apertura.
questo vuol dire che potrebbe davvero cambiare la storia del continente perchè costoro potrebbero portarci più vicini alla Russia (uno dei tre grandi baluardi mondiali insieme alla Cina e agli Stati Uniti) e potrebbero spingere valori molto diversi da quelli che hanno animato lo stesso continente dalla fine della seconda guerra mondiale in poi ( sul piano ideologico in primo luogo, ma anche sul piano politico e di conseguenza economico, civile, culturale e morale e ancora religioso).
un momento storico dunque, una chiave fondamentale del futuro ciò che stiamo vivendo. e che va oltre al giudizio spicciolo anche se importante sul singolo atto o comportamento di queste forze nei loro paesi.
la sensazione è che forse molto pochi stanno capendo ciò che stiamo vivendo presi magari da tanti specchietti buttati là da chi governa nei vari paesi europei e soprattutto da sentimenti di rancore e odio (qualcuno pensa che avrebbe dovuto avere di più dal passato e qualcuno pensa che può avere di più dal nuovo corso). i fatti personali sono purtroppo quasi sempre intrecciati con le valutazioni ideologiche ( dipende dalla cultura e dai valori di ciascuno).

28 agosto
La politica oggi è sempre meno arte del governare (come direbbero le fonti) e sempre più strumento per la conquista del potere. Lo dimostrano la superficialità culturale e progettuale di coloro che si candidano e il comportamento assunto dopo avere ottenuto il consenso.

21 agosto
Questo governo è convinto che la semplice conquista di voti rappresenti il successo, per questa ragione considera più importante e popolare cancellare il passato piuttosto che progettare il futuro. In questa azione scellerata, viene confortato da masse più avvezze alla modifica dell’esistente che alla progettazione del futuro: è una questione di cultura e di speranza, di impegno e di consapevolezza sociale. E poi non bisogna dimenticare che la distruzione è meno faticosa e più facile della costruzione: il futuro si può affrontare quando diventerà presente.

7 agosto
Troppa gente non ha ancora capito cosa sta succedendo. Secondo quanto riporta il “Corriere della sera”, il 60% della popolazione italiana sarebbe favorevole a questo governo nonostante l’atteggiamento dei suoi autorevoli componenti e sostenitori, impegnati - senza troppi misteri o giri di parole - a rendere chiari quali siano i reali obiettivi. Obiettivi ben al di là di contratti di governo esibiti ad uso comunicativo e delle dichiarazioni continue fatte in modo slegato dalla realtà e destinate alle masse intellettualmente fragili. Che però costituiscono la base del successo e del potere. A tutto questo si aggiunga l’opera di nuovi improvvisati economisti incapaci di esprimere giudizi ma attenti soltanto conferme alle insostenibili tesi economiche del governo e quella di tanti presunti manager sempre pronti a fare dichiarazioni favorevoli nella speranza di conquistare in cambio una poltrona. 
Chissà che fine ha fatto l'intelligenza di questo Paese, i costituzionalisti, gli accademici, i giornalisti censori difensori della democrazia e della libertà di pensiero e di opinione: si nasconde per pudore?

31 luglio
Il dibattito avvenuto intorno alle vicende personali di Sergio Marchionne, a parte l’inopportunità e la sua volgarità, dimostra con chiarezza i limiti della sinistra - incapace di capire lo spunto modernista - e le ragioni per cui l’Italia si è ridotta fino al punto di diventare facile preda di devianze democratiche capaci di illudere facilmente e che, continuando così, presto violenteranno molti dei valori che hanno guidato fino ad oggi gran parte della comunità nazionale.

