di Alessio Marchionna
In settimana Trump ha postato la cosa forse più surreale da quando è in politica. È un video che mostra come potrebbe diventare la Striscia di Gaza grazie ai piani della sua amministrazione.
Nel crescendo di immagini assurde c’è un filo conduttore, quello dei soldi. Non tanto i soldi che dovrebbero arrivare a Gaza ma soprattutto quelli che Trump potrebbe guadagnare trasformando la Striscia nella “riviera” del Medio Oriente. Nel video ci sono più elementi reali di quanto sembri. In vari momenti si vede l’ingresso di un grattacielo, con la scritta Trump Gaza, molto simile agli hotel casinò su cui il presidente ha costruito buona parte della sua fortuna, e a un certo punto ci sono le sue statuette (dorate, naturalmente) in vendita sugli scaffali di un negozio, che fanno pensare alle centinaia di cose che Trump vende sul suo sito, tra cui: berretti, carta da regalo, coperte, maglie da football, bandiere per barche, racchette da pickleball, collane, orecchini, cravatte di seta, taglieri, decorazioni natalizie, pantofole, fermacravatte, zerbini, grembiuli, pigiami, calendari dell’avvento, calze di Natale, tazze, portachiavi e tanto altro.
Quando si cerca di interpretare il modo di governare di Trump non bisogna mai dimenticare che la possibilità di ottenere un guadagno personale gioca sempre un ruolo chiave. La vittoria alle presidenziali è stata una manna per lui e per la sua famiglia, peraltro in un momento in cui gli affari non andavano bene. Ty Cobb, un avvocato che ha lavorato per Trump durante il primo mandato e poi ne ha preso le distanze, ha detto al Wall Street Journal che il presidente è diventato molto più sfacciato nel trarre profitto dalla presidenza e nell’ignorare i rischi di conflitti d’interessi, e sta monetizzando al massimo il clima politico che porta aziende e mezzi d’informazione a piegarsi al suo volere.
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