La disuguaglianza nella distribuzione del reddito tra i 445 milioni di cittadini europei è una statistica a cui prestare molta attenzione. Gli indicatori di disuguaglianza sono di solito calcolati e discussi a livello nazionale, eppure l’analisi a livello di Unione europea, come se si trattasse di un unico stato, può segnalare tendenze interessanti. Per esempio, l’aumento della disuguaglianza in un’unione di stati può indicare divergenza economica e provocare sfiducia nelle istituzioni comunitarie.
Un idiota ricco è un ricco.
Paul Laffitte
IL CUCCIA
mercoledì 19 febbraio 2025
Un’Europa più uguale, almeno nei redditi
La disuguaglianza nella distribuzione del reddito tra i 445 milioni di cittadini europei è una statistica a cui prestare molta attenzione. Gli indicatori di disuguaglianza sono di solito calcolati e discussi a livello nazionale, eppure l’analisi a livello di Unione europea, come se si trattasse di un unico stato, può segnalare tendenze interessanti. Per esempio, l’aumento della disuguaglianza in un’unione di stati può indicare divergenza economica e provocare sfiducia nelle istituzioni comunitarie.
Il piano dell’Europa per rilanciare l’economia: basterà per colmare il divario con Stati Uniti e Cina?
A partire almeno dalla crisi del 2008, l'Europa ha perso terreno nei confronti degli Stati Uniti d’America e la crisi indotta dalla pandemia ha peggiorato la situazione. Ma all’aspetto economico oggi si lega sempre di più un mutato contesto geopolitico. La rielezione di Donald Trump alla Presidenza degli Stati Uniti indebolisce i rapporti con lo storico partner d’oltreoceano, con il Presidente degli Stati Uniti che minaccia una politica di dazi sempre più aggressiva nei confronti dell’Europa.
martedì 18 febbraio 2025
In un’epoca dominata dalla frenesia, il vero atto rivoluzionario è riscoprire la lentezza
di Mattia Madonia
L’altro giorno una mia amica ha ammesso di ascoltare i miei messaggi vocali su Whatsapp a velocità 2x. Provando a riascoltarli a mia volta, la mia voce sembra quella di una papera robotica che si mangia le parole. Lo so, i messaggi vocali lunghi possono essere una scocciatura, e sopra i tre minuti c’è chi si rassegna e li cataloga come podcast, eppure ci sono rimasto male, come se il tempo dedicato a registrarli fosse stato tagliuzzato, perdendo di valore. Alla domanda sul perché di questa scelta la sua risposta è stata secca: “Devo ottimizzare il mio tempo”. Un altro segnale a riguardo mi è arrivato quando un utente sui social mi ha scritto di aver apprezzato un mio articolo “nonostante la lunghezza”.
Btp Più, meno sicurezza ma niente imbrogli
di Beppe Scienza*
L’ultimo nome inventato è Btp Più. Annunciato per il 17 febbraio presenta un certo interesse per una caratteristica che il Tesoro vanta come una grande novità: “Il primo titolo dedicato al retail con opzione di rimborso anticipato a 4 anni”. In realtà non è vero, perché c’era già per i Certificati del Tesoro con Opzione, come ad esempio i Cto 10,25% 1988-96, codice Abi 13029, ugualmente a otto anni con diritto a riprendersi i soldi prestati dopo quattro.
Medicina generale: servono più medici, non più posti fissi
di Istituto Bruno Leoni
Al momento non è stato depositato alcun testo, ma le indiscrezioni e le anticipazioni emerse sui media sembrano far intendere che il governo vorrebbe superare le attuali convenzioni tra i medici di base e il Sistema Sanitario Nazionale per trasformare questi ultimi in dipendenti dello stesso Ssn. L’obiettivo dichiarato è superare l’ingolfamento, aumentando le ore di ricevimento e consentendo così a tutti – e in particolare ai pazienti più fragili – di ottenere udienza dal proprio medico.
lunedì 17 febbraio 2025
European leaders to hold emergency summit on Ukraine as Trump peace push leaves them isolated
European leaders will hold an emergency summit on Ukraine today amid growing concern that the Trump administration’s push to work with Russia to end the war has left them isolated.
The continent has been scrambling to respond after Us President Donald Trump announced negotiations would begin “immediately” on ending the conflict following a phone call with Russia’s Vladimir Putin, and Trump’s Russia-Ukraine envoy Keith Kellogg saying Europe would not be involved.
