Anno IX - Numero 12
La storia insegna, ma non ha scolari.
Antonio Gramsci

martedì 14 marzo 2017

Perché i salari non crescono

Anche in periodi di deflazione come quello in cui viviamo i salari reali non crescono. I dati Istat confermano che la retribuzione lorda media di un dipendente a tempo pieno, calcolata a prezzi del 2015, era pari nel terzo trimestre del 2016 a 2.464 euro mensili (poco più di 1.800 euro netti). Dieci anni prima, nel terzo trimestre del 2006, era identica: 2.463 euro mensili. 

di Leonello Tronti

Si dirà che il problema è la crisi che, colpendo le imprese due volte tra il 2008 e il 2013, ha proibito qualunque crescita del potere d’acquisto dei salari. Ma se andiamo più indietro e guardiamo cos’è successo prima, quando la crisi non c’era, l’Eurostat ci dice che fatta 100 la retribuzione reale media di un dipendente a tempo pieno italiano nel 1995, nel 2006 l’indice aveva raggiunto il valore di 101,5, anche se nel frattempo l’indice del reddito lordo prodotto dall’economia era passato da 100 a 118,3. Dunque le retribuzioni italiane sono – da almeno 22 anni – rigide verso l’alto, insensibili alla congiuntura. Il dipendente italiano a tempo pieno (quello fortunatamente non toccato dall’enorme crescita del lavoro flessibile) guadagna oggi in termini reali più o meno quello che guadagnava nel 1995.

Perché in Italia i salari non crescono? La risposta è semplice: perché non è previsto che crescano. Il modello contrattuale italiano stabilisce infatti che i contratti nazionali traguardino l’inflazione – ovvero che i salari reali non crescano; e demanda l’ipotetica crescita dei salari reali ai contratti aziendali o territoriali i quali, però, toccano a stento (e per cifre assai modeste) il 30% dei dipendenti delle imprese private. Ne consegue che per il 70% o più dei dipendenti privati il potere d’acquisto dei salari è ancorato ad eterno al valore del 1993, anno di varo del nostro bel modello contrattuale. Mentre per quelli che hanno la fortuna di avere un contratto aziendale la crescita è mediamente modesta, molto modesta.

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