Anno IX - Numero 11
La morte è il limite di ogni cosa.
Orazio

giovedì 7 gennaio 2021

Governo, whisky, e carte

Piccolo flash sull'attività politica italiana

di Giuseppe Turani

Lo Stato italiano andrebbe visto funzionare “dal di dentro” per capire il caos nel quale ci si muove. Capita poche volte, ma quando succede si può anche rimanere sconvolti.

Anni fa ero a Roma, quando chiama, verso sera, il ministro Andreatta, allora al bilancio: “Venga al ministero, è urgente, non prenda impegni”.

Vado. E Andreatta mi mette in mano uno scartafaccio di un centinaia di pagine, tutte di formato e colori diversi. E una bottiglia di whisky (“Spero di aver indovinato la marca…”).
Problema. “Queste sono le proposte dei vari ministeri per la loro attività futura. Non ci si capisce niente e alcune non sono nemmeno scritte in italiano. Lei deve fare l’impossibile: ricavare da questa roba qualcosa che abbia un senso. Dopo domani la devo presentare in parlamento”.

Inutile spiegare a Andreatta che io non sono quel tipo di giornalista. Sono più da articoli dettati da cabine telefoniche senza averli nemmeno scritti che un revisore di testi. Ma lui è un amico, e non si può deluderlo.

Convoco allora una mia collega, bravissima in queste cose. Alla mattina alle 7 Andreatta si presenta e noi siamo alla fine. ”Professore, a essere onesti ci sarebbe da buttare tutto fuori dalla finestra. Ma tanto non lo leggerà nessuno. E una volta ribattuto a macchina, farà anche la sua figura”.

Così è nato, quell’anno, uno dei documenti-chiave della legislatura.

Le intenzioni e i programmi del governo per l’anno successivo. Credo che non sia cambiato niente.

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Questo articolo è stato pubblicato su Uomini e Business il 5 gennaio. È stato l'ultimo firmato da Giuseppe che ci ha lasciato la notte del 7 gennaio. Ho voluto ricordarlo così.

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