Anno IX - Numero 25
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Carl von Clausewitz

martedì 16 luglio 2024

Il turismo ha divorato il lago di Como

“Il turismo drogato da un’economia impazzita sta producendo conseguenze devastanti per il territorio”. Sul lago di Como l’overtourism non è solo un problema di sovraffollamento e collasso dei servizi. Il territorio è tormentato da alluvioni, causate in parte dai cambiamenti climatici, con precipitazioni sempre più abbondanti concentrate nel tempo; e in parte dal consumo di suolo

di Luigi Mastrodonato


A gennaio sul sito del comune di Torno, in Lombardia, è stato pubblicato un avviso in cui si presentava il piano per costruire un nuovo complesso turistico. Il progetto prevedeva la costruzione di hotel, ristoranti, spa, darsene private, parcheggi, accessi carrai e strade. Riguardava 29mila metri quadri e ha messo in allarme il piccolo centro in cui vive un migliaio di abitanti. “Si vuole soffocare il territorio, è come avere una bottiglia piena d’acqua e volerla riempire con altra acqua, nonostante non ce ne entri più”, denuncia il sociologo Agop Manoukian, che vive a Torno dagli anni novanta.

Il lago di Como, uno stretto bacino incastrato tra le montagne lombarde circondato da paesini, da qualche anno è diventato una delle mete preferite del turismo nazionale e internazionale. Hotel di lusso, piscine e altre infrastrutture stanno ridisegnando le sue sponde.

Tutto sta succedendo in un territorio molto fragile dal punto di vista idrogeologico e che non riesce a far fronte all’enorme flusso turistico in termini di servizi. A pagarne le conseguenze più di tutti è la popolazione locale.

Chi vive sul lago di Como dice che è cominciato tutto con George Clooney. Nel 2002 l’attore statunitense ha comprato villa Oleandra, a Laglio. Negli anni successivi sono arrivate altre celebrità, varie produzioni cinematografiche hanno scelto Como per le loro riprese, si sono moltiplicati i reportage di viaggio e i social network hanno fatto da megafono alle immagini da cartolina del lago. Che nel frattempo si è progressivamente trasformato in un brand internazionale, Como lake.

Come sottolinea la regione Lombardia, nel 2023 il lago ha registrato 4,8 milioni di pernottamenti, con un tasso del 100 per cento di strutture piene. Nel 2019 erano stati un milione in meno. Tra il 2016 e il 2023 il numero di lavoratori nel settore del turismo è aumentato del 46,6 per cento. E nel 2024 si prospettano nuovi record.

Il lago di Como si è imposto come meta di lusso. Questo tipo di turismo ha spinto a ristrutturare ville d’epoca e costruirne di nuove, mentre il profilo delle rive è cambiato per l’edificazione di imponenti strutture d’accoglienza. “L’anno scorso la top location per gli investitori è stata il lago di Como”, ha affermato nel 2023 il consulente immobiliare Giorgio Bianchi. L’agenzia immobiliare Knight Frank lo posiziona in vetta alle mete italiane in cui i prezzi dell’immobiliare sono più in crescita. E come sottolinea la società di consulenza Pambianco, le multinazionali alberghiere stanno cercando nuovi posti in cui investire sulle sponde del lago di Como.

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