Anno IX - Numero 24
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Giovanni Verga

martedì 10 settembre 2024

Ribaltone macroniano, il governo di tutte le destre contro il suffragio popolare

Solidarietà al Nuovo Fronte Popolare e ai francesi che l’hanno votato. Macron riesuma il gollista Barnier per affidargli il governo con l’appoggio dell’ultradestra e il beneplacito della governance neoliberista europea

di Salvatore Palidda*

Due mesi dopo i risultati delle elezioni politiche che hanno dato più voti alle sinistre e agli ecologisti, Macron vara infine il suo colpo di stato di fatto. A sprezzo totale della volontà popolare che aveva sbarrato la strada al partito fascista-razzista di Le Pen-Bardella facendo votare anche agli elettori di sinistra ed ecologisti i candidati del partito di Macron, abusando del potere che gli conferisce il sistema presidenziale, questa specie di neo-monarca ha nominato capo del governo un personaggio che è già stato capo del governo di Sarkozy. Non avendo la maggioranza con i soli voti del partito di Macron e delle destre tradizionali, Macron s’è assicurato che avrà il sostegno del partito di Le Pen-Bardella (lo scrivono vari giornali fra cui Médiapart, lo stesso Le Monde e Libération).

Così la maggioranza parlamentare sarà totalmente di destra. Sarà quindi certo che nessun obiettivo fondamentale del programma del Nuovo Fronte Popolare (sinistre ed ecologisti) potrà passare. Né l’abrogazione della scellerata riforma delle pensioni, né l’aumento del salario minimo garantito a 1600 euro, né la reintroduzione della tassa sulle grandi ricchezze, né il ritorno alla priorità del servizio pubblico (in particolare nella sanità e nella pubblica istruzione), né l’abrogazione delle scelte a favore del petrolio, carbone e gas, del nucleare e della lobby degli armamenti, né l’abolizione delle misure neocoloniali in Nuova Caledonia e negli altri territori “francesi” d’oltremare, né l’eliminazione della legge securitaria e della libertà di fatto di uccidere da parte della polizia nelle banlieues.

È proprio la negazione del programma del Nuovo Fronte Popolare che tutte le destre, il padronato, i neo-sciovinisti fascisti-razzisti-sessisti ben rappresentati da Macron vogliono imporre a tutti i costi e sono capaci di sguinzagliare per questo le truppe di sbirri super-armati contro le grandissime proteste che nei prossimi giorni non mancheranno.

La prima grande mobilitazione popolare per “Macron démissions” si è tenuta il 7 settembre, con oltre 150 manifestazioni in tutta la Francia a cui hanno partecipato sia i partiti del Nuovo Fronte Popolare sia molti sindacati, oltre a numerose associazioni per i diritti civili.

Alcuni commentatori ben avveduti (vedi articoli su Médiapart, Le Monde e Libération), hanno scritto che Macron ha provocato la più grave crisi politica del secondo dopoguerra in Francia. Da cinico reazionario che pretende imporre il suo potere come il peggior monarca d’altri tempi, non sembra escludere di puntare il tutto per tutto e anche sul rischio di una sorta di guerra civile appunto per approdare persino a uno stato d’assedio con anche coprifuoco (e credo che non mancherà di nominare ministri dell’interno, della difesa e della giustizia pronti all’uopo). La destra fascista-razzista sogna questo.

Ma il programma del Nuovo Fronte Popolare (Nfp) è in realtà una lista di misure riformiste di tipo rooseveltiano-keynesiano; la maggioranza degli elettori lo sa e non mancherà di essere ancora più numerosa nel mobilitarsi per la destituzione di Macron (ma il sistema presidenziale francese nega la possibilità di un referendum per la destituzione del presidente, n.d.r.). La candidata designata dal Nfp a capo del governo, Lucie Castets ha dichiarato: «È il proseguimento della politica di Macron e anche peggio». Resta lei la candidata più votata dagli elettori due mesi fa.

* Salvatore Palidda è stato Professore presso Università degli Studi di Genova. Sociologo, ha studiato a Parigi all'EHESS - Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales

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