di Marilisa Lorusso
Il partito al potere in Georgia, Sogno Georgiano, è in competizione per le elezioni del prossimo 26 ottobre su una piattaforma estremamente conservatrice. Ma non si è arrivati a questo quadro elettorale all’improvviso.
Il Sogno in passato aveva compiuto vari passi per rafforzare un’agenda anti-LGBTQ+. L’articolo 36 della Costituzione definiva il matrimonio basato sulla parità di diritti dei coniugi, ma è stato modificato dall’attuale governo: ora recita esplicitamente che il matrimonio debba essere tra un uomo e una donna.
L’emendamento è stato il fiore all’occhiello di una campagna per “resistere alla colonizzazione morale” da parte dell’Occidente. Dal punto di vista giuridico non è cambiato nulla: già l’articolo 1106 del codice civile definiva il matrimonio come unione volontaria tra una donna e un uomo allo scopo di creare una famiglia. Pertanto, i matrimoni gay non erano consentiti prima della modifica costituzionale. Ma il segnale era stato dato.
Gli ultimi due primi ministri espressi dal Sogno hanno partecipato per due anni consecutivi alla Conferenza di azione politica conservatrice che si tiene in Ungheria, dove si incontrano le principali forze conservatrici del Vecchio continente.
Irakli Garibashvili vi ha tenuto un discorso contro la propaganda LGBTQ+ e in seguito ha suggerito di promuovere un’educazione alla prevenzione LGBTQ+ negli asili georgiani.
A causa di questa forte posizione omofobica il Sogno ha perso la sua affiliazione nella famiglia dei partiti europei, ed è stato escluso dai socialisti europei. La Georgia è uno Stato candidato all’Unione Europea e i suoi partiti politici possono essere quindi membri osservatori dei partiti europei rappresentati nel Parlamento dell’Unione Europea.
Omofobia, ultimo atto
Nella primavera del 2024 il governo georgiano ha messo a punto un pacchetto che nel complesso sarà simile alla famigerata legge adottata in Russia sulla propaganda omosessuale. Questo pacchetto comprende una legge di base e 18 emendamenti relativi a varie leggi georgiane, comprese quelle su lavoro e istruzione.
Il 26 giugno 2024 la Commissione di Venezia del Consiglio d’Europa ha pubblicato il suo parere sulla legge e sugli emendamenti. La Commissione ha invitato il governo georgiano a “riconsiderare interamente questa proposta legislativa e a non procedere con la sua adozione” o, se se avesse deciso di procedere con la sua adozione, a rimuovere/modificare alcuni articoli in modo da garantire la non discriminazione delle persone LGBTQ+ e rispetto della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
Il 27 giugno 2024, il Parlamento della Georgia ha approvato la proposta di legge in prima lettura. Il 4 settembre 2024 ha votato 81-0 a favore della proposta di legge in seconda lettura. Il 17 settembre 2024, la legge è stata approvata in terza e ultima lettura con 84 voti favorevoli e 0 voti contrari, uno degli ultimi atti adottati dalla legislatura in dirittura di arrivo, in una seduta boicottata dall’opposizione come tutte quelle dall’adozione della legge sugli agenti stranieri.
La presidente georgiana Salomè Zurabishvili ha dichiarato che avrebbe posto il veto al disegno di legge. Tuttavia, il parlamento ha voti sufficienti per annullare il suo veto, come già successo in passato.
Il pacchetto adottato consiste nella legge “Sulla protezione dei valori familiari e dei minori”. Il pacchetto nell’insieme vieta forme alternative di matrimonio e impedisce alle persone che si identificano con qualcosa di diverso dal proprio genere o alle persone non eterosessuali, comprese le persone single, di adottare un bambino.
Mira inoltre a impedire che il sesso di una persona venga identificato come diverso dal suo genere nei documenti rilasciati dallo stato, a vietare interventi chirurgici di ri-assegnazione sessuale o altri interventi medici.
Vieta anche la “propaganda LGBTQ+” negli istituti scolastici, ma anche in televisione, nei canali di informazione pubblica e nella pubblicità. Ciò include qualsiasi informazione che promuova l’identificazione tra persone dello stesso sesso e le relazioni tra persone dello stesso sesso. In breve, gli omosessuali devono ridiventare invisibili e deve essere loro tolta la possibilità di esprimersi pubblicamente e di perorare la propria causa.
A tal fine il pacchetto di leggi vieta raduni e manifestazioni che promuovano l’identificazione di genere diversa dal sesso biologico. Il destino degli eventi del Pride è quindi molto precario, essendo già stati trasformati in una caccia all’uomo da parte di gruppi omofobi e mai tutelati efficacemente dal governo.
L’adozione del pacchetto è stata seguita da forti preoccupazioni da parte dei partner internazionali.
Josep Borrell, vicepresidente della Commissione europea, ha twittato : “Il parlamento georgiano ha adottato leggi sui ‘valori della famiglia e la protezione dei minori’ che mineranno i diritti fondamentali delle persone e aumenteranno la discriminazione e la stigmatizzazione. Invito la Georgia a ritirare questa legislazione, allontanando ulteriormente il paese dal suo percorso verso l’UE”.
L'omicidio di Kesaria Abramidze
Il giorno successivo alla terza lettura del pacchetto di leggi, Kesaria Abramidze , nota transgender georgiana, è stata trovata brutalmente assassinata nel suo appartamento.
Il Social Justice Center (SJC), un’organizzazione di vigilanza sui diritti umani, ha affermato in reazione all’omicidio che: “Esiste una correlazione diretta tra l’uso dell’incitamento all’odio in politica e i crimini generati dall’odio […] È passato quasi un anno da quando il governo del Sogno Georgiano ha cominciato a utilizzare in modo aggressivo il linguaggio omo/bi/transfobico attraverso mezzi di propaganda di massa […] È certo che la politica di odio ha gravi conseguenze: molestie nei confronti delle persone LGBTQ+, la loro emarginazione e violenza contro di loro. Il caso dell’omicidio di Kesaria Abramidze non può essere compreso senza questo contesto generale”.
La presidente Salomè Zurabishvili ha partecipato ai suoi funerali, evento di grande portata per un paese come la Georgia.
Il Sogno Georgiano invece prevede che la protezione dei valori della famiglia e dei minori sarà assicurata dalla legge costituzionale e chiede all’elettorato di garantire al partito la maggioranza costituzionale. La leader del partito e magnate Bidzina Ivanishvili, durante la campagna elettorale ha dichiarato che “le cosiddette unioni civili tra persone dello stesso sesso, l’adozione di un bambino da parte della coppia LGBTQ+, le operazioni di cambio di sesso, la propaganda LGBTQ+ nei media, nelle scuole, ecc.”. deve essere vietato dalla costituzione.
Ivanishvili ha aggiunto poi che “le forze anti-cristiane stanno cercando di cancellare tutte le identità di nazioni, stati e individui”, aggiungendo che l’obiettivo di tali forze è “trasformare una persona in un essere senza dignità o moralità”.
Marilisa Lorusso per Osservatorio Balcani Caucaso
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