Anno IX - Numero 27
Il prezzo della libertà? È la solitudine.
Laurence Deonna

giovedì 31 ottobre 2024

Volkswagen in crisi: chiusure, tagli e scioperi. Cosa c’è in gioco per il colosso tedesco

Volkswagen è in pieno terremoto e si prepara a un cambiamento epocale. Il colosso tedesco sta affrontando una delle riorganizzazioni più drastiche della sua storia, con chiusure di stabilimenti in Germania e tagli che potrebbero colpire decine di migliaia di posti di lavoro. Ma cosa c’è davvero dietro questa crisi? Vediamo cosa sta succedendo in casa Vw e quali sono le prospettive per i suoi dipendenti.

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La Strategia di Volkswagen: Riduzione dei Costi e Tagli alla Forza Lavoro
Volkswagen ha annunciato piani per chiudere almeno tre stabilimenti tedeschi, una mossa mirata a ridurre i costi, giudicati troppo alti rispetto a quelli degli impianti internazionali. La Presidente del Consiglio di Fabbrica, Daniela Cavallo, ha reso pubblico il piano durante un’assemblea aziendale a Wolfsburg, e le sue parole sono state chiare: “Nessun impianto è al sicuro!”. Vw sembra intenzionata a trasferire all’estero intere divisioni, mentre in Germania l’obiettivo è un taglio dei costi del 25-50% rispetto alle attuali previsioni.
Il piano comprende:
  • Taglio salariale del 10% e blocco degli aumenti per i prossimi due anni
  • Riduzione di gratifiche e premi per i dipendenti con maggiore anzianità
  • Chiusura di stabilimenti per una produzione più snella e riduzione delle sovracapacità produttive
Con queste misure, Volkswagen punta a risparmiare quattro miliardi di euro, un passo necessario, secondo l’azienda, per sostenere la sua competitività futura.

La Risposta Sindacale: Sindacati e Lavoratori Pronti allo Sciopero
Le reazioni non si sono fatte attendere: i rappresentanti dei lavoratori e il sindacato IG Metall hanno promesso battaglia contro il piano. Cavallo ha lanciato un avvertimento al management di Vw: “Non mettetevi contro i lavoratori di Vw!”. E l’avvertimento non è solo simbolico. La fine della “clausola di pace” a dicembre potrebbe aprire la strada a scioperi di massa se l’azienda non dovesse cambiare rotta.

In questo contesto di tensione, il sindacato IG Metall è in piena mobilitazione e ha avanzato richieste chiare:
  • Aumento salariale del 7%
  • Miglioramenti nelle condizioni per gli apprendisti
La situazione si fa sempre più accesa e una mobilitazione di massa potrebbe essere dietro l’angolo.

Una Crisi che Riguarda Tutto il Settore: Sfide Globali e Sovrapproduzione
Questa crisi non è isolata. Volkswagen riflette un trend più ampio nel settore automobilistico europeo, colpito da fattori come:
  • Aumento dei costi dell’energia e delle materie prime
  • Domanda in calo in Europa
  • Concorrenza sempre più aggressiva dalla Cina
In Europa, Volkswagen si trova anche con una capacità produttiva eccedente di 500.000 veicoli l’anno, di cui ben 300.000 appartengono alla divisione Volkswagen veicoli passeggeri (Vw Pkw). Gli stabilimenti a rischio di chiusura includono siti importanti come Emden e Zwickau, che potrebbero essere sacrificati per contenere le perdite.

Politica e Futuro: Tra Sostegno e Pressioni per il Cambiamento
Vista la portata della crisi, anche la politica è entrata in campo. Il Cancelliere Olaf Scholz ha dichiarato che le decisioni di Volkswagen non devono ricadere sui lavoratori, e che è prioritario preservare i posti di lavoro. Ma tra gli investimenti necessari per l’elettrificazione e le sfide economiche, per l’azienda rimane difficile trovare un equilibrio.

Volkswagen è al centro di una crisi che mette in discussione il suo futuro e quello del settore automobilistico europeo. Tra ristrutturazioni difficili, il rischio di scioperi e un contesto di mercato sempre più competitivo, la strada per il colosso tedesco è tutta in salita. Qualunque sia l’esito, le scelte di oggi avranno un impatto profondo sui dipendenti e sulle comunità legate a Vw, e il settore osserva con attenzione: il cambiamento non è solo un’opzione, ma una necessità.

Sintesi degli articoli pubblicati su Der Spiegel e Telepolis. Traduzione italiana a cura di Voci dalla Germania

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