Anno IX - Numero 10
Non è sufficiente parlare di pace. Bisogna crederci.
Eleanor Roosevelt

martedì 5 giugno 2018

L’acquisto di obbligazioni da parte della Bce messo sotto esame da Roma

Mentre lo spread scende, il sospetto che nei momenti caldi della crisi politica italiana la Bce abbia messo in atto manovre per aumentare l’instabilità del mercato obbligazionario arriva sul Financial Times: sotto esame c’è un brusco calo degli acquisti dei titoli di stato italiani all’interno del QE da parte dell’istituto di Francoforte. Secondo Claudio Borghi (e anche Zingales), l’andamento dei tassi d’interesse (e dello spread) dei titoli pubblici italiani non è più stabilito dai mercati ma dalla Bce, da quando Draghi ha pronunciato l’ormai celebre “whatever it takes” per salvare l’euro. Il punto non è tanto questo caso specifico, quindi, quanto il potere di un organismo non eletto di esercitare la sua influenza sui tassi e quindi sulla politica dei governi

di Kate Allen, Claire Jones e Rachel Sanderson

Il taglio a maggio della quota del QE destinato all’acquisto di titoli italiani ha sollevato le critiche di un esperto di alto livello del governo italiano

La Banca centrale europea è stata messa sotto accusa dal nuovo governo populista italiano (in precedenza il governo era definito non “populista”, ma “euroscettico”, ndt) dopo avere rivelato di avere ridotto la quota di debito italiano acquistata come parte del suo programma di stimolo economico, durante la tempesta politica di Roma del mese scorso.





Acquisto netto di debito italiano da parte della BCE in % sul totale del programma di acquisto di bond (Fonte: BCE)

Secondo dati recenti, a maggio la BCE ha acquistato 3,6 miliardi di euro di debito pubblico italiano, nell’ambito del suo programma di acquisti a lungo termine. E sebbene l’importo in assoluto sia stato maggiore di quello acquistato in alcuni dei mesi più recenti, come marzo e gennaio, è stato inferiore se calcolato come percentuale sul totale degli acquisti.

La BCE ha insistito nel negare che questo calo abbia avuto a che fare con gli eventi politici, e ha affermato che era legato a motivi puramente pratici, ovvero la necessità per la banca di reinvestire in obbligazioni tedesche, dopo che ne era arrivata a scadenza una grossa parte.

Tuttavia membri dei nuovi partiti di governo italiani hanno colto l’occasione per fare riferimento a queste cifre, dopo avere sostenuto per settimane che i banchieri centrali dell’eurozona hanno esercitato pressioni perché adottassero politiche economiche più convenzionali.

Claudio Borghi, il principale consigliere economico della Lega, partito di estrema destra, ha affermato che “non è una sorpresa” scoprire che la BCE ha acquistato più obbligazioni tedesche. “Da quando Draghi ha promesso di fare ‘whatever it takes’, il maggior player nel mercato obbligazionario italiano è stato la BCE ed è lei che stabilisce i prezzi”, ha dichiarato al FT. “Non sono i mercati ad influenzare maggiormente i prezzi; è la BCE ad essere di gran lunga il fattore più importante”.

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