Lo afferma uno studio del Pew Reserach Center, specializzato nelle analisi della demografia religiosa, sulla base di scenari diversi a seconda dei flussi migratori
I musulmani potrebbero rappresentare tra il 7,4% e il 14% della popolazione europea entro il 2050, contro il 4,9% nel 2016, secondo uno studio pubblicato dal Pew Research Center sulla base di tre scenari di immigrazione: zero, medio o forte.
L'istituto americano indipendente, conosciuto per le sue analisi della demografia religiosa, ha lavorato sugli scenari relativi ai 28 Paesi membri dell'Unione europea (incluso il Regno Unito), ma anche Norvegia e Svizzera.
Tre scenari di flusso sono stati selezionati da Pew, che stima che al 53% la percentuale dei musulmani tra i migranti arrivati in Europa tra il 2010 e il 2016.
Il primo scenario (zero immigrazione), che postula un fermo immediato e permanente anche dell'immigrazione regolare negli Stati interessati, anticipa che la popolazione musulmana aumenterà dal 4,9% a metà 2016 al 7,4% degli abitanti di questi Paesi nel 2050. Il Pew spiega che "i musulmani sono più giovani (età media 13 anni) e hanno una maggiore fertilità (circa un bambino in più per donna) rispetto agli altri europei".
Il secondo scenario (immigrazione media) si basa sulla continuazione dell'immigrazione legale registrata in Europa negli ultimi anni, ma la fine dell'arrivo di migranti in cerca di asilo in Europa. Secondo questa ipotesi, la minoranza musulmana raggiungerebbe l'11,2% della popolazione europea nel 2050.
Infine, un terzo scenario (alta immigrazione) prevede che l'enorme afflusso di esiliati tra il 2014 e il 2016 continuerà a questo ritmo fino al 2050, portando la quota di musulmani al 14% della popolazione europea. Questo è quasi il triplo del numero di oggi, ma "considerevolmente meno" di quello dei cristiani e "senza religione" messi insieme, osserva l'istituto.
