Anno X - Numero 39
Il tempo degli eventi è diverso dal nostro.
Eugenio Montale

mercoledì 11 agosto 2021

Non c’è crisi che una buona stampante non possa risolvere

Uno schema Ponzi organizzato e sponsorizzato dallo Stato. La classica cosa che dura finché un certo numero di soggetti ha iniziato a dirottare altrove i capitali. Sembra l’identikit del comportamento dell’Italia, in realtà parliamo del Libano, e questa storia non è fiction: a marzo scorso Beirut si è dovuta arrendere alla forza della Realtà e dichiararsi insolvente sul debito

di Andrea Boda

Oggi vi racconterò la storia di un bellissimo Paese che affaccia sul Mediterraneo, con una storia millenaria, caratterizzato da una deliziosa cucina, bellissime donne, svariati siti protetti dall’Unesco come patrimonio dell’Umanità con testimonianze di antiche civiltà. Si tratta di un paese che orgogliosamente usa la propria moneta sovrana: la Lira, ma che è afflitto da un basso tasso di crescita e da un rapporto debito/Pil che ad inizio anno era del 150%, con una spesa per interessi che assorbe quote crescenti delle Entrate fiscali.
L’economia del Paese negli anni ha tenuto, a dispetto dello scetticismo di molti analisti, anche grazie a elevate riserve auree e al supporto monetario di paesi amici. Oggi però le cose sono andate definitivamente fuori controllo.

Come si sono svolte le cose
La dipendenza del Paese dai capitali privati ha indotto una spirale pericolosa: per invogliare i capitali venivano infatti offerti tassi di interesse sempre più alti, ma pagando tassi crescenti, aumentavano i dubbi sulla capacità del Paese di reggere la situazione, generando la necessità di pagare tassi ancora più alti per non far fuggire i capitali all’estero.

La situazione si è incancrenita lentamente e progressivamente, a causa di politiche sbagliate e shock improvvisi che hanno spinto il paese, oggi afflitto anche dai danni della pandemia, in una crisi economica senza precedenti, con il crollo della moneta e la chiusura delle imprese, i prezzi dei beni di prima necessità sono alle stelle.

I cittadini fanno la fila al banco dei pegni per vendere il loro oro, per comprare cibo.

La popolazione si è mostrata per decenni capace di non permettere ad una classe politica scadente di condizionare la loro voglia di godere delle cose più belle della vita, di avere cura per l’abbigliamento, vacanze all’estero e la colf immigrata, a dispetto del progressivo degrado nella qualità dei servizi pubblici, fino ad avere acqua corrente di bassa qualità o una rete elettrica inaffidabile.

Dovendo dire di chi è la colpa della situazione, un economista locale riassume così: “Ci sono molti peccati e molti peccatori, ma i peccati del passato presentano il conto oggi e per il futuro. Il risultato sarà un grave declassamento dello stile di vita”.

Storicamente il paese ha sofferto il susseguirsi di governi deboli, che hanno rifiutato gli inviti delle entità sovranazionali e delle agenzie di rating a fare riforme preferendo, per la copertura delle spese, aumentare di anno in anno il debito pubblico. Questo lo ha reso il terzo Stato più indebitato del mondo, e la corruzione dilagante ha ulteriormente sottratto fondi alle casse dello Stato.

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