Anno IX - Numero 11
La morte è il limite di ogni cosa.
Orazio

martedì 27 giugno 2017

Come la Grecia è diventata una colonia della Germania



La situazione della Grecia, alle prese con l’ennesimo capitolo del suo salvataggio fatto di tagli, sudore, sangue e concessioni ai creditori riportata in un articolo pubblicato su Politico. Quando al ministro degli esteri polacco è stata chiesta la ragione della sua riluttanza ad aderire all’euro, la sua risposta è stata semplice: non vogliamo fare la fine della Grecia, che grazie all’euro è diventata una colonia tedesca.

di Mattew Karntschnig

Povero Alexis Tsipras.
Da giorni ormai, il leader greco sta attaccato al telefono per cercare di ottenere le migliori possibili condizioni per il suo Paese, in vista dell’ultimo capitolo dell’infinito ciclo di salvataggi. Per ora, i suoi sforzi gli sono valsi più sberleffi che rispetto – specialmente in Germania. “Lui continua a chiamare, e il cancelliere continua a ripetergli: ‘Alexis, questa faccenda devono deciderla i ministri delle finanze’”, ha dichiarato il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schäuble martedì, riferendosi ai tentativi del Primo Ministro ellenico di portare Angela Merkel dalla sua parte.

Giovedì i ministri delle finanze dell’eurozona avranno un incontro in Lussemburgo per decidere se concedere altri 7 miliardi di euro di aiuti alla Grecia. Nessuno mette in dubbio che Atene avrà questi soldi. Schäuble martedì l’ha praticamente promesso. Ma Tsipras vuole qualcosa di ancora più prezioso: una riduzione del debito.

Nessun economista degno di questo nome crede davvero che la Grecia sarà mai in grado di uscir fuori dai 300 miliardi di debito che la opprimono senza una significativa riduzione del debito da parte dei suoi creditori. Ciò significa convincere la Germania, il maggior creditore.

Per gran parte del decennio di depressione della Grecia, il paese è rimasto in ostaggio della sua politica interna. Ora, è ostaggio della politica interna tedesca.

Berlino, che a lungo si è opposta al taglio del debito, si rifiuta di capitolare. Il prossimo Settembre ci saranno le elezioni generali in Germania, e di conseguenza la Merkel e Schäuble fino a quel momento non ammorbidiranno la loro posizione. Il salvataggio della Grecia è un argomento politicamente tossico in Germania, e qualsiasi accordo che preveda un taglio del debito verrebbe visto internamente come un’ammissione che lo sforzo per salvare la Grecia è fallito – a spese dei contribuenti tedeschi.

Nel corso degli anni, la Germania ha accettato silenziosamente forme più nascoste di taglio del debito, come l’estensione delle scadenze del debito greco e la riduzione dei tassi di interesse. Ma un taglio vero e proprio, come chiede il Fondo Monetario Internazionale, sarebbe inaccettabile. Quantomeno fino al giorno delle elezioni. Sfortunatamente per Tsipras, c’è poco che lui possa fare. Una delle principali ragioni per cui desidera il taglio del debito è che questo consentirebbe alla BCE di includere la Grecia nel suo programma di acquisto di titoli di stato, noto come QE.

Questo aiuterebbe molto ad accrescere la fiducia degli investitori nella stabilità greca. Ma la Grecia non può essere inclusa nel programma finché il peso del suo debito è ritenuto insostenibile. E dato che il QE della BCE dovrebbe presto cessare, la Grecia potrebbe non vederne mai i benefici.
Tsipras potrebbe tentare di non raggiungere un accordo questa settimana, portando la questione la prossima settimana sul tavolo del summit dei leader Europei a Bruxelles. Ma non farebbe nessuna differenza.
La verità è che l’Europa non ascolta più la Grecia da molto tempo.

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