Anno IX - Numero 12
La guerra non è mai un atto isolato.
Carl von Clausewitz

martedì 30 maggio 2017

Investimenti esteri in Italia: la Svezia dice sì

Come attrarre gli investimenti esteri in Italia? Il tema è uno dei più scottanti della nostra economia. Da sempre. 

di Franco Vergnano

Grazie alle periodiche copertine dell’Economist (con il Bel Paese in stampelle o sull’orlo del burrone), di Der Spiegel (spaghetti e pistola con contorno di mafia) e altri media internazionali, non godiamo certo di buona fama. Burocrazia, ritardi nella giustizia, tassazione elevata, incertezze giuridiche e costo del lavoro sono i principali elementi che, secondo gli esperti della European House Ambrosetti di Milano, frenano le multinazionali ad investire nel nostro Paese.

C’è però una nazione che, dopo aver fatto una indagine tra i suoi abitanti, è contenta della sua esperienza in Italia, come racconta Giuliana Massimino, Board Member della Camera di commercio italo-svedese in Italia (Assosvezia): «Abbiamo raccolto dalle aziende associate dati qualitativi e quantitativi sugli investimenti e sulle prospettive di sviluppo delle aziende svedesi in Italia. Il risultato è stato positivo».

Da sempre esiste in Italia il mito della Svezia e dei suoi abitanti, che secondo gli stereotipi sarebbero un popolo alto, biondissimo e dal temperamento meno aperto rispetto al nostro. Partendo da questi presupposti è difficile immaginare che, invece, gli svedesi siano parecchio espansivi, soprattutto quando si parla di business e affari. Attualmente vivono in Italia poche migliaia di cittadini svedesi, una presenza non molto rilevante in un Paese che conta una popolazione di oltre 60 milioni di persone. Questo numero assume però un peso di ben maggiore importanza quando si parla di aziende. Distribuito sul territorio italiano esiste un mondo silenzioso di imprese svedesi attento all’efficienza e al rispetto dei valori fondamentali della cultura scandinava, come la tutela dell’ambiente.

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