Anno IX - Numero 13
La storia insegna, ma non ha scolari.
Antonio Gramsci

martedì 22 gennaio 2019

Perché Volkswagen e Ford si sono fidanzate (e che cosa farà Fca)

Le ragioni industriali e tecnologiche dell’accordo annunciato da Volkswagen e Ford: dal punto di vista commerciale, il colosso tedesco è forte in Europa e Cina, l’intesa con Ford consentirà di annullare gli effetti dei possibili dazi Usa

di Ugo Bertone

I Giganti non sono più di moda. La profezia di Sergio Marchionne, che prevedeva non più di 5-6 gruppi globali a spartirsi il mercato mondiale dell’auto non ha retto al nuovo scenario imposto dalla rivoluzione tecnologica, dai vincoli regolamenti e dalle multe piovute sui grandi produttori.
La conseguenza è che alla stagione degli M&A (che in realtà è rimasta in buona parte sulla carta) segue quella degli accordi industriali, buoni per fare economia tagliando le spese. Il primo esempio della nuova filosofia è offerta dal deal annunciato a Detroit da Volkswagen e Ford. Le due aziende hanno deciso di condividere oggi investimenti e tecnologie, non escludendo di poter mettere in cantiere nel futuro prossimo la realizzazione di un nuovo veicolo.
A spingere verso l’accordo sono state le possibili sinergie. Dal punto di vista commerciale, il colosso tedesco è forte in Europa e Cina, l’intesa con Ford consentirà di annullare gli effetti dei possibili dazi Usa.
Ancora più interessanti gli sviluppi dal punto di vista tecnologico. Ford può mettere sul piatto i risultati eccezionali raggiunti nello sviluppo dell’auto a guida autonoma. Per la prima volta nella storia Volkswagen accetta di condividere una sua piattaforma, denominata Meb, con un marchio che non appartiene all’orbita di Wolfsburg.

Anche Ford potrà così sviluppare veicoli elettrici, in particolare Suv e minibus, in linea con le linee del gruppo tedesco. In questo modo Volkswagen ammortizza una parte dei costi della transizione all’elettrico (30 miliardi di euro nella prima metà degli anni Venti) mentre il gruppo di Detroit, che ha già investito 11 miliardi nell’elettrico, potrà liberare risorse preziose.

Ma l’alleanza, si fa sapere da entrambe le parti, sarà esclusivamente industriale e tecnologica, senza coinvolgere scambi azionari. E poco conta che, in questo modo, venga messa a rischio l’indipendenza nei confronti dei partner.

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