24 luglio
Non so quanti siano, tra quelli che stanno spellandosi le mani per applaudirlo, ad avere capito davvero quale sia la “concezione economica” che il Ministro dello Sviluppo Economico (e patron del governo insieme all'uomo dedicato a fermare l'immigrazione) sta portando avanti. Rimane il dubbio che sia davvero sua oppure sia stata elaborata con gli strateghi del Movimento che ruotano attorno alla Casaleggio, ma è un dettaglio di poco conto. Quello che conta è il consenso che la supposta “concezione” trova tra questi nuovi economisti che, poco per volta, stanno occupando il panorama economico italiano sostenendo teorie che tendono a negare, rivoluzionare e inventare tutto. E pensare che tra i battitori di mani molti erano i liberisti (lo saranno ancora?) a favore di un mercato competitivo centro di sviluppo dell'economia; che non abbiano capito? Se non fosse che, molto probabilmente, ci troveremo in pieno dramma economico, continuando su questa strada tra non molto ci sarà da ridere (forse meglio dire sorridere) ricordando quanta stupidità e ingenuità vi fosse tra tutti quelli che credono a “concezioni economiche” difficilmente sostenibili.

17 luglio 
Il Presidente dell'Inps, Tito Boeri, ha affermato che non soltanto adesso ma soprattutto nel futuro, considerando l'aumento della età media e la de-natalità del paese, il contributo dei migranti può essere vitale per garantire le pensioni ai lavoratori di oggi. Alle tesi sostenute da Boeri, Matteo Salvini, Ministro degli Interni, ha risposto senza argomentare ma annunciando la rimozione dall’incarico di Boeri perché le sue parole non sarebbero in sintonia con quanto starebbe facendo il governo. A parte la volgarità dei toni della querelle, che sarebbe il minore dei mali, siamo di fronte a un fulgido esempio utile a capire come la volontà di Salvini sia quella di andare oltre i più elementari principi democratici.

10 luglio
Più passa il tempo meno mi piace il comportamento del nostro Presidente: irreprensibile sul piano costituzionale, perfetto su quello formale, impegnato nel lavoro e nel rispetto di tutto, tuttavia incapace di svolgere qualsiasi azione di indirizzo e di controllo in merito al comportamento delle istituzioni, cominciando dall'esecutivo fino a quello giudiziario. Per non parlare del potere legislativo, ché mi pare che ormai conti pochino.
È vero: i poteri sono quelli che ha. Ma c'è modo e modo di farli valere e capire in anticipo il corso degli eventi intervenendo, quando necessario, nell'interesse supremo della Nazione.


3 luglio

Un sacco di persone non hanno minimamente capito quello che sta succedendo. 
Sembra che siano contente della morte di tanti esseri umani perché così facendo impareranno a non cercare di venire da noi, ignorando che ne stanno arrivando comunque e anche più di prima. Sono persone probabilmente convinte che domineremo l'Europa come ai tempi dei romani. Che però integravano gli immigrati, altrimenti non sarebbero diventati quello che sono stati.


26 giugno
La cosa che più colpisce in questo nostro tempo è il vuoto che esiste nel nostro Paese. Un vuoto culturale nel quale brilla l'assenza della intelligenza del paese, dei professionisti, degli osservatori, degli accademici e brilla invece la quasi totale adesione dei media al nuovo corso politico. In Italia, in altri termini, siamo piombati in una situazione che può diventare pericolosa: continuando così, esistono i presupposti per andare incontro a un regime. E se poi la maggioranza della popolazione comincia a sostenere, come spesso in passato, spregiudicati protagonisti forse ci sono tutti gli ingredienti per un futuro vicino al passato. Nel Paese si predica il razzismo e si tende al fascismo. La domanda è: siamo sicuri che il Presidente della Repubblica non possa fare qualche cosa per cercare di fermare o rallentare questa deriva?


