Anno X - Numero 39
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Eugenio Montale

mercoledì 18 agosto 2021

L’Italia stravolge la Direttiva Copyright

Lo schema di decreto legislativo introduce obbligo di negoziazione, potere “arbitrale” dell’AgCom, equo compenso per gli editori. Elementi assenti nel testo della direttiva e negli altri Paesi, che danneggiano la stampa online, l’editoria di settore e in generale la concorrenza nel settore

di Giorgio Rutelli

Dopo oltre due anni dall’approvazione della Direttiva Copyright, è arrivato il momento di recepirla nel diritto italiano. E, come spesso succede, la normativa europea viene accolta nel nostro Paese come un meteorite piombato all’improvviso dallo spazio profondo, non un atto su cui si è detto e scritto molto. Stavolta però sta accadendo qualcosa di particolare: una parte degli editori, categoria che dalla direttiva dovrebbe essere protetta, si sta opponendo ferocemente allo schema di decreto legislativo che armonizzerà il nostro ordinamento alle regole decise a Bruxelles. Per capire cosa sta succedendo, abbiamo parlato con Giuseppe Colangelo, docente alla Luiss e professore associato di Law and Economics all’Università della Basilicata.

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