Anno IX - Numero 29
Tutte le guerre sono combattute per denaro.
Socrate

sabato 9 settembre 2023

Per farmi riscoprire Kant serviva l’Intelligenza Artificiale

Kant ha discusso dei limiti della ragione umana, affermando che esistono condizionamenti intrinseci alla nostra capacità di conoscere il mondo. L’AI evidenzia questo limite, proponendo un’esempio concreto e tangibile di “conoscenza” alternativa

di Christian Racca

Ho “studiato” Kant alle superiori, direi tra il quarto ed il quinto anno del Liceo Scientifico, affrontando l’argomento con superficialità e con quel tipico approccio, di cui oggi tanto mi pento, finalizzato ad accumulare informazioni — e passare esami ed interrogazioni — piuttosto che creare conoscenza.

Tra l’altro “Conoscenza” è una parola che andrebbe usata con rispetto ed attenzione al cospetto dell’illuminista tedesco che incentrò gran parte dei suoi studi filosofici proprio sulla ricerca critica intorno a questo tema.
A mia parziale discolpa, intendo sul fatto di non essere stato “illuminato” dalle sue dottrine in gioventù la sua propensione alla “critica” tutta focalizzata sul valutare, giudicare e quindi stabilire i limiti e le possibilità delle esperienze umane. All’onor del vero anche per i compaesani, a giudicare almeno dalla sua biografia, non doveva essere stato un buontempone con una personalità eclettica e piuttosto intransigente (di cui avrei apprezzato probabilmente la puntualità e condiviso l’apprezzamento per i formaggi).

Ad ogni modo, senza star qui a divagare, proprio nella sua opera “Critica della Ragion Pura”, si possono oggi individuare alcune connessioni interessanti con l’avvento dell’Intelligenza Artificiale.

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