di Piero Orteca
Le nuove parolacce “shrinkflation” e la “skimpflation”: “shrink”-restringimento; “skimp”-lesinare, badare al risparmio. Per chi applica questa truffa in giacca e cravatta, le antiche parole italiane di “disonesti”, e anche peggio, a noi sembrano appropriate.
Le nuove parolacce “shrinkflation” e la “skimpflation”: “shrink”-restringimento; “skimp”-lesinare, badare al risparmio. Per chi applica questa truffa in giacca e cravatta, le antiche parole italiane di “disonesti”, e anche peggio, a noi sembrano appropriate.
L’inflazione mascherata col trucco
Si tratta dell’inflazione mascherata (ma sarebbe meglio dire ‘truccata’) che si somma a quella ufficiale, già troppo pesante da sopportare. Non ce ne accorgiamo perché non ci badiamo: ma la verità è che veniamo sistematicamente raggirati, ogni volta che andiamo a fare la spesa. Già qualche mese fa un importante quotidiano britannico, il Guardian, sollecitato dai suoi lettori, aveva trattato l’argomento in una lunga inchiesta. Perché questa sensibilità proprio nel Regno Unito? Forse, perché in quel Paese (che non è più nell’Unione Europea) i consumatori sanno subito con chi se la devono prendere. A Londra l’inflazione è più alta della media esistente nell’Eurozona e la Brexit ha fatto salire alle stelle, in particolare, i prezzi di alcuni prodotti di largo consumo. Tra cui gli alimentari.
Le nuove parolacce
Dunque, dicono i colleghi inglesi, oltre alla già arcinota ‘stagflazione’, cocktail tossico di stagnazione e inflazione, oggi i poveri (in tutti i sensi) cittadini europei, devono combattere contro altre due trappole: la ‘shrinkflation’ e la ‘skimpflation’. Non vi impressionate, non mordono, ma fanno male. Ci spieghiamo, così tutti (purtroppo) capiscono subito di che cosa si tratta. La ‘shrink’ viene dal termine ‘restringimento’. Cioè, quando una cosa viene fatta più piccola. Di proposito. La seconda ‘skimp’ vuol dire, in questo caso, ‘lesinare’, andare al risparmio. Sempre, però, con l’obiettivo di guadagnarci sopra. E ora passiamo alla spiegazione, al vetriolo, che i giornalisti del Regno Unito danno di queste manovre da kasbah levantina.
Capitalismo in doppio petto e metà coscienza
Il capitalismo in ‘doppio petto’, specie in questi tempi grami, è terribile, si dice, non guarda in faccia nessuno e non fa prigionieri. Di più, siccome la crisi globale dei mercati ha reso la domanda dei consumatori asfittica, per non essere costretti ad alzare troppo i prezzi e correre dietro all’inflazione, i padroni del vapore si sono inventati i suddetti trucchi. Leciti? Diciamo di sì, anche se ormai la differenza tra la ‘cosmesi commerciale’ e il raggiro tout court non è che sia granché evidente. Che fanno, allora, molti scaltri businessmen del Terzo millennio? Semplice – dicono alla BBC e al Guardian – fanno quello che hanno sempre fatto i loro avi, sin dalla notte dei tempi: cercano di speculare per scaricare sui consumatori finali, tutto il peso di ogni singolo grammo della crisi economica contemporanea. Pertanto, molti imprenditori, non potendo continuare a spingere al rialzo i prezzi all’ingrosso, si sono inventati altre due ideuzze.
Mantengono uguale la confezione del prodotto, ma ‘scalano’ di un po’ (10-15%) il contenuto. E voi non ve ne accorgerete, a meno che non vi prendiate la briga di controllare i numeri che, quasi microscopicamente, indicano il nuovo peso.
Inflazione mascherata con meno prodotto
Questa operazione è un classico della nuova strategia di marketing, che ha un nome ‘quasi scientifico‘ tra gli economisti, essendo già stata denominata come ‘shrinkflation‘, cioè inflazione (mascherata) da scarsa quantità di prodotto. Se non barano, insomma, poco ci manca. Per completare l’assalto di questo nuovo capitalismo, che ti spenna con destrezza e senza infrangere la legge (peggio per chi compra…), occorre parlare del secondo trucco. In questo caso, siamo nel regno della ‘skimpflation’, altra inflazione occulta che i fabbricanti ti scaricano addosso, senza pietà, abbassando la qualità degli ingredienti impiegati per realizzare il prodotto finale. Se un certo bene, alimentare o durevole, è realizzato con un mix di elementi in varie proporzioni, si diminuiscono quelli nobili e si aumenta la percentuale delle componenti più scarse. In questo caso compreremo un prodotto di qualità inferiore, senza però accorgerci a prima vista della differenza.
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