A margine del Consiglio federale dei cristiano-democratici tedeschi (Cdu) di qualche giorno fa a Berlino, Ursula von der Leyen ha annunciato che intende ricandidarsi per un secondo mandato alla presidenza della Commissione europea. La decisione è stata «consapevole e ben ponderata». L’ufficialità dovrebbe arrivare durante il prossimo congresso del Partito Popolare europeo che si terrà a Bucarest il 6 e il 7 marzo. La presidente della Commissione europea affronterà una sfida diversa rispetto a cinque anni fa. Stando ai sondaggi potrebbe prefigurarsi nuovamente una maggioranza di centro con socialisti e liberali ma l’ascesa dei partiti nazionalisti e della destra è un fattore che non può essere trascurato. Questo von der Leyen lo sa e dopo aver incassato l’appoggio dei popolari la leader tedesca continuerà a lavorare per cercare la sponda dei leader dei Paesi europei.
Le verrà chiesto un cambio di rotta su alcune tematiche (green deal in primis) anche se per il momento la presidente della Commissione sembra voler seguire la strada segnata in questi ultimi anni. Sicuramente al centro dell’agenda ci saranno sicurezza e difesa. Von der Leyen ha annunciato che qualora dovesse essere nuovamente a capo di Palazzo Berlaymont istituirebbe un super commissario alla difesa. Una mossa dettata ovviamente dall’invasione russa e dai recenti sviluppi geopolitici ma anche dall’incertezza sulle future scelte degli Stati Uniti. A Bruxelles c’è la consapevolezza che la minaccia della Russia non è destinata a svanire in poco tempo e che l’Europa dovrà tornare a dotarsi di un’industria e di una strategia militare all’avanguardia, al di là delle scelte americane. Le divisioni su questo tema restano tante tra i ventisette e le difficoltà a mettersi d’accordo si palesano praticamente ogni volta che c’è da fare un acquisto comune di munizioni da inviare in Ucraina.
Von der Leyen non è mai stata una sostenitrice della linea francese sulla sovranità militare e continua a ritenere imprescindibile la forte alleanza con gli Stati Uniti e la Nato. Mettendo al centro dell’agenda politica la difesa europea, però, la presidente della Commissione fa un passo deciso verso Emmanuel Macron — il cui appoggio sarà fondamentale in vista delle elezioni europee — che spinge da tempo per l’indipendenza europea nel settore della difesa. L’inquilino dell’Eliseo si immagina una nuova Commissione a trazione franco-tedesca con forti investimenti nell’industria bellica europea e con l’attuale Commissario per il mercato interno Thierry Breton molto vicino a von der Leyen.
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