Anno IX - Numero 12
La guerra non è mai un atto isolato.
Carl von Clausewitz

martedì 26 giugno 2018

Su Facebook arrivano i gruppi a pagamento

Il social network ha lanciato un progetto pilota che, al momento, coinvolge un piccolo numero di gruppi a pagamento dedicati ad argomenti vari, dalla cucina alla pulizia della casa, alla famiglia. Il costo dell’abbonamento per accedere ai contenuti esclusivi va da 4,99 a 29,99 dollari al mese. Obiettivo, monetizzare i creare club virtuali di utenti, oggi gratuiti, dedicati a vari argomenti

di Andrea Daniele Signorelli

Paghereste dai cinque ai 30 dollari al mese per accedere a contenuti esclusivi pubblicati all’interno dei gruppi di Facebook? Il social network ha da poco annunciato l’avvio della sperimentazione che consentirà agli amministratori dei gruppi di chiedere un abbonamento mensile, per entrare a far parte di sottogruppi con post, video e tutorial esclusivi.

Per la fase di test sono stati selezionati alcuni gruppi che si occupano di cucina, della gestione della casa e dell’essere genitori. Tra i primi a sperimentare questa nuova funzione, c’è il gruppo che si occupa di gestione della casa Declutter My Home – creato dalla blogger Sarah Mueller e che a oggi conta oltre 40mila membri – che darà la possibilità di accedere al sottogruppo Organize My Home a chi verserà 15 dollari al mese.

Più costosa invece l’opzione scelta dal gruppo dedicato ai genitori G rown and Flown Parents (80mila membri), che ha creato una sezione dedicata a consigli, suggerimenti e consulenze per l’ammissione ai college che costerà 30 dollari al mese. Chi vorrà continuare a partecipare ai gruppi solo in forma gratuita, potrà comunque vedere un’anteprima dei contenuti premium disponibili per gli abbonati.

In questo modo, amministrare un gruppo molto seguito potrebbe trasformarsi in una vera professione; con la possibilità – come sottolineato proprio da Facebook – di reinvestire gli incassi per creare contenuti di alta qualità o organizzare eventi dal vivo. Per il momento, il social network non preleverà nessuna percentuale dagli abbonamenti; ma se nel futuro (come probabile) dovesse cambiare idea, Facebook avrebbe finalmente trovato il modo di monetizzare uno strumento utilizzato da oltre un miliardo di utenti.

Andrea Daniele Signorelli per La Stampa