Anno IX - Numero 10
Non è sufficiente parlare di pace. Bisogna crederci.
Eleanor Roosevelt

martedì 8 gennaio 2019

Il Bail-in e i falsi allarmismi allo sportello

Ammettiamo che uno dica: "Guardi che io potrei fallire. Segua quindi i miei consigli in materia economica". Ci sarebbe da restare attoniti per una tale faccia tosta, che meriterebbe risposte del tipo "Mica matto! Me ne guardo bene". Eppure le banche italiane si comportano proprio così

di Beppe Scienza

Qual è infatti una delle tecniche di vendita per rifilare ai clienti fondi, polizze e altre trappole del risparmio gestito? Convocarli, se il loro conto supera i 100 mila euro e fargli presente il rischio di bail-in. Cioè la normativa che, in caso di gravissime difficoltà della banca stessa, prevede che vengano colpite prima le sue obbligazioni, ma poi anche i soldi nei conti correnti e libretti per la parte oltre i 100 mila euro a testa. Premurosamente si spiega anche al cliente che il fondo interbancario di autotutela dei depositi protegge solo fino alla stessa cifra.

Ma questa è solo la prima parte del discorso, cui segue immancabilmente la seconda. Il premuroso bancario è infatti pronto a indicare al cliente fondi, polizze e roba simili, dove converrebbe trasferire la liquidità per evitare il rischio del bail-in.

Tutto ciò, significa più o meno questo: "I nostri dirigenti sono così inaffidabili, inetti o disonesti che potremmo finire peggio della Banca Popolare dell’Etruria o di Vicenza, dove i conti correnti non furono minimamente toccati. Noi non sappiamo gestire la nostra banca, ma sappiamo consigliarle dove mettere i suoi risparmi". E dove li indirizzano? Per esempio in fondi che gestiscono loro stessi oppure altre società con cui sono in combutta per spartirsi grasse commissioni. Da ridergli in faccia o peggio.

Come stanno in realtà le cose? Per i soldi sui conti presso le banche italiane il rischio è praticamente nullo e così è sempre stato. Quando infatti la Banca Popolare di Vicenza minacciava di saltare, come poi avvenne, io non mi preoccupavo per nulla quando il saldo del mio conto superava il tetto massimo in questione.

La garanzia che conta non è di natura giuridica, bensì politica, cioè del sistema. Che vuole comunque protetti i soldi sui conti correnti e libretti. Per cui non si corrono veri pericoli anche sopra i centomila euro, in particolare in banche vigilate dalla Banca Centrale Europea. E comunque, per un’ipotetica maggior sicurezza, uno semmai sposta l’eccedenza su un’altra banca.

Sottoscrivendo fondi, polizze, certificati ecc. non si parla invece di rischio bensì di certezza di farsene portare via da gestori, emittenti, collocatori, venditori e cosiddetti consulenti.

Beppe Scienza