Anno IX - Numero 12
La guerra non è mai un atto isolato.
Carl von Clausewitz

mercoledì 2 dicembre 2020

Berlino chiede all'Europa di aumentare la leadership tedesca

Dai grandi e potenti Think Tank tedeschi arrivano nuove idee sul futuro della geopolitica tedesca ed europea, con implicazioni importanti anche per l'Italia

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La crescente inquietudine presente fra gli strateghi politici tedeschi deriva dal fatto che a loro avviso, gli sforzi fatti finora per rafforzare la politica estera e militare, non sarebbero stati sufficienti per realizzare fino in fondo l'ambizione di trasformare la Germania in una potenza di respiro mondiale. Si fa spesso riferimento alla campagna di politica globale avviata da Berlino nel 2014, partita proprio con tre discorsi tenuti durante l'annuale Conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera ad inizio 2014; all'epoca il presidente tedesco Joachim Gauck, il ministro degli esteri Frank-Walter Steinmeier e il ministro della difesa Ursula von der Leyen, nel quadro di un'azione politica concertata e con una notevole copertura mediatica, si erano pronunciati in favore di una politica globale più aggressiva. Da allora infatti gli esperti parlano del cosiddetto "consenso di Monaco". Dal 2014 in effetti il governo tedesco ha compiuto più di un passo verso una politica globale di più ampia portata; non da ultimo, come ha osservato la scorsa settimana Wolfgang Ischinger, il capo della Conferenza sulla sicurezza, la Germania finora ha aumentato il suo budget militare di circa il 40%, e in futuro intende aumentarlo ulteriormente. Sono infatti in arrivo progetti di riarmo per diversi miliardi di euro.

Il destino dell'Europa
Ma ciò non è stato sufficiente, almeno secondo un recente documento strategico redatto dalla Conferenza di Monaco di Baviera sulla sicurezza. Nel frattempo attorno agli organizzatori della conferenza si è formato un apparato, che si comporta sempre di piu' come un think tank di politica estera e militare. Di fronte all'escalation dei conflitti fra le potenze globali, la Germania si trova "di fronte a una decisione di portata storica", scrivono gli autori del documento: se semplicemente continua la sua politica estera e militare, si trasformerà insieme all'UE "in una 'appendice eurasiatica, dominata da altre potenze".  L'attuale "passaggio epocale nella politica mondiale" - l'ascesa della Cina e il conseguente declino degli Stati Uniti, nonché l'aspra lotta di potere tra di loro - richiede che "l'Europa prenda il proprio destino nelle sue mani" e rafforzi con energia la sua politica mondiale. Berlino e l'UE, inoltre, hanno in gran parte fallito nei loro piani per ottenere il controllo della cintura di Stati intorno all'UE - dal Nord Africa al Medio Oriente e all'Ucraina. "Il nostro vicinato, dalla Libia alla Bielorussia" nel corso degli ultimi anni è stato "travolto dalle fiamme", ha dichiarato recentemente il Commissario UE per gli Affari Esteri Josep Borrell, il quale chiede anche un'intensificazione degli sforzi politici su scala globale dell'UE.

La leadership tedesca
La Conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera propone pertanto un approccio pianificato e sistematico. La Germania, ad esempio, "per rendere l'Europa capace di agire", "deve prima definire i propri interessi strategici a livello nazionale". Poi dovrebbe consolidare il suo "ruolo di leadership" all'interno dell'UE: "solo se la Germania si farà carico del ruolo di leader, che dovrebbe rivestire in quanto maggiore Stato membro dell'Unione, l'Europa sarà in grado di agire in modo sovrano" [5]. "Il ruolo di leadership della Germania" sarà il "presupposto per un'Europa capace di agire in tutti i settori della politica estera e della sicurezza". Ciò servirà "sia per affrontare le minacce globali come il riscaldamento del pianeta, le migrazioni e le pandemie", ma anche "per competere nel campo dell'intelligenza artificiale e di altre tecnologie strategiche".

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