Anno IX - Numero 29
Tutte le guerre sono combattute per denaro.
Socrate

martedì 12 settembre 2023

Le implicazioni ambientali della Nuova Via della seta

Nei Paesi coinvolti nell’iniziativa l’urbanizzazione è un processo irreversibile, e proprio per questo motivo dovrebbero essere adottate misure utili a controllare l’aumento delle emissioni. La Cina si sta impegnando a promuovere progetti verdi, ma gli investimenti nel fossile stanno proseguendo a un ritmo preoccupante

di Erminia Voccia

Sin dal suo concepimento, la Nuova Via della seta – da cui l’Italia si è defilata – è stata accompagnata da fortissime critiche. Una delle più frequenti diretta alla Belt and road initiative riguarda le ricadute ambientali dei grandi progetti infrastrutturali promossi all’estero da Pechino.

Come aveva notato la World bank già nel 2019, le infrastrutture di trasporto – quota importante degli investimenti cinesi all’estero – potrebbero determinare un aumento delle emissioni di anidride carbonica globali dello 0,3 per cento e del sette per cento nei Paesi a basso livello di emissioni man mano che la produzione si espande a settori con emissioni più elevate.
Sono stime che trovano appoggio anche in altre ricerche. Sulla base dei dati raccolti tra il 2005 e il 2015 in cinquantasette Paesi della Bri, i ricercatori Zhu, C.; Gao, D., che hanno lavorato allo studio A Research on the Factors Influencing Carbon Emission of Transportation Industry in “the Belt and Road Initiative” Countries Based on Panel Data, sono arrivati alle seguenti conclusioni: nei Paesi coinvolti nella Bri esiste una correlazione immutabile e duratura tra emissioni di carbonio causate dai trasporti, livello di urbanizzazione, struttura del consumo energetico dei trasporti, Pil pro capite, progresso tecnologico e apertura del mercato.

Continua la lettura su Linkiesta

Nessun commento:

Posta un commento