Brexit, año cinco: el 55% de los británicos lamenta la salida de la Ue
Keir Starmer, que asistirá este lunes a una cumbre europea, busca con sigilo una mayor cooperación con Bruselas para resucitar la economía del Reino Unido
Cinco años después de su entrada en vigor, un 55% de los británicos considera hoy que el Brexit fue un mal negocio para el Reino Unido, según la encuesta realizada por YouGov hace apenas 10 días. Ese mismo 55% desearía volver a la Ue. Incluso entre los que fervorosamente votaron a favor de la salida, uno de cada seis ya se arrepiente. Y la verdadera tragedia está en los jóvenes de entre 18 y 24 años, que no pudieron participar en el referéndum de 2016: tres de cada cuatro de ellos, un 75%, creen que la decisión fue un error que ha cerrado puertas a su futuro.
Las fechas del Brexit son tramposas, y demuestran que el divorcio más doloroso de la reciente historia de Europa es en realidad una herida que nunca se termina de cerrar.
sabato 15 febbraio 2025
Noi e DeepSeek. Cosa ci insegna il caso sull’Italia e l’Europa
Il Garante italiano per la privacy ha intimato a DeepSeek, il concorrente cinese alle intelligenze artificiali occidentali come ChatGPT, di sospendere i suoi servizi in Italia. L’azienda ha risposto di non essere attiva nel nostro né in altri Stati membri dell’Ue, e quindi di non sentirsi vincolata dal diritto unionale. L’Autorità per la protezione dei dati personali ha dunque avviato un’istruttoria. Al momento, DeepSeek non è più disponibile sui principali app store (come Apple e Android) ma è liberamente accessibile dal web.
I rilievi del Garante riguardano le modalità di raccolta e trattamento dei dati personali degli utenti italiani e la loro conservazione su server in Cina.
giovedì 13 febbraio 2025
Il brutalismo: una modesta proposta politico-linguistica
Una pericolosa deriva alla quale non troviamo risposta
Ogni giorno ha la sua infamia. Accadeva anche prima di Trump e prima di Meloni, naturalmente, ma stiamo assistendo a una accelerazione del tempo storico, sotto il segno di qualcosa che propongo di chiamare “brutalismo”, prendendo in prestito un termine in uso nel linguaggio della storia dell’architettura, ma anche dell’arte, della tipografia e della letteratura. Brutalismo indica una poetica che elimina l’imbellettatura, gli ornamenti, la stessa ricerca della bellezza, e mette in campo i materiali con cui si costruisce, mattoni, cemento, acciaio, rame e così via.
mercoledì 12 febbraio 2025
Il prezzo dell’euro: la vittoria francese sulla sovranità monetaria europea
Sempre più necessari, sempre più discriminati
di Giovanni Vale
L’ultimo caso è avvenuto a inizio novembre. A Spalato, quattro lavoratori stranieri sono stati aggrediti nel giro di poche ore da altrettanti cittadini croati, poi arrestati dalla polizia. Si tratterebbe, secondo le forze dell’ordine, di “attacchi a sfondo razziale”, di cui questa volta sono rimasti vittima dei fattorini di origine nepalese e indiana, ma che sono purtroppo sempre più comuni nel paese.
La Croazia è da anni alle prese con una forte emigrazione e con l’invecchiamento della propria popolazione, scesa da circa 4,3 milioni di abitanti nel 2011 a 3,8 milioni nel 2021. Per far fronte a queste problematiche, a partire dal 2021 Zagabria non impone più limiti al numero di lavoratori stranieri che possono trasferirsi nel paese.
martedì 11 febbraio 2025
Mani pulite addio: più di un italiano su due crede al teorema dei giudici politicizzati
Le pensioni di domani
Il sistema previdenziale italiano sta subendo un drastico ridimensionamento, con assegni futuri sempre più bassi e un’età pensionabile in costante aumento. Le politiche del Governo favoriscono il contributivo puro, penalizzando i lavoratori e aggravando le disparità tra generazioni, salari e diritti
Da quanto visto con la Manovra di Bilancio 2023, in materia previdenziale il Governo Meloni si è letteralmente rimangiato quanto spergiurato in campagna elettorale. E le promesse sono state letteralmente cancellate anche con la ultima Manovra che assegna alle pensioni minime cifre irrisorie.
Oggi, chi al 31 dicembre 1995 aveva maturato 18 anni di contributi e quindi poteva beneficiare del calcolo retributivo è ormai in pensione e, quindi, ancora per alcuni anni avremo lavoratori\trici con un sistema misto, calcolato in base alla retribuzione fino alla fine del 1995 e con il sistema contributivo dal 1996 in poi. Nell’arco di pochissimi anni resteranno in attività solo lavoratori entrati dopo il 1996 e quindi si applicherà in toto il contributivo che comporta un assegno pensionistico decisamente inferiore, a parità di anni lavorati, rispetto a quanto percepito dalle generazioni precedenti.
sabato 8 febbraio 2025
Sa tutto ma non insegna: ChatGpt è il professore perfetto per i nostri tempi
Quel desiderio di chattare con l’IA e distruggere la scuola per sempre. Finalmente i ragazzi non sapranno niente in modo omogeneo, quindi democratico
giovedì 6 febbraio 2025
Pnrr: speso meno di un terzo dei fondi
di Openpolis
mercoledì 5 febbraio 2025
Georgia e Unione europea, un rapporto complicato
di Marilisa Lorusso
L’attenzione della Georgia verso l’Occidente ha preso forma nell’immediato periodo che ha seguito la disgregazione dell’Urss e soprattutto dall’ascesa al potere di Eduard Shevardnadze. La Georgia ha rafforzato i legami con l’Unione Europea attraverso l’Accordo di partenariato e cooperazione (Pca) del 1996.
