Anno IX - Numero 10
Non è sufficiente parlare di pace. Bisogna crederci.
Eleanor Roosevelt

martedì 6 giugno 2017

La scure di Theresa sui seniores britannici

Nel Regno Unito è scoppiata una forte polemica su uno dei punti del manifesto elettorale-programmatico dei Conservatori di Theresa May, che tocca temi molto delicati per la popolazione, e destinato ad avere un forte impatto futuro sulla dinamica della spesa pubblica. Alla fine, e pare dopo una frana nei sondaggi elettorali, May ha dovuto capitolare, rimangiandosi la misura e tornando alla filosofia del precedente manifesto, redatto da David Cameron.

di Mario Seminerio

Per i servizi sanitari socio-assistenziali, erogati sia in ambito domestico che in strutture di ricovero, il manifesto prevedeva che lo stato recuperasse i costi delle prestazioni alla morte del paziente-contribuente, tolte 100 mila sterline da assegnare agli eredi. In pratica, il social care si sarebbe trasformato in un’aliquota del 100% sulle successioni, con franchigia appunto di 100mila sterline.
Una sorta di roulette (verosimilmente russa) col destino: se muori improvvisamente (o comunque in tempi non lunghi), i tuoi eredi sono salvi; se ti viene l’Alzheimer, i tuoi eredi riceveranno briciole. Il manifesto di David Cameron prevedeva invece un tetto di 72 mila sterline di spese socio-sanitarie assistenziali, a partire dal 2020.

Questo tipo di spese sono soprattutto quelle relative alla cura (o meglio, alla gestione) di patologie prevalenti degli anziani, come le varie forme di demenza. Per questo vi è stata la sollevazione di molti conservatori, che hanno parlato di una “Dementia Tax“. Tale è stata la virulenza della reazione, che la May ha deciso fulmineamente di tornare al tetto di spesa, pur non fornendo ulteriori precisazioni. Il tema è tuttavia destinato a persistere, visto che l’aumento della speranza di vita si accompagna all’esplosione della spesa socio-sanitaria per assistenza legata a queste patologie, e mette forte pressione sulla spesa pubblica.

Come riporta il Financial Times, pare che l’inserimento di queste misure nel manifesto dei Tories sia frutto degli orientamenti del co-chief of staff della May, Nick Timothy, da sempre favorevole ad un inasprimento della tassazione sulle successioni per finanziare riduzioni d’imposta su lavoro ed imprese. Secondo alcune simulazioni, l’introduzione della casa di abitazione nel test dei mezzi per ottenere assistenza domiciliare colpirebbe tra un quarto ed un terzo dei soggetti di età compresa tra 70 e 79 anni con attivi superiori a 100 mila sterline, abitazione inclusa. Questa forte penalizzazione potrebbe indurre la riduzione delle dimensioni dell’abitazione.

Ma la May, a danno degli anziani britannici, non si è limitata a questa controversa misura. Il manifesto prevede anche l’assoggettamento alla prova dei mezzi economici per ottenere il Winter Fuel Payment, un contributo pubblico alle spese per riscaldamento che oggi va agli over 60 purché non istituzionalizzati (cioè non in carcere né in case di cura e riposo), compreso tra 100 e 300 sterline. Il benefit costa oltre 2 miliardi di sterline l’anno e di esso beneficiano quasi 13 milioni di persone, a prescindere dal loro reddito e patrimonio.

C’è poi un’ulteriore misura: ad oggi i pensionati britannici hanno vissuto in un autentico paradiso di rivalutazione dei propri redditi, godendo del leggendario Triple Lock, introdotto nel 2010 dal governo Cameron-Clegg, che stabilisce che le rendite pensionistiche siano rivalutate ogni anno della percentuale maggiore tra inflazione, variazione delle retribuzioni e 2,5%. Una festa permanente e difficilmente sostenibile per le casse pubbliche, avendo un costo stimato in 45 miliardi di sterline in 15 anni. E infatti, May ha detto che il sistema verrà rivisto. Ovviamente in senso assai meno generoso.

Vedremo se la premier si rimangerà i tagli sul “contributo riscaldamento” e sul Triple Lock, come ha fatto con la Dementia Tax. Perché succede sempre quello: si parte baldanzosi con la scure in mano e si torna con un paio di forbicine spuntate. Ma a noi il dubbio sorge, anzi è proprio allo zenit: ma non bastava stampare moneta, per liberarsi di tutte queste angustie legate alla spesa pubblica? Vai a saperlo. Se invece volete sapere come la si pensa qui su questi temi, presto detto: il test dei mezzi economici ci pare una risposta accettabile, in prima approssimazione. 

Sempre disponibili a cambiare idea di fronte ad argomentazioni convincenti, sia chiaro.

Mario Seminerio per Phastidio.net