19 giugno
L’esibizione di disumanità cui stiamo assistendo rattrista. Lo scenario che ne sta derivando è il contrario della sensibilità; la mia, almeno. Le stupidità palesi, il cinismo esibito senza pudore, le bugie grossolane che vengono dette dai caporioni contrastano con qualsiasi forma di cultura e vedere le masse popolari incapaci di capire stringe il cuore, per chi ha sempre creduto nelle persone. Anche amici stimati a cui si vuole bene partecipano a questa giostra disumana che richiama concetti del regime fascista e forse di peggio. È un grande dolore inaspettato, imprevedibile e inguaribile, davvero, il sintomo di qualcosa perduto per sempre. Anche gli ultimi interventi pubblici del Papa indicano che Francesco ha perso la battaglia nei confronti della sua Curia e ha deciso di deporre le armi rinunciando a combattere per un futuro migliore. Anche della sua Chiesa. Peccato, il mondo ha perso molto con questa rinuncia.

12 giugno
Inizio piano piano a capire perché le persone stanno salendo sul carro dei vincitori e perché molti miei amici sono tanto contenti, ed è una grande tristezza.
Riflettevo: perché nel nostro paese esiste un odio sociale così forte, perché i pensieri o sono uguali o sono contrapposti, perché non esiste una via di mezzo, non è possibile l’incontro delle idee? E, soprattutto, perché negli ultimi tempi è aumentato l’odio sociale? Da che cosa dipende? Dalle condizioni economiche peggiorate, dalla paura del futuro, dall'ignoranza, da qualcuno che negli ultimi tempi - per propri interessi - ha fomentato questo odio, dalla nostra storia, dalla nostra religione prevalente o da che cosa? Quando emergono con arroganza, egoismo, povertà morale e cattiveria umana sono tremende.
Non mi piace osservare come è stata ridotta l’Italia; penso che uno scadere di ogni valore etico del paese, un ritorno ad un passato che molti non ricordano, sia un motivo di grande tristezza.


5 giugno

I veri artefici del successo dei 5stelle e della Lega sono i media. Hanno disegnato per anni l’immagine di un paese distrutto, supportato e reclamizzato le iniziative dei Giallo-Verdi, criticato aspramente governi e istituzioni e adesso si sono schierati a favore dei vincitori, come peraltro è nel loro diritto. 
Il problema è che nel nostro paese, salvo qualche voce isolata da parte di quello che fu il quarto potere, non esiste più un controllo vero della democrazia. 

29 maggio
Se consideriamo tutto questo insieme alla crisi che attanaglia la sinistra, il quadro prospettico è molto inquietante.
Abbiamo un governo. Non è di destra o di sinistra, non è liberale né socialdemocratico. È populista. Siamo il primo grande paese europeo dove questo accade. 
Abbiamo un governo senza un'anima che dimostra scarso interesse per il futuro e che sembra intenzionato a cancellare tradizioni, istituzioni e Costituzione. Tra i suoi (incredibili) capisaldi, una vena razzista e la presunzione (e l'orgoglio) di non sapere: l'elogio della ignoranza aggravato dalla partecipazione di tante comparse della vita che per puro caso si sono trovate a recitare un ruolo da protagonista. Annotiamo la data e armiamoci di prudenza e pazienza: siamo un paese cattolico e quindi possiamo sperare in qualche miracolo. 
O almeno può farlo la maggioranza del popolo.

22 maggio

Il populismo è assolutamente legittimo: rappresenta solo la fine della democrazia e di questa si serve per farla morire.
Nei giorni scorsi, tanta gente - con residenza all'estero e con soldi in transito - ha pontificato e continuato a dire “…vediamo che fanno, lasciamoli provare!”. Ma la democrazia è forma e sostanza, interpretazione e rappresentanza, rispetto e visione: è importante chi governa ma soprattutto come governa.
Alcuni nomi di probabili ministri che vanno circolando sulla stampa rappresentano bene la superficialità e l'incoscienza, il pericolo e l'oscurantismo a cui va incontro la nazione; il governo è ormai prossimo (o così sembra, almeno, visto che il Presidente della Repubblica non dà l'idea di essere un uomo di coraggio…) e la sua nascita è avvenuta scavalcando procedure, convenzioni istituzionali e considerazioni sulla costituzionalità di comportamenti.
Osservo tanta gente contenta che, priva di fondati argomenti in merito, continua a ripetere di lasciarli provare, come se si trattasse di una qualsiasi avventura galante. È vero: i popoli sono sempre arbitri del loro destino.

