Anno IX - Numero 10
Non è sufficiente parlare di pace. Bisogna crederci.
Eleanor Roosevelt

martedì 15 marzo 2022

Lo spreco d’acqua “colossale” nei cantieri del Tav Torino-Lione

La realizzazione della linea ad alta velocità potrebbe determinare ogni anno fuoriuscite d’acqua provenienti dalle falde paragonabili al fabbisogno idrico di 600mila persone. La denuncia del Comitato acqua pubblica di Torino a partire dai dati forniti dalla società italo-francese Telt che ha in mano l’opera

di Duccio Facchini 

La realizzazione della linea ad alta velocità Torino-Lione in Val di Susa potrebbe determinare ogni anno una fuoriuscita d’acqua proveniente dalle falde delle montagne intercettate dalle “trivelle” paragonabile al fabbisogno idrico di 600.000 persone. Il tutto mentre in Piemonte, a fine gennaio di quest’anno, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale dava conto di 50 giorni consecutivi senza pioggia, uno dei 15 periodi secchi più lunghi registrati nella Regione negli ultimi 63 anni.
La denuncia del gigantesco spreco idrico fatta a fine febbraio 2022 dal Comitato acqua pubblica di Torino e dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua non è campata per aria ma è frutto di proiezioni elaborate a partire da dati messi a disposizione, a seguito di un accesso civico, dalla Telt (Tunnel Euralpin Lyon Turin sas), società italo-francese chiamata a progettare, realizzare e gestire la sezione transfrontaliera della linea ferroviaria. I dati sono relativi a qualcosa di già realizzato e perciò misurabile, ovvero il cunicolo esplorativo del Tav a La Maddalena, Chiomonte, lungo sette chilometri, iniziato nel gennaio 2013 e concluso nel febbraio 2017.

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