Anno IX - Numero 25
La guerra non è mai un atto isolato.
Carl von Clausewitz

venerdì 13 settembre 2024

Kamala Harris ha avuto il dibattito che voleva

La candidata dei Democratici è riuscita a mettere in difficoltà Donald Trump, che ha fatto dichiarazioni confuse e problematiche anche sui suoi temi preferiti

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Nel confronto televisivo di martedì sera tra i candidati alle elezioni presidenziali statunitensi, la candidata Democratica Kamala Harris è riuscita ad avere il risultato che voleva: non ha fatto gaffe, è riuscita a evitare abbastanza abilmente gli argomenti che l’avrebbero messa più in difficoltà, e soprattutto ha fatto innervosire il candidato Repubblicano Donald Trump, costringendolo più volte a risposte confuse in cui ha dovuto giustificare il proprio operato.

Trump è andato in difficoltà anche sui suoi temi preferiti e ha fatto una serie di dichiarazioni problematiche, tanto che è stato più volte corretto dai moderatori quando ha detto falsità. Secondo i maggiori giornali statunitensi Harris «ha messo Trump sulla difensiva», ed è stata di gran lunga la candidata più efficace nel confronto. Intanto subito dopo il dibattito Taylor Swift, probabilmente la cantante più famosa e influente al mondo, ha detto che voterà Harris.

In generale, Harris ha ottenuto il suo obiettivo – risultare più equilibrata e moderata rispetto a quando si candidò alle primarie nel 2019 – mentre Trump ha fallito il suo: evitare di perdere la pazienza. Il dibattito è cominciato con una stretta di mano piuttosto cordiale, su iniziativa di Harris, che si è presentata all’avversario. Trump è partito dando della «marxista» a Harris e ha cercato di attaccarla per i risultati dell’amministrazione di Joe Biden sull’immigrazione, l’economia, la politica estera. Questi attacchi non sono di fatto riusciti soprattutto perché Harris è sempre stata abile a distogliere l’attenzione di Trump con provocazioni e critiche personali.

L’ex presidente è andato poi in difficoltà sul tema dell’aborto: ha sostenuto mentendo che ci siano stati dove è possibile abortire «dopo la nascita» (è stato corretto dai moderatori David Muir e Linsey Davis), e si è rifiutato di impegnarsi a mettere il veto su un eventuale divieto nazionale di interrompere la gravidanza votato dal Congresso. Ha sostenuto, ancora mentendo, di non sapere cosa sia il Project 2025, il controverso programma di governo per un’ipotetica amministrazione di destra, da cui Trump e il suo staff hanno fatto di tutto per distanziarsi.

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