8 maggio
Dal punto vista costituzionale, il Presidente Mattarella in questa situazione d'impasse si sta comportando correttamente; ma non sta dimostrando né coraggio né fantasia. Appartiene a quel genere di uomini che potrebbero aprire la porta a qualunque pericoloso malintenzionato soltanto perché le regole dicono che quando si sente bussare si deve aprire.

2 maggio

Dicono che, anche pensando al futuro, il Presidente Mattarella stia scrivendo il manuale su come si risolvono le crisi di governo. Si sussurra che ne farà due edizioni: una estesa e completa, l'altra sintetica, una specie di Bignami della materia dedicata a coloro che non sono attrezzati per lunghe letture e raffinati percorsi di pensiero.

24 aprile

I vincitori delle ultime elezioni non parlano mai di futuro. 
Alcuni parlano di cambiamento, che non vuol dire per forza futuro, altri, in una furia un po’ iconoclasta, di cancellazione del passato. Perché? Forse non hanno un progetto per il futuro oppure non lo sanno interpretare o, ancora, perché hanno coscienza che i loro elettori sono indifferenti alla vita dei loro discendenti. Ci sarebbe anche una spiegazione ulteriore: è il segnale che il paese non ha futuro, non vuole averlo e non gliene importa. Non mi sembra un bel segnale, da qualsiasi punto di vista lo si voglia osservare.

17 aprile

Una delle grandi invenzioni della religione cattolica è la confessione: si può peccare ma se poi ci si confessa pentendosi nelle mani di un rappresentante della Chiesa (e qui sta la genialità) si può cancellare qualsiasi peccato. In un certo senso è un incentivo a peccare nella certezza del perdono.
Una delle grandi invenzioni della democrazia è il concetto per cui il popolo può scaricare i propri difetti, le proprie incapacità, immaturità e mancanza di cultura sulla responsabilità della classe politica senza considerare che la stessa è parte integrante di sé stesso e interpretando la parte della vittima, un atteggiamento che alcuni capipopolo mettono in risalto per conquistare un proprio ruolo. Una specie di masochismo di massa (chiamato anche populismo) sempre evidentemente riscontrabile nel rapporto biunivoco tra il livello del popolo e quello della propria classe politica.
Gli americani dicevano che c'erano le armi chimiche in Iraq: hanno sconvolto un paese, ucciso il loro leader e le armi non sono state trovate, semplicemente perché non c'erano.
Sulla ex spia russa avvelenata in Gran Bretagna, gli inglesi hanno detto che sono stati i russi mentre le indagini hanno dimostrato che non è vero: il veleno non viene dalla Russia ma è inglese.
Adesso americani, inglesi e francesi (che se ne fregano di farci dimenticare la Libia e quello che hanno provocato nella regione) dicono che ci sono le armi chimiche in Siria e cominciano a sparare.
Non sarà che ci stanno raccontando tutti un sacco di balle e stanno facendo i loro sporchi affari alla faccia nostra e della civiltà?

27 marzo

Nessuno vuole o sa fare i conti con il proprio passato, che poi sarebbe l'unico modo per costruirsi un futuro migliore e diverso. Il caso dei comunisti italiani è macroscopico ma non unico, basti pensare a quello di tanti politici e personaggi che ancora popolano i diversi panorami di questo paese o a casi individuali come quello recente di Matteo Renzi (anche se il suo passato è breve) e di Silvio Berlusconi, che si accanisce a volere restare in campo anche se è lampante che le forze stanno per esaurirsi. Questo discorso, naturalmente, vale per tutti ed è anche per questo che tanti non riescono ad essere sereni e si macerano nel rancore, nella voglia di emergere a tutti i costi. Nel continuo tentativo di distruggere per nascondere.