Mps-Mediobanca: quando la finanza privata incontra il governo
di Rony Hamaui
Il sistema bancario italiano è in fermento. Dopo il tentativo di Unicredit di acquisire Commerzbank e Banco Bpm e quello di Banca Ifis di rilevare Illimity, ora è Monte dei Paschi di Siena a lanciare un’offerta su Mediobanca. Il brutto anatroccolo vuole comprarsi la più blasonata delle banche italiane.
Intendiamoci, in tutti i casi (con la parziale eccezione di Banca Ifis) si tratta di offerte pubbliche di scambio (Ops), dove gli azionisti delle banche target non ricevono soldi in cambio dei titoli che cedono, ma solo azioni dell’acquirente: “figurine contro figurine”, come si dice in gergo.
martedì 4 febbraio 2025
Paradisi fiscali: l’Italia perde 10 miliardi di euro l’anno
di Andrea Di Turi
Che balzo in avanti potrebbe fare il nostro Paese nella sanità, nell’istruzione, nei servizi sociali o nelle politiche di contrasto alla crisi climatica – solo per fare alcuni esempi -, se lo Stato avesse 10 miliardi di euro in più da spendere ogni anno? Purtroppo non li ha. Perché questi soldi vengono fagocitati dai paradisi fiscali. O meglio, da chi fra i nostri concittadini vi trasferisce ricchezze e profitti. Giocando a nascondino col fisco, sulle spalle di tutti gli altri.
sabato 1 febbraio 2025
Gino Roncaglia: «Credevamo ai supercomputer come Hal 9000, ci siamo sbagliati»
di Marcello Pelizzari
Filosofo e saggista italiano, Gino Roncaglia è docente di editoria digitale, filosofia dell’informazione e digital humanities presso l’Università di Roma Tre. È considerato fra i pionieri dell’uso di Internet in Italia e delle riflessioni sulle sue potenzialità culturali. Questa intervista è stata rilasciata in occasione del Premio Möbius all’Università della Svizzera italiana, a Lugano, con un intervento dal titolo La biblioteca oggi e domani con l’IA.
Professore, innanzitutto: da ignoranti, crediamo che l’intelligenza artificiale non abbia nulla a che fare con la cultura o, meglio, con l’idea che abbaiamo di cultura. Non è così, giusto?
«Farei, innanzitutto, una premessa. C’è un primo, fondamentale rapporto fra i sistemi di intelligenza artificiale e noi. Ed è, banalmente, il fatto che siamo stati noi a crearli. Sono, quindi, un prodotto della nostra intelligenza. Possiamo parlare, allora, di un rapporto genetico. Un altro aspetto importante riguarda il cambiamento di paradigma degli ultimi decenni. L’intelligenza artificiale esiste dagli anni Cinquanta del secolo scorso, ma originariamente era basata su un paradigma logico-linguistico. Ovvero, sull’idea che la nostra intelligenza fosse basata sulla capacità di ragionare e di usare il linguaggio. E che, di riflesso, logica e linguaggio fossero sistemi governati da regole. Di qui l’idea che, per costruire computer intelligenti, bisognasse individuare quelle regole e darle alla macchina. Era, questa, l’idea alla base di HAL 9000, il supercomputer di 2001: Odissea nello spazio. Kubrick chiese la consulenza di Marvin Minsky, all’epoca il massimo esperto mondiale di intelligenza artificiale. Quando venne girato il film, riassumendo, Minsky credeva che entro il 2001 avremmo avuto supercomputer di quel tipo».
Così non è stato: perché?
«Per due motivi. Il primo: quel modello non era sufficiente, nella misura in cui logica e linguaggio sono due componenti importanti ma non è detto che siano alla base dell’intelligenza. O, se preferite, l’intelligenza in realtà è qualcosa di molto più complesso: gli aspetti logico-linguistici sono il risultato di un’evoluzione. Il secondo, strettamente legato al primo: la nostra intelligenza non è solo un obbligo logico e linguistico. Come individuare, allora, meccanismi che riproducano il nostro comportamento?».
E qui, immaginiamo, arriviamo a un nuovo paradigma.
«Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale ha lavorato su un paradigma completamente diverso. Legato alle cosiddette reti neurali. L’obiettivo, in questo caso, è imitare il funzionamento dei neuroni del nostro cervello. Ma partendo da premesse probabilistiche e non più deterministiche».
Come funziona, allora, un sistema di intelligenza artificiale moderno?
«In maniera, appunto, statistica e probabilistica. In maniera, quindi, in parte imprevedibile, sebbene noi conosciamo che cosa ci abbiamo messo dentro. Siamo stati noi a dettare i parametri e le regole, ma nonostante ciò non possiamo prevedere con esattezza il modo in cui questi sistemi si comporteranno».
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Perché è il momento per un social network europeo
di Filippo Lubrano
Negli ultimi anni l’ecosistema dei social network ha subito profonde trasformazioni, essenzialmente peggiorative rispetto alle speranze, che auspicavano potessero costituire uno strumento per l’empowerment dei cittadini. Le piattaforme consolidate – da Facebook a Twitter (ora X) – sono state messe alla prova da scandali di privacy, manipolazioni algoritmiche e un crescente malcontento tra gli utenti, culminato in una costante (sebbene non massiccia) evasione verso alternative meno invasive.
La diatriba sul ban di TikTok, seguito da una migrazione verso altre piattaforme cinesi (in primis XiaoHongShu, o “Little Red Book” nella versione anglicizzata) per il momento non ancora oggetto di minacce da parte dell’amministrazione americana, ha dimostrato come gli utenti siano disposti a tutto pur di mantenere la loro dose di intrattenimento (o brain-rot, come dicono a Oxford).
Perché tutti parlano dell’AI cinese DeepSeek
di Luca Sambucci
DeepSeek ha fatto irruzione sulla scena dell’intelligenza artificiale come un outsider determinato a riscrivere le regole del gioco. Ne avevamo già parlato su questo sito il 4 dicembre scorso, quando la documentazione tecnica era piuttosto scarsa. Ora con il lancio di DeepSeek-R1, un modello di linguaggio avanzato capace di competere con giganti come quelli di OpenAI, l’azienda cinese ha dimostrato che innovazione ed eccellenza non sono prerogative esclusivamente riservate a chi dispone di risorse illimitate.
Alla base del successo di DeepSeek-R1 vi è un approccio tecnico audace e innovativo. Il team ha puntato tutto sull’apprendimento per rinforzo (reinforcement learning o RL), evitando la necessità di dataset supervisionati e curati. Questo approccio ha consentito al modello di sviluppare capacità di ragionamento indipendenti, supportate da catene di pensiero (chain-of-thought, CoT) in grado di affrontare compiti complessi con logica e precisione.
venerdì 31 gennaio 2025
L’utopia concreta di Adriano Olivetti
di Vincenzo Casapulla
mercoledì 29 gennaio 2025
Il futuro democratico della Serbia passa attraverso le proteste di piazza
In Serbia continuano la mobilitazione e le proteste popolari contro la corruzione e per la giustizia per le vittime del crollo della tettoia della stazione a Novi Sad. Il racconto dettagliato degli ultimi giorni
di Massimo MorattiDopo le manifestazioni studentesche e l’occupazione di scuole e facoltà, i gruppi studenteschi hanno organizzato il 24 gennaio 2025 uno sciopero generale in tutto il paese e lunedì 27 hanno bloccato lo snodo nevralgico di Autokomanda, uno dei principali incroci della capitale Belgrado.
Venerdì 24 gennaio, Belgrado e molte altre città della Serbia, hanno manifestato contro la corruzione e la mancanza di trasparenza del governo.
martedì 28 gennaio 2025
Trump e le guerre del dollaro
di Mario Seminerio
Come noto anche ai paracarri, Donald Trump ritiene che un deficit commerciale indichi debolezza economica e geopolitica. Le cose non stanno sempre e necessariamente in questi termini. Di certo, così non stanno per gli Stati Uniti, che dispongono della valuta di riserva planetaria e beneficiano (ma evidentemente per Trump non è così) di afflussi di capitale che a loro volta sono l’immagine speculare del deficit commerciale.
Come che sia, Trump vuole un riequilibrio del deficit commerciale americano ma anche un dollaro che resti forte.
Golden power: il governo faccia voto di astinenza
Nelle ultime settimane si è parlato molto di Golden Power. Lo si è fatto in termini generali (“sta funzionando, e lo dimostra il fatto che l’abbiamo utilizzato con sapienza, responsabilità e sempre in maniera efficace”, ha detto il ministro Adolfo Urso). E lo si è fatto in relazione ai casi che hanno agitato le cronache finanziarie e industriali: per esempio l’opa lanciata da Unicredit sul Banco popolare di Milano alla fine dell’anno scorso e l’offerta pubblica di scambio di Monte dei paschi di Siena su Mediobanca, oltre alla joint venture tra Generali e Natixis nel settore assicurativo.