Anno IX - Numero 10
Non è sufficiente parlare di pace. Bisogna crederci.
Eleanor Roosevelt

martedì 15 gennaio 2019

Spagna e Germania: inizia l'era senza carbone

Spagna e Germania: inizia l'era senza carbone

01/0117:20
    Madrid investirà 2,13 miliardi di fondi europei per chiudere le sue ultime miniere e sviluppare energie rinnovabili

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    Dal primo gennaio 2019 la Spagna abbandona il carbone. Lo fa con un piano da 2,13 miliardi di euro, sovvenzionato dall’Unione Europea, che chiuderà tutti gli stabilimenti improduttivi presenti nel Paese. 250 milioni di euro andranno - indirettamente - ai minatori. Nelle regioni di Asturie, Aragona, e di Castiglia e Leòn questi fondi serviranno a riconvertire miniere inutilizzate, pagare pensioni anticipate, e riformare i lavoratori per inserirli nell’industria delle energie rinnovabili.

    La fine dal carbone è stata fortemente voluta dal governo socialista Sánchez, che ha fatto della questione ambientale uno dei suoi cavalli di battaglia, nonostante i minatori siano da sempre uno zoccolo duro dei socialisti alle elezioni.
    Il carbone spagnolo è comunque in una crisi irreversibile: la popolazione di minatori è scesa dai 100.000 degli anni Cinquanta a poco più di 2.000, e il carbone copre meno del 10% del fabbisogno energetico nazionale. I socialisti sono convinti che questa transizione dolce sia un vantaggio per tutti.

    Anche la Germania ha recentemente vissuto la fine di un’era. Sono chiuse le ultime miniere di carbone della Ruhr, la valle del miracolo economico e industriale del dopoguerra. Le cause sono simili a quelle spagnole: i 600.000 minatori degli anni Cinquanta sono diventati meno di 5.000, e il carbone tedesco è stato sostituito dal carbone russo, americano e australiano.

    A essere chiuse solo le miniere di antracite, il carbon fossile più antico e prezioso. La Germania continuerà a estrarre lignite, meno costosa, ma più inquinante. Il distacco dalla lignite non sembra ancora possibile, considerando che il Paese produce più di un terzo della sua energia bruciando carbone. A febbraio è atteso il rapporto di una commissione energetica governativa, che delineerà le strategie per una transizione totale alle energie rinnovabili. Molti, però, sono convinti che le rinnovabili da sole non siano abbastanza. Solo pochi anni sembrava certo che l'estrazione sarebbe continuata fino al 2040.

    Si potrebbe pensare a un trend europeo, ma non è così. A differenza di Spagna e Germania, Paesi come la Polonia, la Slovacchia e la Repubblica Ceca non sono affatto disposte a chiudere le loro miniere. La Polonia, in particolare, è il più grande produttore di carbone europeo.

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