20 marzo
Alle volte ho il sospetto che la democrazia, in questa sua veste attuale, produca nel mondo anche mostri e cose infami. Analizzando certi comportamenti, penso che il vero grande problema risieda nelle persone che credono a tutto e vanno dietro a improbabili condottieri battendo le mani: basta gridare e promettere per vincere o nascondere quello che non si vuole che la gente capisca o veda. Ad osservare quello che sta succedendo alla politica italiana, viene da pensare che è un peccato che non ci sia più Pirandello! Volete un esempio? Eccolo. Stante lo stallo post-elettorale, vedrete che il Presidente Mattarella, spesso insultato da grillini e ancora più violentemente da Matteo Salvini, spingerà affinché il Partito Democratico si spacchi e una parte di questo concorra ad appoggiare il governo di uno dei due candidati Premier (forse più quello dei Pentastellati) mentre l'altra parte, rimasta tanto piccola da risultare insignificante, finirà per essere rottamata. Matteo Renzi, il grande sconfitto della sinistra del 4 marzo, non è stato fatto fuori per odio ma soltanto perché era contrario a questo progetto mentre Massimo D'Alema e compagni, come al solito, non avrebbero capito niente, al contrario di Silvio Berlusconi che, però, ormai è vecchio e fuori tempo.
E pensare che Mattarella deve a Renzi la sua elezione, ma la politica così è (se vi pare).

13 marzo
La campagna elettorale è finita e il problema di tanti, adesso, è cominciare a costruire le motivazioni per giustificare che non potranno mantenere le cose promesse fino a qualche settimana fa.
Tra le soluzioni ideali, sembra prevalere quella di scaricare la colpa sugli avversari o sui partner, un po’ come faceva l'iracondo Ollio nei confronti del povero Stanlio nelle meravigliose scenette che tutti ricordiamo. E, proprio come se fosse pensata da un comico, c’è inoltre una cosa molto buffa nel teatrino nazionale: la stizza dei vincitori nei confronti degli sconfitti, rei di non aiutarli nell’attuazione dei loro programmi. Vae victis.


27 febbraio

Osservo un sacco di gente che parla a vanvera della situazione attuale. Certamente capire è difficile però sforzarsi è necessario, prima di sparare giudizi, valutazioni e prospettive. 
Sono molti quelli per cui la parola è spesso più veloce del pensiero.


13 febbraio

Questa campagna elettorale va avanti nel modo più volgare, tra una balla e un'altra, tra un insulto e un altro. La sensazione che danno i partiti, almeno la gran parte di essi, è quella di non tenere in alcun conto la realtà, del modo di sentire e delle esigenze di tanti cittadini.
Quello che succederà dopo il 4 marzo, probabilmente, non sarà niente di positivo per il Paese che, tra le ipotesi più accreditate, potrebbe finire nelle mani di improvvisatori, visionari e fanatici. 
Sarebbe importante, da parte di chi lo sa fare e ha gli strumenti per farlo, realizzare un'analisi profonda di cosa è oggi l'Italia, per capire quale saranno il suo futuro e il ruolo che assumerà in una comunità internazionale. Penso che mai come in questa occasione il popolo italiano si stia mettendo a nudo di fronte a chi è capace di interpretarlo!

6 febbraio

Ascoltando quello che dicono i leader politici in questa campagna elettorale penso che possiamo stare tranquilli, forse, perché le balle che sparano sono così enormi e irrealizzabili che non potranno fare alcun danno al Paese. Certo, se i cittadini fossero dotati di buon senso dovrebbero distinguere ed evitare questo cinematografo, ma questa è l'utopia più grande, purtroppo.

* Le Riflessioni di Gianni Di Quattro sono estratte dalla sua pagina Facebook e da Nel Futuro, rivista della quale è co-fondatore.