Anno IX - Numero 12
La storia insegna, ma non ha scolari.
Antonio Gramsci

martedì 4 aprile 2017

Parità d'istruzione ma non di reddito

In Italia, come nella maggior parte dei paesi Ocse, le donne sono oggi più istruite degli uomini. E ciò si riflette anche nelle caratteristiche delle coppie. Ma la probabilità che percepiscano un reddito da lavoro più alto dei compagni rimane bassa.

di Luisa Carrer e Alessandra Casarico

In 970mila famiglie italiane la donna è occupata e l’uomo non ha un lavoro – si tratta dell’8,5 per cento delle famiglie in cui i partner hanno tra i 25 e i 64 anni. In un quarto di queste, l’uomo sta cercando un’occupazione, mentre nelle altre è fuori dalle forze di lavoro. Nel 65 per cento dei casi, c’è almeno un figlio a carico. I dati familiari estratti dalla Rilevazione sulle forze di lavoro e pubblicati dall’Istat il 21 marzo evidenziano come per molte famiglie il lavoro delle donne possa rappresentare l’unica fonte di reddito.
Certamente, almeno in parte, ciò è dovuto alla crisi che ha colpito più aspramente i settori dove sono tipicamente occupati gli uomini. Tuttavia, il ruolo economico delle donne si modifica anche per un fenomeno strutturale che interessa il nostro paese ormai da anni: l’aumento nel livello d’istruzione femminile.

L’istruzione nella coppia
Storicamente, in tutti i paesi Ocse, gli uomini hanno sempre raggiunto livelli d’istruzione superiori rispetto a quelli delle donne. Tuttavia, negli scorsi decenni, i tassi di partecipazione all’istruzione superiore sono cresciuti più rapidamente per le donne che per gli uomini: secondo i dati Istat per il 2015, nella fascia di età tra 25 e 64 anni, la percentuale di laureate è il 19,8 per cento, mentre i laureati sono fermi al 15,3 per cento. Poiché l’istruzione riveste un ruolo centrale nella scelta del compagno o compagna, è naturale aspettarsi che le caratteristiche delle coppie italiane in termini d’istruzione siano cambiate.
Utilizzando i dati dell’Indagine sui bilanci delle famiglie italiane, condotta dalla Banca d’Italia, osserviamo che, nel corso degli ultimi decenni, la percentuale di coppie (sposate o conviventi) in cui la donna ha un livello d’istruzione superiore rispetto a quello del partner (sono dette coppie “ipogamiche”) è aumentata considerevolmente, passando da circa il 13 per cento nel 1989 al 22 per cento nel 2014. L’aumento è stato controbilanciato da una riduzione delle coppie nelle quali, al contrario, l’uomo è ugualmente o più istruito della compagna. Dunque, se tradizione vuole che le donne abbiano partner ben più istruiti di loro, la tendenza si sta progressivamente invertendo. Cambiamenti significativi si osservano anche nelle coppie in cui entrambi i partner hanno lo stesso livello di istruzione. La figura 1 mostra come, al variare del livello d’istruzione dell’uomo, sia cambiata nel tempo la probabilità che abbia una partner ugualmente istruita. Quando consideriamo uomini con basso livello di istruzione, questa decresce sensibilmente: nel 1989, l’85 per cento degli uomini con una licenza elementare (o nessun titolo di studio) ha una compagna con lo stesso livello d’istruzione, mentre nel 2014 la percentuale si attesta appena sopra il 70 per cento. Al contrario, se nel 1989 nemmeno il 40 per cento degli uomini laureati (o con specializzazione post-laurea) è sposato o convive con donne laureate, la percentuale si avvicina al 60 per cento nel 2014.

Continua la lettura su Lavoce.info